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Le 'gemelle' di Pietro Carlo Pellegrini |
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Ieri in
occasione della presentazione della riedizione del libro "architettura della
realtà" di Antonio Monestiroli, Pellegrini mi consegnava un CD contenente le foto
masterizzate di alcune sue opere ritratte dal Ciampi,
perché rievocare la
cerimonia? - direte voi lettori! Una ragione c'è e forse più d'una e una delle tante per sostenere che a Genova accadano incontri importanti mai sottolineati, anche significativi ma sempre sotterranei, di scambio tra posizioni o meglio tra aree romanmilanesi, così capitò per il razionalismo, per il neoliberty, per il regionalismo (pineta d'Arenzano), per il postmoderno (teatro C. Felice) sino alla reinvenzione di fabbrica (facoltà di architettura) così come gli stazionamenti di Botta, Venezia e De Carlo. |
[18apr2000] | |||
Pietro
Carlo Pellegrini Nato a Lucca nel 1957, ha studiato presso la Facoltà di Architettura di Roma e poi di Pescara, dove si è laureato nel 1983. Dal 1985 si è iscritto all'Ordine deli Architetti di Lucca e ha aperto nello stesso anno lo studio nella sua città. Dal 1990 è membro del Consiglio Direttivo del Centro Studi sulle Cerchie urbane. Nel 1998 è coordinatore culturale del comitato scientifico della manifestazione "Arredare la Città", dove ha curato il libro sullo spazio pubblico in Italia (ed. Alinea). Dal 1993 collabora alla didattica presso la Facoltà di Architettura di Ferrara e l'IUVA di Venezia, dal 1996 è professore a contratto presso la Facoltà di Architettura di Genova nel Corso di Tecnologia del Recupero e dal 1999 nel Laboratorio di Progettazione I. Ha tenuto conferenze in università italiane e straniere. Dal 2000 è redattore della rivista Materia. |
Ora
Monestiroli
la ristampa del "Monestirolitext" conferma la necessità della rimessa in circuito della riflessione teorica al di là degli sperimentalismi formali e linguistici, rassicura questa continuità solida e costante negli anni tanto da costituire una tradizione (tutta milanese), come se il tempo si fosse sospeso in una dimensione dilatata. Ma mentre Pietro Carlo mi consegnava il CD percepivo il segno dei tempi i cambi generazionali Monestiroli e Vitale assieme a Muratore, Moschini e Prati sostituivano nella scena i padri; sullo sfondo l'incalzare delle giovani promesse, tra queste appunto il Pellegrini. Lucchese, quarantreenne, conosciuto al giro internazionale su AR con la sua fabbrica del Museo della Cattedrale della sua città, al giro nazionale (tralascio l'almanacco Electa e la segnalazione FlashArt del chiostro a chiara memoria louiskahniana) con alcune opere esplorate da Casabella. Qui vogliamo presentare un ultimo lavoro fresco dal disarmo di cantiere, cliccato in camera chiara dal saltellante Ciampi. Le "torri gemelle", come le chiama Pietro, notare i semplici 5 piani, ma per i lucchesi a Lucca sono torri !!! Questo progetto assieme al PALEX si distacca dall'approccio teorico di progettare nel costruito (consono al Carmassi e alla scuola genovese) che il Pellegrini ha consolidato e da cui ha preso autonomia poetica, queste nuove "torri" ravvisano la sapiente ricerca di segni urbani, il metodo-teorico qui s'instaura sulle armonie urbane e sulle analogie, che rimandano a citazioni: dalla "veletta" di gronda che ricorda il Gardella delle case Borsalino d'Alessandria, alle lontane parentele della Wissenschaftszentrum Berlin di Stirling parlo di analogie, di rimesse in gioco di segni in una parte di edificio che lo definisce e lo caratterizza, come si nota sfogliando la sua documentazione; quasi tutti i progetti del Pellegrini sono caratterizzati in modi differenti, come nell'Hotel San Marco, ma sempre dal disegno di definizione della gronda. |
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I fianchi
delle torri trattati a logge fanno rimbalzare la mia memoria a lotus 22 dove il Daniele
Vitale presentava, allora un lavoro di Uluhogian, ma sono solo dissolvenze
Ora metto a fuoco adoperando uno stralcio di relazione "due fabbricati ad uso residenziale per 40 appartamenti di complessivi mc. 12.000, sono stati costruiti in un sito di forma stretta e lunga, precedentemente occupato da un complesso industriale La composizione architettonica propone la tipologia architettonica di due edifici dotati di scala centrale, in cui il corpo scala-ascensore impone il proprio dominio spaziale di collegamento verticale, consentendo di accedere al piano terra attraverso una loggia che, per le sue caratteristiche, si ispira agli ingressi "borghesi" cari alla migliore architettura italiana del dopo guerra. Le forme degli alloggi seguono e segnano con il loro andamento la forma della pianta irregolare dell'edificio. Il materiale che definisce l'architettura è l'intonaco di tipo terranova colorato giallo, destinato al trattamento di tutte le parti del fabbricato. L'edificio, coronato da una pensilina in vetro bianco latte usato ugualmente nei parapetti dei terrazzi. E' stato utilizzato inoltre il legno di pero rosato per rivestire i solai dei terrazzi. Le persiane in metallo e gli infissi di legno laccato di colore giallo come l'intonaco esterno, assumono in questo progetto un ruolo fondamentale di lettura monocromatica di tutte le sue componenti". Quello che mi interessa sostenere, oltre la raffinata semplice anzi schietta linea di Pellegrini è che in certe opere raggiunge il respiro internazionale, proprio attraverso il dettaglio e l'uso attento dei materiali che esercitano di per sé il sapore dello spazio, certe volte sensibilmente profumato... inoltre il suo disporre lo spazio tende a superare ogni raffigurazione d'immagine tendenzialmente lontano da ogni linguaggio alla moda insomma, propone uno spazio certamente non di narrazione ma di fortissima emozione le sue opere sono una serrata frammentazione di suggestioni dove tutti i sensi sono richiamati all'ascolto dello spazio in questo Pellegrini rientra nella straordinaria rinascita dell'architettura italiana attraverso opere di pregio, anche tranquille, opposte alla risonanza, da scoprire in riserve e arcipelaghi di quiete o in frammenti regionali fuori dagli schieramenti e accademie, lontano da costruzioni monografiche monotipiche, con volontà di fabbrica e tenacia in cantiere, con la cosciente necessità di verificare le teorie&strumenti e di discutere degli uni e delle altre, vicino all'architettura della realtà, un cambio generazionale. Brunetto De Batté bdebatte@libero.it Complesso residenziale "Le gemelle" a Lucca Progettista e Direttore dei Lavori: Pietro Carlo Pellegrini Impianti: Studio di Ingegneria Bellandi e Petri Committente: Tuscania srl (responsabile Dott. Fabrizio Gemignani) Responsabile tecnico per la Tuscania srl: Geom. Piero Gemignani Progetto: 1996 Realizzazione 1997-2000 Materiali: Struttura in c.a. tamponata in laterizio e intonacata infissi in legno laccato persiane scorrevoli in alluminio verniciato gronde e parapetti in vetro visarm bianco latte controsoffitti esterni in legno di pero Dati dimensionali lotto: mq.4000 superfice complessiva: mq. 3436 parcheggio interrato: mq. 928 complessivi fuori terra: mc. 10320 architetture |
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