Architetture


Brunetto De Batté & Fausto Novi, con Sonia Parodi. Espositori per la Via Aurea



Bacheca a sportelli.
Una prima immagine evocata è quella di "Via Aurea come linea di confine tra le zone basse e i quartieri alti della città, tra il giorno e la notte della vita sociale, cicatrice di una città a due piani": sembra pertanto opportuno considerare l'esigenza di marcare questa sutura, lasciando comunque, mentre si sottolinea la bellezza e l'unitarietà della Via Aurea, intravedere la città bassa, attraverso la percezione delle vie d'accesso e degli spazi urbani sottostanti (luce, segnaletica, eventi, musica). La seconda immagine rappresenta una sfida a curiosare, con discrezione, nella "persistente privatezza dello spazio urbano genovese". Far dunque godere ai "foresti" la segreta bellezza degli spazi privati, attraverso il richiamo nei palazzi. La ricognizione storica ben individua la "Via Aurea come seducente pretesto scenografico per addentrarsi negli atrii" e conoscere tesori inaspettati e preziosi.

[12mar2000]
Aurea via o strada Nova
di Genova
intarsiata nell'alcova
da Rubens ritratta
descritta da Stendahal,
Autran,
Dumas,
Dickens,
Melville,
ma grigia ancora
come negli occhi
di Valéry e Mumford,
dal Poleggi, studiata
Poco conosciuta, poco svelata…
intima e segreta.
A Palazzo un'idea approda
nel "dare luce all'antico centro"

Sono bacheche case
di cristallo sono case
di storia sono teche
per quotidiana memoria
sono bacheche lanterna
per illuminare gli atri caverna
in movimento proiettano
immagini a pavimento
a soffitto a lato
il raggio sparato
balena il passante stranito
sulla strada di granito

sono scatole scrigno
raccontano in grigioviola
luminocolorate
le rotte dorate
di paesi lontani
di famiglie titani
celebrate
maràni

aleggiano sopra
bande luminose
gli scrigni

come custodie cristalline
ospiti dei palazzi modello
in modello ridotti
a semplice visione

sono box luminosi
per turisti curiosi
e per turisti distratti
fortemente illuminati

Sono in miniatura palazzi
posati in ogni atrio
singoli o a coppia
uguali e diversi

sono piantoni
dei portoni
segni percorso
promosso
da palazzo Rosso
a palazzo Cambiaso

occasione curiosa
come sinuosa allegoria
una luminaria a festoni
un'aria di festa
in via Aurea
illuminata a ginestra.

B.D.B.

In palazzo Tursi. Simulazione dell'inserimento.

I palazzi di Via Aurea sono "blocchi isolati con struttura autonoma", inseriti comunque in una scenografia che li collega: il sistema d' esposizione inserito negli atrii deve dunque cogliere gli aspetti dell'unitarietà dell'impianto, pur facendo cogliere le peculiarità di ogni edificio (proporzioni del prospetto, aspetti decorativi della facciata, tetto, etc). La peculiarità d'ogni elemento del sistema è peraltro ripetutamente richiamata nella ricognizione storica: "Ogni palazzo di Via Aurea è una corte, una reggia borghese... una dimora a sé stante, autosufficiente... afferma di sé un'esistenza sovrana... illustra una delle famiglie eminenti della Repubblica. La via è anche quindi vetrina e monumento della Repubblica di Genova... uno spazio pubblico che allude al maestoso e riservato cortile delle grandi famiglie". Via Aurea rappresenta un consesso di grandi famiglie", una "consociazione tra interessi potenti che rimangono ognuno aguzzo e duro ben distinto e separato dagli altri".

Queste suggestioni sembrano pertanto sostenere l'immagine del forziere, con spigoli aguzzi, che rappresenta i beni delle famiglie, e sembra inoltre appropriata, se riferita a singole entità riconoscibili, a rendere la singolarità dei tesori contenuti. La ricognizione storica segnala giustamente la "facilità" con cui è possibile valorizzare la strada, attirando la curiosità dei passanti verso gli atri dei palazzi. Gli atri debbono mantenere il loro carattere di "privato", la curiosità del turista è anche un poco "morboso", perché egli curiosa in uno spazio che in passato gli sarebbe stato totalmente escluso. Gli allestimenti interni, le caratteristiche architettoniche degli atri, gli altri spazi "misteriosi" che si dipartono dagli atrii debbono essere evidenziati ma con una forma di "riservatezza" (tutta genovese). I "palazzi-forzieri" si mostrano con una forma di "timidezza" al pubblico attraverso una loro riproduzione misurata. Il richiamo deve essere raffinato, come le famiglie che vissero nei palazzi (luce con moderazione, musica?, sistema d'informazione storico-artistica).


Bacheca con visiera proiettiva e pannelli illustrativi laterali.


Basamento luminoso.

Prospetti di Via Aurea.
I pezzi esposti nelle teche dovrebbero essere molti ma di piccola dimensione, organizzati per temi, anche utilizzando riproduzioni che rimandino ai "grandi scrigni pubblici" (i palazzi Bianco, Rosso e Tursi). La strategia di marketing denominata "ipotesi B" nel documento di progetto di valorizzazione sembra essere quella più adatta allo scopo. Le teche dovrebbero contenere sia oggetti di pregio (argenti, monete, ceramiche, vetri), sia riproduzioni di documenti (mappe, lettere, documenti, tessuti, quadri), cercando di semplificare la gestione e acquisizione delle opere e ridurre il rischio per quanto attiene alla sicurezza del materiale esposto. I pezzi di pregio dovrebbero essere non sensibili alla luce artificiale e alle condizioni climatiche, per semplificare ulteriormente la gestione del sistema espositivo. La curiosità del visitatore deve essere stimolata dalla luce (soffusa) che esce dall'atrio nella via e deve infine essere indotto ad entrare richiamato dalla luminosità della teca e dalla brillantezza del suo contenuto.

Brunetto De Batté
bdebatte@libero.it





Progetto di sistema d'espositori nell'ambito del piano a valorizzazione della Via Aurea, di Brunetto De Batté & Fausto Novi, con Sonia Parodi

Illustrazione delle motivazioni della proposta progettuale, in relazione alle suggestioni, sollecitate dall'Assessore Carlo Repetti e i suoi collaboratori (Assessorato: Città Capitale Europea della Cultura 2004, Comune di Genova) e dai documenti d'analisi di fattibilità: "ricognizione storica" e "progetto di valorizzazione".
Genova, ottobre 1999.





Brunetto De Batté

architetture
 

per partecipare alla rubrica architetture
scrivete alla redazione di Arch'it
redazione@architettura.it


laboratorio
informa
scaffale
servizi
in rete








© Copyright DADA architetti associati
Contents provided by iMage