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Distributore
automatico di architettura Vittoria Capresi |
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Nell’era
dei nuovi media e della comunicazione globale è interessante vedere
come gli artifici comunicativi cui fa affidamento il dispositivo qui
presentato siano decisamente low-tech: si tratta infatti di un semplice
distributore, un tempo impiegato come erogatore meccanico di sigarette
e oggi convertito in strumento di pubblica comunicazione del progetto
di architettura. Vittoria Capresi ha incontrato per ARCH'IT il gruppo
degli art:phalanx, promotori del progetto ART:TRAFFIC a Vienna. [PG] |
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Ogni improrogabile
necessità trova il suo corrispettivo appagamento in un distributore
automatico. Tabagisti, fanatici igienisti, assetati cronici, eccetera,
possono in ogni momento del giorno e della notte soddisfare impellenti
esigenze e capricci. |
[22dec2003] | |||
Foto di art: phalanx. |
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"I
distributori sono vecchi erogatori meccanici di sigarette, importati
dalla Cecoslovacchia e dalla Germania; il colore rosa lo abbiamo scelto
perché in Austria è privo di immediate connotazioni, e quindi ben utilizzabile
per una nuovissima funzione- quella appunto dei distributori di arte".
Inoltre, aggiungo io, nello stereotipato quanto reale grigio viennese,
il rosa si vede benissimo. |
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Ortner&Ortner
the architekture of the MQ è il secondo della serie. Mentre si passeggia
all’interno del complesso del Museum Quartier è possibile comprare,
con soli 4 euro da uno dei numerosi distributori sparsi nel cortile,
un geniale micro-libretto informativo sul MQ. |
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Foto di art: phalanx. |
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"Volevamo
abbattere le barriere tra architettura e pubblico, tra quotidiano e
arte, soprattutto nel caso del MQ, complesso che continua a generare
scetticismi", spiegano gli art:phalanx. Barriere effettivamente superate
sia a livello fisico che di contenuti. La possibilità di acquisto 24
ore su 24 rende accessibile sempre il materiale informativo; lo scopo
di illustrare, raccontare, spiegare si materializza subito dopo tra
le pagine del libretto, e i visitatori sono così facilitati nel loro
avvicinamento ai diversi musei del MQ. |
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Si
tratta in qualche modo di due esperienze distinte: camminando nel complesso
museale il primo contatto si ha con il distributore e, solo in un secondo
momento, entra in gioco il libretto, con i contenuti, le foto, le planimetrie.
"È l'evento che ci interessa, appunto; la situazione che si viene a
creare per l’acquisto dell’oggetto. È l’atto stesso che si riveste di
importanza". L’impatto sulla memoria è infatti fortissimo, l'azione
di acquisto rimane viva -alle 11 di sera io ho dovuto chiedere a 4 passanti
di cambiarmi le monete necessarie; è il gesto stesso che porterò a casa,
insieme all’oggetto. "E inoltre non è da sottovalutare l’effetto curiosità-sorpresa
che attraverso il distributore si acuisce. Chi si avvicina richiamato
dal rosa intenso, non vede che la costola del libretto!". In pratica
il desiderio scatenato dalla negazione. |
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Foto di art: phalanx. |
Foto di art: phalanx. Il secondo evento sta nell'oggetto, il geniale libretto, insieme superpocket di notizie sul Museum Quartier. "Gli architetti Ortner&Ortner erano scettici -e forse lo sono ancora!- per il progetto. Il rapporto tra il piccolo libro e l'enorme area del MQ appariva loro come un fuori scala", raccontano gli art:phalanx. Sebbene in mini, sono contenute comunque moltissime informazioni. Dal 1713, anno del progetto di Fischer von Erlach per le scuderie imperiali su richiesta dell’imperatore Carlo VI, fino al momento dell’inaugurazione nel 2002. Oltre a foto e informazioni storiche, sono raccontate le varie fasi del progetto di ORTNER & ORTNER per i due edifici costruiti all’interno del perimetro delle scuderie, con commenti dei due architetti e novità curiose. Il libretto appaga per cosí dire diversi gradi di pigrizia: si possono guardare le figure, leggere le battute, addentrarsi nella storia del progetto. |
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"Volevamo
raggiungere il più ampio pubblico possibile, per questo le informazioni
oscillano tra i gossip e i tecnicismi per specialisti" spiegano. "Inoltre
finanziandoci tramite sponsor non abbiamo dovuto rendere conto a nessuno
di ciò che scrivevamo". E infatti The architecture of the MQ
risulta non un omaggio -esclusivamente per gli addetti ai lavori- in
mille pagine e chili ai due nuovi complessi di Ortner&Ortner, ma un
maneggevole strumento di avvicinamento al MQ, indirizzato ad un ampio
target di visitatori. "Lo scopo principale del progetto è quello di
rendere possibile un contatto con l’architettura costruita, mutando
la prospettiva di avvicinamento, e rendendola comprensibile a tutti." |
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Prossimo
progetto? "Ancora una proposta di traffico di informazioni/arte/architettura.
Un nuovo Art:traffic: MQ Inside out a visitors' manual. Una sorta
di manuale di navigazione all’interno sia del complesso che delle istituzioni
ospitate dal MQ. Saranno consigliati diversi percorsi a seconda degli
interessi -per bambini, per lo scopritore, attraverso le stanze nascoste.
Il manualetto conterrà inoltre una rubrica dalla A alla Z dove verranno
elencate le diverse istituzioni e servizi offerti." Vittoria Capresi vcapresi@hotmail.com |
Foto di art: phalanx. |
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art:phalanx kunst und kommunikationsbüro è stato fondato nel 1997 da Heide Linzer e Hans-Peter Wipplinger, dal 2000 associati Claudia Bochinz e Christoph Seiter. art:phalanx cura e organizza mostre e progetti in campo artistico, sia in ambito delle arti figurative, che in ambito teatrale. I più recenti: Art traffic Kunst aus dem Automaten, Vienna 1999; Massiv. Steine sind flüchtig. Ein Härtetest, raccolta di testi curata da Drama Wien e art:phalanx, 2001. Si occupa inoltre della formulazione di idee di marketing per diverse produzioni e ditte. | ||||
Ad eccezione di dove diversamente indicato, le foto pubblicate in questa pagina sono di Vittoria Capresi. | ||||
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La
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