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Marco Ciarlo. Piazza dei marinai |
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L'orizzonte verso la Corsica. |
Se vogliamo
ritrovare un segnale di respiro nell'architettura italiana bisogna cambiare sguardo
non guardare lo straordinario meraviglioso inatteso od altro con la tensione emotiva
dell'esotico e di altre mirabolanti invenzioni tecnologiche. Ci sono le premesse, i
segnali precisi di spostamenti d'orizzonte e d'interessi per una ripresa, in una
dimensione quieta, dove la provincia riscatta il suo equilibrio ed il suo passo misurato.
Maggiani direbbe la riscoperta della vita vissuta, quella del quotidiano
dove
l'elemento dirompente è la coerenza dei segni brevi nel paesaggio. Questo sguardo sulla penisola a grana fine permette di cogliere le differenze, i piccoli scarti, fuori dall'omologazione dello stile, della lingua dove dialetti e scuole si riscoprono in una campionatura di sfumate situazioni L'eccezionale serve per biennali & triennali ed altre manifestazioni dove l'orgoglio s'identifica con la monografia e non è certo per il territorio ricordo un libro del Carlo Pagani, "Italy's architecture today" (Hoepli 1955) dove lo sforzo di restituire un'immagine di ripresa accomunava Asnago, Gardella, Rogers, al giovane De Carlo e a Radiconcini, Salvadè, Carminati, e a tanti altri ed anche se firmate, alcune esperienze non raggiungevano certo quel livello dello straordinario ma bensì quella professata "qualità diffusa" quaroniana. |
[27jun2000] | ||
Ombradero. |
Il progetto
di Marco Ciarlo, la piazza dei Marinai, già costruita da tre anni, nella località
balneare di Borghetto S. Spirito in provincia di Savona, ai confini dell'impero,
costituisce il quadro di questa cornice
Uno spazio vissuto, vivibile, fatto di
semplici elementi
due file di "ombraderi" che fiancheggiano la spianata a
pavimento riquadrato
Alla fine uno spazio silente, indicibile e straordinariamente
misurato, pulito. Senza eccessi di forme e di gesti. Guardando le foto che scorrono qui
accanto al testo si può scorgere la purezza asciugata dall'economia, ridonata in forma di
dignità. L'essenziale minimalismo, alcuni segni tecnologici in prima battuta mi
ricordavano alcune sistemazioni di Costantino Dardi a Venezia ma anche il Mercato dei
Fiori a Pescia del Savioli; sono immagini solarizzate sovrapposte, sfocate.
Vedendolo,vivendolo, questo spazio si capisce nel suo mistero; non ha racconto e non può
averlo... è solo fruibile e tutto concorre a definirlo: la luce e l'ombra ma anche il
vento ed il mare. Questa architettura del vuoto entra in armonia col vissuto e ne vuole
fare parte; qui, il progetto-opera diventa rappresentazione della vita, con semplici
definizioni che quadrano l'orizzonte ed uno spazio collettivo. In questa realizzazione
credo sia espresso il programma poetico futuro di Ciarlo come si può rilevare dalla
relazione tecnica: |
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Perpendicolarmente
alla passeggiata a mare adiacente alla foce del torrente Varatella si individua il
maggiore dei moli che si sviluppano lungo il litorale del Comune di Borghetto Santo
Spirito. Il grande spazio si proietta verso il mare per una lunghezza di oltre 100 metri
ed una larghezza che ne raggiunge i 40. Il calpestio è formato da un battuto in terra
compatta con uno strato di ghiaia in superficie. Rivolti verso il mare, sul lato destro
del piazzale, un muretto di cemento armato su cui è posta una ringhiera in legno delimita
il confine con lo stabilimento balneare "La Playa", a definire la distinzione
tra spazio pubblico e privato. Sul lato sinistro, il calpestio prosegue fino alla
scogliera direttamente e senza protezioni salvo qualche sporadico tratto di transenna, in
particolare nel punto in cui un cunicolo di scarico sfocia nel torrente Varatella. Al polo
opposto rispetto alla passeggiata, il molo decresce dolcemente verso gli scogli che
scendono in mare e che in questo punto raggiunge la profondità di circa 7 metri. Entrambe
le scogliere sia quelle laterali prospicienti la foce, sia quelle in punta al molo, sono
frequentate da molti pescatori durante tutto l'arco dell'anno. Attualmente non si riesce a
percepire la notevolissima superficie a disposizione (pari quasi a quella di un campo di
calcio), perché non esistono elementi che consentano il rapporto con la scala umana.
L'osservatore non avendo punti di riferimento ha una sensazione di disorientamento. Soffermandosi però con più calma, si riescono a cogliere le potenzialità del sito, e l'atto progettuale si compone esaltando quegli aspetti positivi in relazione al luogo, "vuoto" di elementi costruiti, ma ricco di suggerimenti. Da riferimenti legati alla memoria, come l'immagine del ponte di una nave ormeggiata alla banchina, o talune strutture appartenenti all'archeologia industriale navale ligure, si sono tratti gli spunti per l'ipotesi del progetto, al fine di rendere lo spazio vivibile ed utilizzabile in modo funzionale. La proposta si è sviluppata pensando alla maggior parte della superficie piana a disposizione, la quale è stata racchiusa in una forma rettangolare, immaginando un'ipotetica "piazza" che possa divenire punto di incontro, di sosta, di passaggio per i cittadini oltre che contenitore, in una cornice di per sé altamente scenografica, per allestire spettacoli e rappresentazioni in genere. Due percorsi laterali, lunghi 80 metri e pavimentati con tavolati di travertino naturale, divengono le direttrici preferenziali per il passeggio e sono delimitati da ringhiere di forma essenziale. Queste due passatoie rievocano i legni di vecchi pontili ed evidenziano prospetticamente il punto di maggior gravità visiva di tutto l'insieme, indirizzando il percorso verso il mare, lo sguardo verso l'orizzonte. La "piazza" interna con una pavimentazione in autobloccanti di 36.5x36.5 cm. e disegno a cassettoni grigio chiaro e grigio scuro, è distinta dai due percorsi laterali oltre che dal diverso materiale da due quinte virtuali costituite da due file di colonne metalliche, rispettivamente 16 da un lato e 16 dall'altro, ed alte 9 metri. Distanziate 5 metri l'una dall'altra, vengono collegate alternativamente da travi orizzontali secondarie, su cui sono fissate in alternanza pensiline metalliche che producono ombra alle sottostanti panchine. Su 16 di questi complessivi 32 pilastri saranno collocati i proiettori per l'illuminazione della piazza in base a verifiche illuminotecniche elaborate per ottenere un effetto di chiaroscuro modulato tra le superfici ad illuminazione diretta o indiretta, infatti artificialmente si avrà "luce" ed "ombra" analogamente a quanto il sole produce durante le diverse ore del giorno. Nella parte più distante dalla passeggiata e parallela ad essa si individua lo spazio per la collocazione del palco per le manifestazioni. Due colonne di altezza maggiore (12 metri) racchiudono il grande schermo ideale, scenografia che in presa diretta trasmette le immagini del mare con gli eventi che lo attraversano, sottolineandone momenti della vita quotidiana, diversi colori che può assumere con il variare del tempo meteorologico o all'alba e al tramonto, diversa conformazione in base al passaggio di barche o navi lontane, o perturbazioni che lo possono rendere più o meno mosso. Le due colonne indicano anche la conclusione dell'intervento progettato sottolineando la distante ed infinita linea dell'orizzonte. |
Marco Ciarlo nasce a Savona nel 1961; studia architettura presso l'Università di Genova laureandosi nel 1988 con il Prof. Giuliano Forno di cui è assistente di Progettazione Urbana. Vincitore con Luca Forno del concorso per l'allestimento del padiglione C al Salone Nautico Internazionale di Genova. Premiato al concorso nazionale ANPEL ed al concorso nazionale per il restauro del cinquecentesco Palazzo della Rovere di Savona. Ha operato ed opera con gli studi di Teobaldo Rossigno e Paolo Stringa. Collaboratore di Ugo La Pietra sulla rivista "Artigianato" per il comparto del vetro di Altare. Ha svolto numerose ricerche per il riutilizzo mirato di antichi opifici vetrari ed è stato docente di design nel Corso della Regione Liguria per Maestri Vetrai. Ha progettato impianti sportivi, edifici industriali, piazze e realizzato parecchi interventi di architettura d'interni ed allestimenti di mostre. Tra le opere più significative in corso di realizzazione, il cimitero di Borghetto Santo Spirito (SV), il recupero del castello di Roccavignale (SV), il Centro Congressi Palace di Spotorno (SV). Affianca alla professione attività in campo artistico di ricerca sull'immagine e la materia, anche come verifica interdisciplinare con particolare riferimento alla pittura, scultura e al design. Alcune opere sono state pubblicate in Almanacco Casabella, Arca, Artigianato, Costruire, ed altre riviste locali, inoltre la piazza è stata inserita nel catalogo "Lo spazio pubblico in Italia" (AAVV). | |||
La
modularità del colonnato potrà consentire, mediante teli o pannelli smontabili e
fissabili ai pilastri, all'occorrenza l'utilizzo totale o parziale della piazza in
occasione delle manifestazioni ed in contemporanea lasciare fruibili le due passeggiate
laterali. Tutte le strutture metalliche saranno smontabili e zincate per garantire una
buona resistenza al salino. Una siepe inoltre, lungo tutta la linea che li separa, andrà
a sottolineare la demarcazione, laddove esiste uno steccato, tra la piazza e i bagni
privati "La Playa". Si prevede di posizionare siepi ed alberelli anche sul bordo
dal lato del Varatella, con la sagomatura evidenziata dagli elaborati grafici di progetto,
così da creare una protezione verso gli scogli. |
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Aria, cielo,
mare, ombre, suoni e rumori luci nelle notti dell'estate sono i materiali immateriali del
progetto. Brunetto De Batté bdebatte@libero.it |
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Da ponente verso levante. |
Molo
in Liguria progetto e direzione lavori: Marco Ciarlo collaboratori: Fabrizio Melano, Giampiero Negro committente: Comune do Borghetto Santo Spirito impresa costruttrice: CO.GE.CA Albenga (Sv) strutture: Giancarlo Meloni, Marco Sobrero illuminazione: Ambiente-Castaldi localizzazione: Molo Varatella, Borghetto Santo Spirito (Sv) superficie terreno: 3800 mq superficie costruita: 2240 mq progetto: 1997 realizzazione: 1998 architetture |
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