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LUCA FORNO. Centro di progettazione informatica a Moncalieri |
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Costruire nel costruito, ricordo il tema dell'incorporazione o "la bambola nella bambola" vangelo secondo O.M. Ungers (l'architettura come tema) intravedo una casa di Milano ristrutturata da Umberto Riva e l'altra dalle sette finestre sul cortile poi alcuni interni di Steven Holl l'idea di scala e muro dello Studio Archea |
[28dec2000] | |||
Luca Forno è nato a Genova nel 1960 dove cui si è laureato nel 1985. Dallo stesso anno collabora presso lo "Studio Prof. Arch. Giuliano Forno" occupandosi principalmente di edilizia residenziale, di strutture sanitarie, di riconversioni di aree industriali e della progettazione di porti turistici.e centri urbani. Ha collaborato ai corsi tenuti dal Prof. E.D. Bona, coordinando inoltre laboratori di progettazione a Genova e Mantova e progetti per concorsi internazionali aperti agli studenti a Dessau (progetto premiato), Belfast (progetto premiato), a New York, Barcellona, Venezia, Sidney e Stoccarda e Convenzioni di Ricerca tra la Facoltà di Architettura ed il Comune di Genova. Ha partecipato con successo a numerosi concorsi nazionali ed internazionali. Svolge la propria attività nei settori della riconversione industriale e del terziario avanzato. | con
ricetta Ranalli in edifico nuovo dentro guscio vecchio In questo ex capannone industriale Luca Forno disegna e realizza una sorta di edificio articolato fatto di piani e scatole di cristallo che indirizzano ad un susseguirsi di fughe per trasparenza in uno spazio in movimento La poetica di Forno è costruita sulle trasparenze, ho già avuto modo di incontrarlo in seminari di progettazione dove, pur lasciando ampio spazio agli studenti partecipanti, indirizzava al gioco oscillante della sua ricerca tra lo specchio e la rifrangenza. |
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Questo
interno esalta lo spazio neutro, uno spazio contemporaneo, fuori dagli schemi compositivi proporzionali, ma intenso pieno di mire prospettiche, ritmato dal concetto di rotazione. |
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L'architettura degli interni come disciplina sempre più si spinge ad esplorare paesaggi ibridi, ponendosi tra le due valenze una nel mondo degli oggetti e l'altra nello spazio capiente, oscillando tra messa in scena di una possibile narrazione o lo straniamento come gap per definire l'ascolto per dissonanza allora ecco le interferenze metropolitane che suggeriscono gli attraversamenti, i vuoti come immensi traguardi dello spazio libero, la disgregazione come elemento formativo e trasfigurativo assemblaggi, frantumazioni, frazionamenti, isole questo è il nuovo, il puntiforme ricordo NO STOP CITY degli Archizoom INSTANT CITY degli Archigram TOWARD A DEFINITION di Eisenman LA CITTA' DIFFUSA |
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ma tutto ciò non vuol dire annullare il sapere tecnico ed estetico proprio della "piccola scala" e del dettaglio utilizzando una frase di Gianni Ottolini si può concludere dicendo "Allo stesso modo, la massima attenzione va posta verso quei giovani progettisti che, capendo il valore umano e civile di spazi armoniosi per singole persone, i piccoli gruppi o le collettività, si cimentano nuovamente con questi veri e propri temi di Architettura e trovano nuove configurazioni e sottolineature decorative dei luoghi abitabili e delle loro attrezzature fisse e mobili, per rendere finalmente il privato una singolare proiezione del pubblico (e viceversa) e non la sua sfacciata contraddizione". Brunetto De Battè bdebatte@libero.it |
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Intervento di recupero e trasformazione di un edificio industriale
dismesso in centro di progettazione informatica a Moncalieri (Torino) superficie: esistente 1950 mq, ampliamento 450 mq, totale 2.400 mq. realizzazione: 1997/1998 ditta: I.DE.A Institute Spa (Institute of Development in Automotive Engineering) tecnologia: strutture metalliche in tubolari quadri imbullonate su plinti in c.a.; strutture murarie in blocchi splittati in cemento con finitura colorata su struttura portante in c.a., solai in laterizio armato, consolidamento del solaio di copertura in struttura metallica; impianto di condizionamento a tutt'aria con centrale di trattamento. materiali: strutture metalliche a sezione quadra di 200x200mm. Imbullonate con sistema a scomparsa; tamponamenti in cristallo visarm da 12mm murature interne: blocchi splittati maer controsoffittature in pannelli di fibra minerale rei 120 arredi: Giaiotti; Knoll; Cassina illuminazione: Artemide architetture |
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