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IaN+. La casa di Goethe |
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Dettaglio del modello. La casa di Goethe. |
Un involucro
trasparente all'interno di un giardino immaginario. Architettura ed elementi naturali come
un'unica materia vivente: è questa la chiave dell'ibridazione tra paesaggio costruito e
flussi vitali, tra la casa e i suoi abitanti, tra la dimensione interna e nucleare dello
spazio e ciò che gli è esterno e che lo avvolge immergendolo in una dinamica di
incessante trasformazione. In questo continuum l'architettura cerca il proprio posto con
una strategia progettuale rigorosa e semplice: la metamorfosi di una sezione di spazio,
progressivamente ripetuta, traslata e modificata. Diagramma concettuale. |
[15jun2000] | ||
Piante. Sezione. |
Attraverso
questo processo la superficie acquista spessore, espandendosi in una dimensione
trasversale che non le appartiene se non per stratificazione. Il risultato è ovviamente
uno spazio tridimensionale, ma ciò che è interessante è proprio il fatto che la terza
dimensione appare come proiezione o dispiegamento di qualcosa che potrebbe essere con un
semplice gesto ripiegato su due dimensioni. In altre parole, la dimensionalità appare
quale caratteristica relativa, come un gioco di visibilità o come una proprietà
intrinseca non alle forme ma alla loro trasformazione. |
Vista del modello. Quadro topologico. |
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E se
l'obiettivo di IaN+ non è certo quello di proporre una riflessione teorica sulle
dimensioni dello spazio, esso ha però certamente a che fare col tentativo di entrare
nella dinamica del passaggio da una dimensione all'altra, da uno stato all'altro, da una
forma alla successiva. L'obiettivo cioè è quello di raggiungere il dinamismo che si
nasconde non tanto nel movimento come fatto meccanico ma nell'attimo di transizione che
sta tra il bruco e la farfalla, tra il bocciolo e il fiore, tra il piano e lo spazio. Per
questo, piuttosto che della ricerca di una forma in movimento, occorre parlare della
ricerca di una forma in divenire, di una forma progettualmente instabile, conflittuale,
contraddittoria, sul punto di mutare. Perché è questo lo stato profondo della materia
vivente e non vivente, uno stato di indeterminazione, di irrisolvibile duplicità tra la
natura concreta della particella e la natura sfuggente dell'onda. Ma se la vita è fluire
continuo di trasformazioni, la sua forma attuale può forse essere espressa come l'insieme
dei suoi stati precedenti. Così, come gli strati di una sezione archeologica o gli anelli
del tronco di un albero, le sezioni accostate e traslate della casa di Goethe sono le
tracce del divenire, le tracce del continuo stato di metamorfosi dello spazio. Marialuisa Palumbo malupa@libero.it |
Vista del modello. |
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La casa di Goethe alla Shinkechiku-sha International Competition. |
Lo studio IaN+ apre nel 1996 e si struttura attorno ad un
nucleo di tre persone che provengono da esperienze diverse. Carmelo Baglivo (1964)
si laurea a Roma in architettura, lavora a Berlino presso lo studio di Max Dudler e poi a
Parigi e a Roma nello studio di Massimiliano Fuksas. La sua esperienza si articola attorno
alla progettazione esecutiva e ad una fitta partecipazione a concorsi Internazionali.
Durante questo periodo continua la sua riflessione personale attorno ai temi
dell'architetura vince nel 1992 il Concorso internazionale di architettura "Lo SDO
secondo me". Luca Galofaro (1965) si laurea a Roma in architettura,
prende un master in scienze spaziali negli Stati Uniti presso l'International Space
University, lavora nello studio Eisenamn architects di New York è autore di due libri
della collana Universale di architettura diretta da Bruno Zevi. Stefania Manna (1969)
si laurea a Roma in Ingegneria, attualmente frequenta un dottorato di ricerca in
architettura tecnica, presso l'Università di Roma. Insieme cercano di combinare le
diverse esperienze attorno ad una ricerca teorica e pratica che mira ad un confronto sulla
scena internazionale. IaN+ ha partecipato a numerosi concorsi internazionali ed è stato
presentato in numerosi ambiti fino al recente Archilab
(Orléans, 2000) e la Biennale di
Venezia 2000. architetture |
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