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ANDREA PONSI. A path in the woods | ||||
Andrea Ponsi ha recentemente vinto il concorso internazionale per il nuovo Art Center di Palos Verdes, nella contea di Los Angeles. Il programma richiedeva l'edificazione di un nuovo edificio di 4000 mq. comprendente quattro gallerie espositive, biblioteca, auditorium, spazi per la didattica, cinque laboratori, varie sale riunione e locali per uffici. Erano inoltre richiesti parcheggi per 125 posti auto, gran parte da ricavare in livelli sotterranei sotto l'edificio. L'esito del concorso è stato reso pubblico durante l'agosto 2000. La giuria era composta da sette membri tra cui vari architetti (Mark Mack, Philip Max Cheshire, Todd Bennit), critici di architettura (Michael Webb), artisti e rappresentanti della direzione del Centro. Il progetto di Andrea Ponsi, denominato "Un sentiero nel bosco", prevede un edificio scomposto in blocchi degradanti con due livelli di parcheggi sotterranei oltre un ulteriore parcheggio esterno. |
[25sep00] |
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Vista del modello. |
Il nuovo progetto è stato concepito in continuità ideale con l' istituzione e il complesso edilizio esistenti. Sebbene sia prevista la totale rimozione degli edifici, si vuole tuttavia mantenere quella atmosfera di collegamento con il luogo e con la comunità che è espressa dalla attuale dignitosa e volutamente modesta architettura. La nuova costruzione è infatti basata sulla continuità con la storia e le caratteristiche fisiche del luogo. Per questo abbiamo chiamato questo progetto "A Path in the Woods" (Un sentiero nel bosco). Il paesaggio californiano di colline sinuose puntuate da boschi è l'elemento preesistente ad ogni successivo insediamento umano. Con la bassa configurazione dei suoi volumi e il gentile accomodamento al declivio del terreno, l'edificio apparirà come un "umanizzato bosco", limitato da chiari confini dall'esterno e caratterizzato da condizioni percettive diverse e al suo interno. Allo stesso tempo esso vuole essere un chiaro segnale per gli automobilisti che passano veloci lungo la strada. Un segnale che esprime la sua "modernità" attraverso una geometria semplice e umanizzata richiamando l'idea di "billboard" così insita nella iconografia suburbana della California. Vista del modello. |
Andrea Ponsi è fiorentino, cinquantenne, allievo di Savioli, Koenig e Eco, dopo la laurea in architettura negli anni '70, ulteriori studi e master in Inghilterra e Stati Uniti, dieci anni a San Francisco, nel cuore due maestri dell'architettura come Louis Kahn e Carlo Scarpa. Svolge attività d'insegnamento in lsraele, Sudamerica e StatiUniti, si occupa di design (ha creato numerosi mobili e oggetti di arredo utilizzando i tubi di rame per uso idraulico), disegna e scrive. Soprattutto su Firenze, città che ama nonostante i numerosi soggiorni all'estero. | ||
Pianta generale. |
Particolare importanza è stata data all'arrivo in automobile L'accesso sia dal parcheggio all'aperto che dal parcheggio sotterraneo è concepito come un rituale con tempi e spazialità autonome. Dall'ampio piazzale si sale attraverso una scalinata esterna in pietra fino al limite dell'edificio. All'interno il percorso offre una serie di diverse condizioni tattili e cromatiche attraverso l'uso dei diversi materiali: pietra per il camminamento principale, cemento per i pavimenti delle gallerie, legno e vetro per gli elementi di chiusura così da creare condizioni di luminosità e trasparenze analoghe a quelle ritrovabili in un bosco. Il complesso è suddiviso in tre zone. La più avanzata è anche la più pubblica, con lobby, "artists's hop" e biblioteca. Poi vi è l'ala mediana delle gallerie e del patio principale e infine quella dei laboratori e delle aule per la didattica. |
Vista del modello. |
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Lungo il percorso che collega trasversalmente questi blocchi si aprono una serie di corti interne. Un ulteriore elemento caratterizzante il percorso interno è costituito dal sistema di fontane che dalla parte superiore dell'edificio si snoda come un ruscello verso il basso arrivando fin nei parcheggi sotterranei per poi riuscire all'esterno in una fontana-cascata sulla vasca finale. Il collegamento tra l'esperienza artistica e l'elemento naturale è ulteriormente suggerito dall'uso dei vari materiali. La "parete dei benefattori" (donors wall) nel lobby è di rame, le pareti verticali che penetrano fin nei parcheggi sotterranei sono rivestite di intonaco colorato. Vetro e acqua, insieme alle varie condizioni delle trame dei pergolati, contribuiscono a creare mutevoli condizioni di luce. E infatti vorremmo che la luce fosse la protagonista di questa architettura, specialmente quando i pergolati esterni diventano, sui soffitti delle gallerie e dei laboratori, un sistema di frangisole orientati verso nord per valorizzare al massimo la percezione delle opere. Andrea Ponsi ponsi@dada.it |
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Palos Verdes Art Centre Competition, Los Angeles Capo progetto: Arch. Andrea Ponsi Collaboratori: Nelson Carvalho, Marc DiDomenico, Federico Frittelli, Silas Jeffrey, Peter Krieps, Michael Moorhead architetture |
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per partecipare alla rubrica architetture laboratorio
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