Architetture


Continuum. Recupero del complesso ex Colonia Piaggio


1938.


1998.


Dettagli stato attuale.
CONTESTO STORICO. Progettata e Costruita da L.C.Daneri fra il 1936 ed il 1938, la Colonia Piaggio è un edificio di eccezionale qualità costruttiva e di respiro internazionale per proposte architettoniche: dalla facciata a sud interamente apribile a piano terra, alle finiture in cemento bocciardato a vista, al bicromatismo di facciata, al sistema di protezione solare del fronte sud, ogni dettaglio rivela una personalità aperta e protesa verso le soluzioni d'avanguardia, ma tuttavia in bilico fra ricerca tecnica e formale perseguita nella felice condizione di essere al riparo da parsimonie (l'acciaio usato per i serramenti era, in piena epoca di autarchia, non proprio facilmente reperibile) ed un desiderio di radicamento che trova sfogo in accenti vernacolari altrettanto tenacemente perseguiti (finiture in legno di pino e pietra locale).

[05aug2000]
Nella ricerca di una continuità tra il linguaggio dei nuovi inserimenti e quello daneriano, l'obiettivo che ci si è posti è quello di attualizzarne le tematiche sviluppate dall'autore, con l'ausilio di tecniche aggiornate al presente stato dell'arte, nello spirito di diversificare le nuove addizioni innestandosi però sui principi compositivi fondamentali della demarche daneriana. Questa intenzione ci pare riassumibile nella regola della diversità formale ed integrazione concettuale, con la quale si intende, in sintesi, l'uso di materiali diversi rispetto a quelli originari, per ricollegarsi non tanto alle forme dell'esistente, quanto ai contenuti soggiacenti alle forme stesse.
Accordi cromatici interni.



Vale infatti per noi la tesi secondo cui, essendo la realtà fisica della Colonia inscindibile, fino alla scala più minuta, dai concetti di matrice funzionale, quando l'opera perde la dotazione funzionale perde dunque la sua stessa integrità, lasciando aperte solo due strade: da una parte quella di una conservazione del solo manufatto (percorribile tramite la ruderizzazione o il restauro fine a se stesso); dall'altra, quella di una strategia di modificazione, perseguibile attraverso il recupero, il più attento possibile, di un senso per gli spazi, le forme ed i materiali dell'architettura, che porti alla formazione di un nuovo insieme, dove la compresenza di un manufatto originario e delle sue estensioni sia leggibile con capacità di discernimento, ma nello spirito di un nuovo organismo unitario; e dove si ricerchi la maggiore coerenza fra le nuove attività interne e l'edificio che le ospita, tra le varie parti dell'edificio stesso, e tra il loro insieme ed il contesto in cui sono immerse.


Accordi cromatici esterni.


PROGETTAZIONE AMBIENTALE. In questa logica, accanto alla definizione dei trattamenti dei volumi esistenti, sono state svolte considerazioni in rapporto anche ai dati ambientali di un contesto naturale non meno straordinario della Colonia, e con essa in un rapporto di quasi inscindibilità. Il ricorso a strumenti propri della bioarchitettura (Il sito di S. Stefano D'Aveto presenta delle caratteristiche ideali, per esposizione e basse temperature ambientali, allo sfruttamento dell'energia solare) si accompagna quindi a considerazioni ed accorgimenti riguardo l'impronta ecologica dell'edificio (diritti del suolo, contenimento dei consumi, valutazioni paesaggistiche) ed all'ottimizzazione delle relazioni complessive con l'ambiente, sia in fase di esecuzione che di esercizio della nuova struttura.



Attivo a Genova dal 1994, Continuum è uno studio associato che si occupa di progettazione ambientale, definendo come tale una pratica consapevole di operare un' interazione attiva all'interno di un contesto ecosistemico. Nel 1995 lo studio è incaricato del Programma di Recupero Urbano dei quartieri di S. Eusebio e Begato (con A. Sibilla). Negli anni successivi redige a Genova il progetto pilota VECTOR per il riassetto delle zone collinari e altri lavori improntati alla sostenibilità degli interventi sul territorio (area ricreativa a Carcare, parco del Comasco a Genova). Come autore di progetti per concorsi in Italia ed all'estero, lo studio ha ricevuto premi nel 1993 (ANEC, nuove sale da cinema), nel 1994 (quartiere pilota di Orestad-Copenhagen), nel 1996 (parco dell'Entella, Chiavari) e nel 1997 (Lungomare di Voltri). Tutti i concorsi sono frutto di collaborazioni con competenze incrociate di architetti ed operatori ambientali.

Dettaglio di prospetto fronte sud.
PROGETTAZIONE SANITARIA. Nella concezione d'insieme della struttura ospedaliera, hanno avuto parte le considerazioni circa i rapporti tra arte ed ospedale e l'effetto dell' esperienza artistica come coadiuvante la terapia. Occorre creare un luogo non asettico, ma di continuo stimolo, di invito a provarsi, a verificare ed aiutare il viaggio sul proprio percorso riabilitativo. Il progetto prevede finiture interne a colori vivaci e materiali caldi, in luogo del convenzionale cromatismo medicale bianco-verde, che in un centro di riabilitazione non ha ragione di essere. In ambienti a predominante tonalità bianco-blu (effetto riposo) si inseriscono progressivamente cromemi ocra e legno, fino ad ambienti a predominanza di toni rosso-siena su fondo bianco (effetto stimolo). Il tutto commisto allo sfondo del verde naturale inquadrato dalle finestre.

Tenendo conto della vocazione pubblica del complesso, sono stati individuati ai piani terra i locali per un Day Hospital a servizio sia dei degenti che dei cittadini, e per una zona piscine con accessi ad orari separati per degenti e visitatori esterni. L'area degenza è stata invece localizzata ai piani superiori, disponendo tutte le stanze su fronte sud. Le aree di servizio alla degenza, collocate di fronte alle camere, comprendono anche salotti di relazione, cucinette e locali palestre, nell'intento di avvicinare il più possibile al paziente le strutture per l'esercizio fisico, e di consentire, tramite una maggiore dotazione di servizi ai piani, una maggiore flessibilità della struttura. Negli spazi aperti si è immaginato un sistema discreto di percorsi terapeutici, che comprendono una sequenza di situazioni da più facili a più difficili, a misura di quanto ci si allontana dal complesso, e modi di fruizione sportiva leggera (minigolf e sport individuali) con funzione ergoterapica.

Continuum
flyingar@tn.village.it







Piante di progetto.


Dettagli di progetto fronte nord.


Recupero del complesso ex Colonia Piaggio a presidio socio-sanitario, S. Stefano d'Aveto (GE)


Dati tecnici
Progetto: Continuum, F. Rosadini e D. Turci
Hanno collaborato: L. Ballestrazzi, M. V. Costa. Grazie a L. Maggi.
Progetto: 1998. Consegna prevista: 2002
Committente: Il Poggio Srl, Amm. Unico Bruno Cella, Chiavari (GE)

Dati dimensionali
superficie complessiva lotto: mq 21.380
superficie complesso esistente: mq 4.725
Superficie complessiva del nuovo edificio mq. 6.375
Livello -1: piscine, lavanderia-stireria, depositi mq 1.025
Livello 0: accettazione, Day Hospital, laboratori analisi, palestre, cucine, amministrazione mq 1.356
Livello+1: degenza e servizi, cappella, area mortuaria, relax personale e didattica mq 1.485
Livello+2: degenza e servizi, spogliatoi personale, alloggio custode mq 1.387
superficie per il verde e lo svago - mq. 4.500

Sostenibilità
Diritti del suolo: riuso dei materiali di scavo all'interno del lotto; estensione minima dei terreni impermeabili, parcheggi in prato consolidato, preservazione del manto vegetale, coperture a tetto verde; materiali esterni: niente legno, nessun materiale da cava; riassetto dell'ecosistema originale: piantumazioni appenniniche, corridoi ecologici.
Gestione consapevole: sostituzione degli oggetti usa-e-getta con dispensatori ricaricabili; uso di lampade a basso consumo e docce a flusso controllato; blue boxes: raccolta differenziata dei rifiuti comuni, eseguita nelle aree degenza; acque reflue: diluizione con acqua piovana delle acque di scarico, decantazione in vasca e riutilizzo per scarico wc; detergenti biodegradabili.

Controllo ambientale
Trattamento dell'aria: ventilazione ad aria naturale, con preriscaldamento invernale e recuperatore di calore dall'aria in uscita.
Energia: uso di pannelli solari su 240 mq, per uno sviluppo di16.000 kwh annui (pari al fabbisogno relativo all'illuminazione del complesso).
Pompa di calore: possibile uso della piscina coperta per termoaccumulo.
Riscaldamento: installazione di pannelli solari attivi, 250 mq; riscaldamento a radiatori integrati da ventilazione con aria preriscaldata.
Controllo solare: schermature fronte sud con tende esterne e scuretti interni termoisolanti in legno a sandwich di poliuretano.
Rock bed: pavimentazione esterna in pietra sul fronte sud connessa ai sistemi di conduzione dell'aria verso l'interno dell'edificio (si avrà così, davanti agli spazi comuni, un microclima al riparo dai venti e più caldo degli altri spazi esterni, particolarmente adatto a soggiornare all'aperto anche ad estate finita).
Barriera radiante: tetto sopraelevato sulle nuove estensioni

Materiali
Vetri su fronte sud: Esistente: singolo 3mm su telaio in acciaio, patte in legno; Progetto: ripristino con monolastra stratificato a bassa emissività, telaio come esistente. Copertura: Esistente: ardesia; Estensioni: pannelli sandwich a finitura metallica; pannelli solari. Tamponamenti: Esistente: intonaco, vetrocemento; Progetto: come esistente; ripristino del vetrocemento con giunti in neoprene; Estensioni: facciata continua a pannelli persianati. Scossaline e gronde: Esistente: lamiera acciaio; Estensioni: lamiera alluminio. Protezione solare: Esistente: tapparelle in pvc; Estensioni: ripristino delle tende da sole originarie e aggiunta di scuretti interni in legno. Persiane a libro su fronte nord.






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