Architetture


Casa di abitazione unifamiliare sulle colline di Alba (Cuneo)

Le colline albesi e le Langhe sono cosparse di vecchi cascinali, utilizzati per lo più come depositi precari di obsolete attrezzature agricole e vinicole; alcuni abbandonati al degrado causato dalla sempre più massiccia automazione dei processi agricoli. La necessità di reinterpretare l'abitazione nelle campagne spinge a trasformare questi edifici seguendo le nuove esigenze abitative, conservando la memoria "storica" e sottolineando il "genius loci" di questi luoghi.

[06feb2000]
Paolo Dellapiana & Francesco Bermond des Ambrois architetti. Paolo Dellapiana è nato a Torino nel 1967, Francesco Bermond des Ambrois è nato ad Ivrea nel 1966. Entrambi si sono laureati in Architettura presso il Politecnico di Torino nel 1992 con relatori Andrea Bruno e Delio Fois. Dal 1994 svolgono l'attività professionale nel loro studio a Torino. Nel 94-95 progettano per la Kappa Italia alcuni punti vendita in Torino, nel Veneto e a Tiblisi, in Georgia. Dal 1995 avviano numerose ristrutturazioni come la Nuova Biblioteca di Neive, la "casa degli esercizi spirituali" di Alba, la Confraternita dei Battuti a Castagnito, una casa di abitazione nel centro storico di Alba e alcune cascine private sulla collina di Alba e sulle colline di Biella (TO) e di Alassio (SV). Di nuova realizzazione a partire dal 1994 sono alcune abitazioni unifamiliari sulla collina di Pecetto Torinese, di Guarene e sulle Langhe in provincia di (CN), il nuovo stabilimento S.T.A. a Castagnito d'Alba. Dal 1998 partecipano al gruppo di progettazione del nuovo ospedale di Alba-Bra guidato dall'architetto Aymeric Zublena di Parigi e con l'architetto Ugo Dellapiana; numerose le realizzazioni virtuali, la cui produzione è incominciata nel 1991 con "La mole Rovesciata" a cura di Cliostraat pubblicata su "Stampa Alternativa"; di opere proprie; per l'architetto Ugo Dellapiana; per lo studio A.I. Engineering di Torino (parco tecnologico di Tortona, nuovo centro di controllo delle missioni spaziali ICARUS); per la realizzazione del progetto SPINA 3 ex area Michelin a Torino, a cura di PROMOGECO e studio GRANMA (TO); per il prog. "Risalire la città di S. Marino" a cura di Studio GRANMA e Negozio Blu di Torino. IL LUOGO. La città di Alba è circondata da colline "ripide come le montagne ma dolci come le dune" sulle quali si trova la cascina, servita da una strada privata condivisa da altre tre unità circostanti e che si apre in corrispondenza dell'angolo nord; l'edificio è adiacente ad un altro casolare da cui partono le due maniche unite dalla ristrutturazione, contenenti il fienile e il vecchio nucleo abitativo.

IL PROGETTO. L'esposizione infelice, completamente a nord, ha concentrato l'attenzione progettuale sul problema fondamentale della luce e del sole; ogni spaccatura, taglio, apertura e chiusura sono volte alla cattura dei raggi solari dalle prime ore del mattino fino al tramonto. Il corpo aggiunto centrale, eccezion fatta per il muro di tamponamento d'ingresso, opaco per questioni di privacy, è completamente trasparente alla luce, in tutti i suoi piani: verticali ed inclinati. I fienili, chiusi con serramenti di eccezionale specchiatura, racchiudono la zona soggiorno e la cucina, unite dal ponte centrale posto sotto il "tetto di cristallo". La zona notte, sempre al primo livello, è distribuita tra la manica di collegamento con l'edificio adiacente e il nucleo vecchio della cascina, il cui recupero appare più evidente dalla conservazione della proporzione delle aperture, della tipologia della copertura e del balcone in legno. Le falde esistenti sono state sostituite da terrazzi laddove l'intervento è stato più consistente per le condizioni statiche precarie dell'edificio; i due terrazzini verso ovest al primo e al secondo livello garantiscono l'irraggiamento del soggiorno e della zona cucina fino al calar del sole.


Il fronte ovest.


Il terrazzo a ovest al primo livello.


Il fronte a nord.


Il ponte interno sotto le falde trasparenti.
LO SPAZIO ESTERNO. Le vigne che lambiscono la casa sono raccordate all'edificio da ripe consolidate con palificate in legno che ospitano vegetazione floreale e impediscono al tempo stesso il dilavamento della terra sulla strada. L'unica pausa concessa dai pendii collinari ospita un'area di rispetto antistante l'edificio; il giardino si articola in spiazzi modellati sul fianco della collina sotto il livello zero dell'edificio.

I MATERIALI. Il mattone faccia a vista costituisce la pelle uniforme dell'edificio, senza alcuna variazione dei suoi corsi; solo il vecchio nucleo ha conservato la finitura ad intonaco, con una colorazione che si distacca dai colori tipici tradizionali, e i serramenti, in legno; i nuovi serramenti in alluminio garantiscono la gestibilità di simili luci e delle pareti vetrate. Uno zoccolo in pietra rosa Verona protegge la base dei muri. La pavimentazione esterna in porfido penetra nella casa per proteggere, all'ingresso, il legno del resto della superficie orizzontale; scale e parapetti interni sono metallici per questioni di leggerezza estetica e per offrire meno ostacolo possibile alla luce tanto faticosamente raccolta.

Il fronte est verso valle e verso il giardino

Paolo Dellapiana
Francesco Bermond des Ambrois

paolo@inrete.it




Cronologia:
Progetto 1997-98
Realizzazione febbraio 1998 - giugno 1999
Committenza privata
Impresa esecutrice: Busca f.lli Germano e Marino s.n.c. - Diano d'Alba (CN)
Progetto architettonico e D.L.: Paolo Dellapiana & Francesco Bermond des Ambrois architetti - TORINO
Progetto struttura portante: ing. Massimo Cirio - Alba
Realizzazione facciata semistrutturale: Torino Montaggi - TORINO
Fotografie: Paolo Dellapiana
 

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