Architetture


AMEDEO SCHIATTARELLA. Sistemazione di Piazza S. Emerenziana



Vista del plastico dell'accesso alla zona ribassata.
Progettare oggi una piazza è tra i temi architettonici più complessi, causa la molteplicità dei fattori e problematiche che intervengono: la capacità di organizzare uno spazio socialmente aggregane, in grado di stimolare la partecipazione e lo stare insieme. Ancora, una piazza è un momento di qualificazione, deve dunque contenere funzioni utili, psicologicamente stimolanti. Inoltre, il concetto di "piazza" ha rappresentato, dall'agorà ai giorni nostri, il simbolo stesso dello spazio antropico, il momento in cui gli uomini che abitano un aggregato urbano si mutano in comunità, diventano cioè abitanti di quel dato paese, città, quartiere, acquistano in pratica una identità di gruppo sociale.

[09nov2000]

Studio per un'edicola.


Vista del plastico dell'accesso alla zona ribassata
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Vista del plastico dell'accesso alla zona ribassata.
Né è paradossale affermare che senza piazze, storicamente, sarebbe risultata più difficile la nascita di un'autentica identità comunitaria. Infine, non va dimenticato il "ruolo civile" della piazza, sinonimo stesso, in un certo senso di civitas, scordarsi di ciò equivarrebbe infatti a creare i presupposti per "nuove barbarie", i cui nomi potranno essere, di volta in volta e tutti insieme:droga, criminalità minorile, alienazione metropolitana, quartieri dormitori, asocialità, emarginazione dei sogetti più fragli e meno abbienti. Questi temi e problematiche mi sembrano emergere dal progetto di risistemazione della Piazza S. Emerenziana a Roma, 1997.

L'intervento, in fase di realizzazione, vuole trasformare l'anonimo slargo in uno spazio urbano qualificato e significante. Il luogo attualmente è uno spiazzo privo di qualità e caratteristiche (in realtà una sorta di casuale diradarsi nell'edilizia intensiva che interrompe appena la strada corridoio costituita dall'asse Viale Libia-Viale Eritrea), cui neppure la presenza della chiesa riesce a conferire l'identità di piazza. Il progetto, dicevo, vuole creare uno spazio urbano costituito da relazioni, sinergie, flussi connessi l'uno con l'altro, episodi architettonici appartenenti sì ad un'unica "narrazione" e/o "scrittura" progettuale, ma ciascuno con un'identità ben delineata. La progettazione prende atto di come oggi discontinuità e disomogeneità caratterizzano la realtà e il sociale, e di conseguenza le ricerche estetiche più pregnanti e significative.

Nato a Roma nel 1943, Amedeo Schiattarella si laurea nel 1969 a La Sapienza. Dal 1970 esercita una intensa attività professionale. I suoi interessi l'hanno portato ad indagare il valore sperimentale ed innovativo delle interconnessioni tra architettura, storia e progettazione, lavorando sulla articolazione degli spazi complessi e ricercando i nessi tra casualità e regola, accumulazione di segni e pause, norma e contraddizione. Sue opere sono state pubblicate tra l'altro su L'architettura, Domus e AU, esposte in mostre a Roma, Milano, Modena, Barcellona. Il suo lavoro è stato oggetto della monografia: C. De Sessa Amedeo Schiattarella, la dialettica codice-dissonanza, Clean 1999. Partecipa costantemente a concorsi nazionali e internazionali tra i quali ricordiamo il Concorso Centopiazze (2° premio), la Piazza Partigiani a S.Croce sull'Arno (1°Premio), Progetto Campus a Lamezia T. (3° premio), Comparto ex A.M.C.M, Modena (2° premio), Piazzale degli Eroi a Contigliano (1°premio), Riqualificazione del centro storico, Avezzano (1° premio).
Ma di tali cifre l'architetto non fa vessillo; piuttosto, si impegna a configurare un disegno aperto, temporalizzato. Assembla un insieme di episodi architettonici, correlandoli in sequenze formali e funzionali, arricchendo l'intervento attraverso l'accurato trattamento del dettaglio ed il sapiente accostamento dei materiali, per o quali si è avvalso della consulenza di artisti quali Sanna e Lorenzetti.


Simulazione fotografica (a cura di Opera,Torino).


Studio della balaustra.


Studio della scala di accesso alla zona ribassata.
Consapevole di quanto la zona sia, urbanisticamente, area rilevante per la sua ubicazione (tra il quartiere Trieste e Montesacro), da anni oramai vera e propria cerniera urbana, per varie ragioni, non ultima l'intensa vita commerciale che vi si svolge, l'architetto struttura un prodotto che ambisce a diventare, oltre ad uno spazio urbano significativo e architettonicamente qualificato, anche qualcos'altro. Detto altrimenti, il progetto aspira a improntare a nuova qualità l'attualità il tempo presente. Ciò perché, per dirla con Merleau-Ponty, "La valorizzazione del presente si effettua grazie al libero progetto dell'avvenire" (…) "e il progetto intellettuale e la posizione dei fini non sono altro che la conclusione di un progetto esistenziale".
Studio per un'edicola.

(da Cesare De Sessa, Amedeo Schiattarella, la dialettica codice-dissonanza, Clean 1999)





Sistemazione di Piazza S. Emerenziana, Roma

Progettista: Arch. Amedeo Schiattarella, Viale Gorizia, 52 00198 Roma. a.schiattarella@archiworld.it

Consulenza artistica: Carlo Lorenzetti, Sandro Sanna

Consulenti: Daniela Montuori, Angelo Zola, Gianvito Mingolla, Paolo Marconi, Massimo Calda & PR.AS Consulting, Ligia Ramirez

Collaboratori: Andrea Schiattarella, Andrea Lombardi, M.Cristina Orsi, Patrizia Salvatori, Roberto Greco, Giovanna Fimiani, Anissa Damardji

Stato del progetto: Il progetto è stato redatto nel 1997-98 a seguito dell'esito del Concorso Centopiazze, è stato completato l'iter di approvazione nel 1998. Alla fine del 1999 sono state fatte lievi modifiche al progetto per adattarlo alla nuova viabilità "sperimentale" che interessa le nuove "strade verdi" di Viale Libia e Viale Eritrea. Attualmente è in attesa di essere fatta la gara di appalto.







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