Architetture


Reload architettura. Piazza Tirana


Tavola di concorso.
Il tema è quello di riqualificare un pezzo di città, trasformando e modificando le relazioni con l'intorno, trasformando e modificando i rapporti tra l'uomo e l'intorno; crediamo che questa sia una possibile strada. Per la nuova piazza Tirana abbiamo ripensato e riconfigurano il suolo sul quale si cammina e si sosta. Ripensare l'idea di suolo significa ripensare a tutta una serie di relazioni che intercorrono da sempre tra l'uomo e lo spazio (geometrico e psicologico) che lo circonda. L'idea del suolo piatto, di piano è consolidata nell'uomo; ripensare a quest'idea modificarla significa modificare tutte quelle relazioni fisiche e psicologiche di cui parlavamo prima. Abbiamo cercato di trasformare questo pezzo di città attraverso la riconfigurazione e rimodellazione di una porzione di suolo, che assume forme e geometrie di continuo differenti, diverse e variabili in ogni suo punto, delle NURBS SURFACES; ne deriva una superficie sinuosa sensuale e flessibile sulla quale il camminare e lo stare assumono un carattere mutevole variabile e fluido.

[25jun2000]

Vista dalla stazione.
Moltissime persone attraverseranno questa "superficie urbana" ci si fremeranno anche, e si relazioneranno con l'intorno in maniera del tutto diversa da prima; la percezione di questo pezzo di metropoli cambierà ad ogni passo ci si sorprenderà di notare cose che prima non era possibile notare, si stabilirà una stretta relazione tra noi e la città non di tipo geometrico in senso tradizionale euclideo, ma di tipo topologico. Anche il ridisegno dell'incrocio tra le vie Inganni, Segneri e Giambellino, assume un ruolo importante per la trasformazione della città: l'incrocio è segnato da un porta metropolitana luminosa e cangiante sulla quale vengono proiettate immagini via Internet, gli abitanti della piazza e del quartiere da casa seduti davanti al loro computer potranno scegliere quale immagine proiettare in quel momento sul quel pezzo di città che viene attraversato dalle automobili e dai tram che passano sotto la porta luminosa, chiaramente tutto questo sarà visibile anche da chi in quel momento è nella piazza e sarà sorpreso ancora una volta dalla mutevolezza sensuale della periferia.


La piazza. Wire frame.


La piazza.



Tavole di concorso.
La piazza si presenta come un'unica superficie modellata e molto flessibile per quanto riguarda l'utilizzo; ci sono parti piane che possono diventare luoghi in cui stare e giocare e ci sono parti dolcemente ondulate su cui passeggiare risulterà una continua sorpresa. Le parti terminali della piazza, una verso la stazione e l'altra verso l'incrocio sono trattate in modo differente. Il debole fronte della stazione è segnato a terra da uno specchio d'acqua che rimanda al naviglio che corre parallelo alla linea ferrata; la parte terminale della piazza prospiciente l'incrocio è un filtro alberato tra il flusso automobilistico e la piazza pedonale.

La forma della piazza è determinata in modo preciso da una serie di curve e superfici rappresentate da un'equazione razionale, solo attraverso un uso elastico del computer si può arrivare a questo tipo di precisione e determinazione che però e di tipo parametrico, quindi controllabile e modificabile facilmente; anche dal punto di vista costruttivo la piazza apparentemente complessa è di facile realizzazione e di costi contenuti.

Reload architettura
fedecal@libero.it







Il giardino.
Cinque piazze per Milano, Concorso di progettazione: Piazza Tirana.

Reload architettura
per Milano:
Federico Calabrese
Franco Archidiacono
Stefano Ippolito
Luca Battista
Alessandra Faraone
Fabrizio Balsamo

Federico Calabrese è nato a Napoli nel 1972, si è laureato in architettura presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II" nel dicembre 1998 con una tesi di progettazione per la riqualificazione architettonico-urbanistica di Piazza Mercato nel centro storico di Napoli, (relatore: Prof. Arch. Massimo Pica Ciamarra, correlatore: Arch. Aldo M. di Chio), è iscritto all'Ordine degli Architetti di Napoli dal 1999. Dal 1998 collabora con lo studio Vulcanica Architettura (Borrelli-Di Chio-Borrelli) di Napoli, a diversi progetti e concorsi di architettura. Svolge attività professionale in proprio progettando e realizzando abitazioni unifamiliari in provincia di Salerno e partecipando a concorsi e seminari di architettura nazionali ed internazionali e nel 2000 fonda con altri architetti e studenti di architettura il gruppo Reload architettura.







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