Architetture

OfCA. Memoria e produzione: 1 progetto di 2 edifici complementari




Il progetto della città ideale di Collecini.
PROLOGO. I due progetti costituiscono parte della strategia di un gruppo industriale tessile che ha inteso scindere gli spazi della produzione da quelli per la diffusione e promozione della cultura serica (allo stato attuale riuniti in un unico contesto). La scelta strategica è coerente con le vocazioni dei due futuri luoghi di riferimento. L'azienda delocalizzerà il processo di tessitura dalla sua sede storica per trasferirlo in un nuovo opificio a sud della città, destinando così il contenitore dismesso alla sola diffusione della Memoria della Seta. I due progetti tentano un colloquio con le preesistenze.

[20jan2001]

Pianta al piano terra e profilo longitudinale di progetto.
L'OPIFICIO DELLA MEMORIA. San Leucio è un borgo a nord della Reggia di Caserta costruito -a partire dal 1789- su progetto di Francesco Collecini (allievo del Vanvitelli) e per volontà monastica di Ferdinando II di Borbone che intendeva lì realizzare il sogno illuminista di una colonia operaia, autogestita, e deputata alla produzione di tessuti in seta. L'esperimento, in parte riuscito, ha lasciato tranches dell'impianto viario dell'originaria utopica città radiocentrica, i quartieri operai, la Filanda e la Coculliera con il complesso del Belvedere. La gente di questa frazione, ancora oggi, vive un rapporto simbiotico ed empatico con la seta, fondato tutto su una consolidata esperienza produttiva ed un forte radicamento al luogo.


Le industrie St. Gobain (anni '50) a confine con il nuovo opificio.


Foto aerea del borgo di San Leucio.

L'edificio di fine '800, sulla piazza.


L'opificio degli anni '40, all'interno.
Le aziende tessili, ancora attive, si trovano all'interno o ai margini di San Leucio. L'opificio oggetto del nostro recupero occupa una posizione privilegiata. Aderisce con il suo corpo principale alla piazza centrale della ex-colonia mentre la parte restante, rimaneggiata ed integrata ripetutamente fino alla fine degli anni '60, è composta da superfetazioni e volumi le cui giaciture raramente hanno colloquiato con il luogo. Il progetto, razionalizzando funzioni e percorsi, attraverso sottrazioni, addizioni e ricuciture, recupera il valore compositivo delle preesistenze e gli assi prospettici appena accennati. Due nuovi edifici, in legno e vetro, tra loro ortogonali e collegati con un cono/cerniera in tufo ad un corpo degli anni '50, bilanciano la parte più profonda del sito con la massa dei volumi preesistenti attestati invece lungo uno degli assi radiali della piazza.


Vista nord di progetto.


Vista della corte interna con i nuovi laboratori.

L'intero complesso, nella nuova organizzazione, è destinato ad ospitare la sede direzionale ed amministrativa della azienda con una scuola di disegno del tessuto, un centro di formazione artigianale, uno show-room, un museo dei telai ed una raccolta di tessuti dell'Ottocento e del Novecento oltre una sala convegni. Gli spazi aperti ospiteranno eventi legati alla promozione del prodotto serico.

L'OPIFICIO DELLA PRODUZIONE. Il nuovo opificio destinato invece alla sola produzione occupa parte di un'area pubblica che l'Amministrazione di Caserta ha reso disponibile per quelle attività industriali compatibili con il confinante e dismesso complesso della ex-St. Gobain (progettato nel 1956 da Davide Pacanowski) che ospiterà a breve, residenze, alberghi ed attività terziarie. Un salto di quota di circa 7 metri separa l'area di nostro interesse dal maestoso float delle vetrerie -utilizzato in origine per la produzione delle lastre- e destinato ora ad ospitare manifestazioni ed un museo. La prepotente presenza di quell'edificio abbandonato ha definito la misura del progetto suggerendo una composizione figlia della cultura razionalista e lontana dalla logica imperante del manufatto industriale serializzato, prefabbricato e grigio.


Vista est di progetto.

Sezione prospettica.


Facciata principale del reparto produzione.

Diretto da Raffaele Cutillo, l'Office for Contemporary Architecture (OfCA) nasce un anno prima del 2000, nel 1999, dopo esperienze quindicennali dei suoi partners nel campo dell'architettura, della pianificazione urbana, del design e della ricerca sulla cultura del progetto (in propri studi professionali e all'interno delle Università), in Italia ed in altri Paesi della Comunità Europea. Le numerose opere già realizzate, soprattutto nel Sud dell'Italia, le partecipazioni e le affermazioni in vari concorsi di architettura nazionali ed internazionali, le esperienze teoriche maturate ed i progetti redatti all'interno dei diversi settori della stessa disciplina, le pubblicazioni su riviste specializzate e testi di architettura, costituiscono il background culturale del team dell'OfCA.

Vista da nord-est.


Vista notturna da sud-est.

Il flusso del ciclo produttivo è il fil-rouge della distribuzione. La matassa di filato (in ingresso) e la pezza di stoffa tramata ed ordita (in uscita) costituiscono le estremità di un percorso lungo cui si dipanano tutte le funzioni dell'opificio. Il filato tinto, immagazzinato al piano interrato viene trasferito al piano terreno e qui immesso nel ciclo: alla roccatura, all'ordimento, alla tessitura, alla verifica, al controllo-qualità ed infine al magazzino-out. Ciascun volume ospita una fase del processo produttivo: Reparti roccatura/tessitura/verifica: un parallelepipedo dalla copertura a botte ed un unico livello fuori terra; al suo interno un traliccio metallico sospeso a 6 metri da terra ospita gli uffici di controllo della produzione. Uffici/laboratori: una stecca dalla copertura piana e tre livelli fuori terra. Controllo qualità e magazzino: un parallelepipedo dalla copertura piana; lo affianca la torre metallica degli impianti. Pista di transito est/ovest: un parallelepipedo dalla copertura piana ed un solo livello fuori terra; segmenta il grande contenitore dell'area produzione dal blocco degli uffici/laboratori.

Raffaele Cutillo (OfCA)
ofca@ofca.net
Opificio della memoria


Planovolumetrico.
progetto: OfCA
committente: Industrie Tessili Alois - Caserta

dati dimensionali:
superfici complessive di progetto: mq. 3.500
superficie degli spazi aperti: mq. 2.500
laboratori: mq. 1.500
uffici, attività direzionali e show room: mq. 900
auditorium, museo: mq. 800
servizi ed accessori: mq. 300

materiali:
capriate in legno lamellare ed acciaio
rivestimenti in tufo giallo di Napoli
coppi ed embrici in terracotta salernitana
intonaci base calce e pitture ai silicati
serramenti in acciaio
pavimenti in cotto, pietra di Bellona e pietra del Vesuvio


Opificio della produzione

progetto: OfCA
committente: Raffaele Alois & C - Caserta

dati dimensionali:
superfici complessive di progetto: mq. 13.000
superficie degli spazi aperti: mq. 6.000
uffici, laboratori, servizi operai: mq. 3.000
area produzione: mq. 5.000
magazzini e depositi: mq. 4.000
servizi ed accessori: mq. 1.000

materiali:
strutture in c.a., legno lamellare e travi reticolari in acciaio
rivestimenti in blocchi splittati spacco cava e curtain-wall in alluminio
intonaci base calce e pitture ai silicati bianco e rosso pompeiano
serramenti in profili di acciaio
pavimentazioni in resina
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