Architetture

AMERIGO QUAGLIANO, SILVANA FELEPPA. Heritage Welcome Center



[in english]
Il Welcome Center è concepito come una struttura complessa, uno scambiatore intermodale di traffico dotato di servizi di accoglienza e di interconnessione dei visitatori con il Mammoth Cave National Park, nel Kentuky, con Park City e la HWY 31 W, Heritage Corridor. Un organismo che integra le funzioni urbane e si colloca come interfaccia uomo-natura, punto di transizione per la ricezione e la diffusione di informazioni ambientali. Esso è interpretato come un sistema di passaggi, di attraversamenti e di integrazione tra struttura e paesaggio, mediante una serie di corpi che si distribuiscono sul suolo liberamente. Simbolo di ciò è la porta, il varco attraverso il quale i visitatori transitano per dirigersi nel Parco, da cui il titolo al progetto; altro simbolo è il ponte in quanto passaggio pedonale che ricorre in varie tradizioni iconografiche, essenza dell'idea di passaggio del legame tra due luoghi fisici.

L'affermazione della "montagna come energia scultorea" è l'altra idea alla base del progetto che esprime il concetto di appartenenza al luogo e all'eccezionalità del sito, come nelle figure giacenti dello scultore Henry Moore, per cui masse scoscese e maestose curve che le rinserrano nei loro reciproci rimandi, s'accompagna alla solennità di un paesaggio che sempre idealmente le contiene. In essa le immagini possono evocare, con la loro misteriosa protuberanza, un corpo come una concrezione organica; predomina la linea curva, che s'articola in uno svolgimento continuo, esprimendo con i suoi risvolti un moto vitale e serpentino del corpo, della forma organica e metamorfica non naturalistica, ma evocatrice di elementari forze naturali, che fanno sentire la loro misteriosa crescita.



Le superfici levigate si alternano a fori squadrati che sigillano la forma, curve flessuose che la modulano, riplasmando in modi sempre vari e nuovi come inesauribile catena anch'essa organica e generante di invenzioni, lo stesso tema della stratificazione geologica o della crescita biomorfica. Nei volumi si incuneano capaci asole e fosse o talvolta si aprono vuoti che divengono un motivo centrale dell'intero complesso, mentre all'interno delle masse scavate e da un apice all'altro dei protesi archi plastici, vengono inserite delle corde, che creano un contrappunto dinamico e una vibrazione chiaroscurale.

Il "Parkgate" si sviluppa su di un'area sistemata in stretta integrazione con quelle circostanti, alla città e al territorio, in particolare al Mammoth Cave National Park, con il Centro che svolge la funzione di accoglienza e d'informazione per i visitatori del parco e dell'itinerario storico della HWY 31 W. A servizio di quest'ultimi è previsto un parcheggio, tracciato come un arcaico geoglifo, memore dei disegni zoomorfi dell'antica civiltà autoctona dei Mound, si snoda sinuoso su per la collina, nel lotto assegnato, dalla forma simile ad un gigantesco proteus, l'anfibio abitante ipogeo, di cui è riconoscibile la testa, il corpo e la coda.

[30may2001]




L'andamento segue quello del suolo con qualche opportuna rettifica, vi si accede dalla HWY 255 mediante una doppia linea di traffico di entrata ed uscita che costituisce la coda flessuosa del proteus; essa è separata da una striscia di zolla erbosa dove crescono radenti cespugli ed arbusti dalla infiorescenza policroma. La strada di accesso a doppio senso di percorrenza conduce in alto verso la testa, mentre in corrispondenza del corpo s'innesta una doppia area di parcheggi auto.

In cima la circolazione veicolare si svolge ad anello in senso antiorario ad unica linea di percorrenza e su di essa si innestano gli ulteriori parcheggi per i complessivi 300 posti auto richiesti. Sul fondo si collocano quelli per i 25 Recreational Vehicles, dotati degli opportuni servizi, con parcheggi aggiuntivi lungo la strada anulare ed infine, lungo il margine nord del lotto, sono ubicati quelli per i 25 Bus. All'interno dei parcheggi auto il traffico si svolge a doppio senso di marcia; da questi i visitatori raggiungono pedonalmente il Welcome Center, senza interferire con la viabilità principale e in tutta sicurezza. Infatti coloro che hanno trovato posto lungo il corpo del proteus, si servono di un largo marciapiede ad est, mentre quelli dei parcheggi sommitali utilizzano un mediano percorso sinuoso tra gli alberi. Quest'ultimo è opportunamente rialzato rispetto alla quota stradale ed evidenziato con segnaletica orizzontale, verticale ed indicazioni luminose, sistema "sleeping policeman". Tutta l'area del parcheggio è dotata di adeguate ed ombrose zone alberate e di un impianto di illuminazione crepuscolare.

In prossimità del Welcome Center vi sono spazi di sosta temporanee per imbarco e sbarco passeggeri da auto-tour-bus e auto-taxi, nonché per le emergenze. Il Centro trova ubicazione nel dislivello compreso tra il parcheggio sovrastante, dove è realizzato un muro di sostegno del terrapieno, e l'area sottostante il cui andamento è rettificato, adiacente alla HWY 255. A valle dello stesso, in comunicazione con la predetta strada, una seconda doppia linea di traffico di ingresso ed uscita conduce ad un'area di sosta per trasporti urbani ed extraurbani, al parcheggio degli amministrativi e ad una zona di carico e scarico merce, nonché ad un'area sistemata a parco.

In continuità col sistema di percorsi sopra descritti, una passerella, accessibile da un varco realizzato tra il corpo emergente dell'auditorium e il foyer, raccorda la viabilità pedonale e ciclabile di rete generale con la previsione in prossimità, di un'area di parcheggio per le bici ed inoltre di un sottopasso pedonale in direzione del M.C.N.P. che evita la bretella di collegamento della I-65.

Amerigo Quagliano (Castellammare di Stabia, NA, 1957) e Silvana Feleppa (Sessa Aurunca, CE, 1958), si laureano in Architettura all'Università di Napoli nel 1986, col massimo dei voti. Collaborano a diversi progetti tra i quali: Riqualificazione dell'area di Novoli a Firenze e degli impianti delle FF. SS. a Napoli con Aldo Loris Rossi, restauro e ampliamento del Museo Hermitage a San Pietroburgo in Russia. Dal 1992 iniziano in proprio l'attività professionale a Napoli, dove vivono, occupandosi di progetti urbatettonici, sperimentandone un'ampia gamma. Contemporaneamente partecipano a diversi concorsi tra cui: "Europan 3", pubblicato in "L'Arca" n. 89 e il "Primo concorso nazionale per la progettazione di un campanile" opera segnalata e pubblicata in "CHIESA OGGI" anno VIII, n. 38\1999.




Il Welcome Center si sviluppa su due livelli sovrapposti interconnessi, il primo situato superiormente è accessibile dal parcheggio dei visitatori, esso è caratterizzato da un'ampia Lobby-Foyer, il secondo al livello inferiore dal Museo, mentre ad un livello intermedio è ubicato il Teatro-Auditorium. Al primo livello sono previste le funzioni di accoglienza: il Foyer che ha lo scopo di orientare i gruppi che affluiscono al Parkgate, un deposito bagagli, un guardaroba, le 5 computer work stations utilizzate dai visitatori, i servizi igienici, inoltre un'area vendita, con libreria, un Gift shop e un Craft store e gli Uffici.

Al centro dello spazio foyer, simile ad una lunga caverna squarciata da numerose fenditure da cui penetra la luce è ubicato il banco delle informazioni, su di un lato è situata un'area attesa dalla quale si godono ampie vedute sul sottostante Museo e sul paesaggio. In corrispondenza dell'ingresso prospiciente al corpo emergente del teatro, centro convergente del flusso di visitatori, altre vedute introspettive con viste in basso verso il foyer del teatro e più giù del museo, consentono agli stessi uno sguardo complessivo del Welcome Center.

Da quest'area mediante una rampa discendente o in alternativa con un capace ascensore vetrato, si accede al livello dell'auditorium e sul prosieguo a quello del Museo. Preceduto da un foyer illuminato da lucernari, il teatro può essere diviso in due parti autonome mediante pannelli mobili ignifughi, permettendo così l'utilizzo alternato dello spazio. esso è dotato inoltre di accessi esterni per un uso differenziato dal Centro Visitatori e che fungono anche da uscite d'emergenza.

Al piano Museo sono ubicate le altre funzioni previste: la biblioteca con annessa sala di lettura, l'archivio, le tre aule, due delle quali sono accorpabili per accogliere un numero più ampio di visitatori, mediante pannelli mobili, con annesse aree per le dimostrazioni esterne ed infine la sala ristoro con le espansioni all'aperto, quando il tempo lo permette con l'adiacente zona di Picnic. Quest'ultima è raggiungibile dai parcheggi sovrastanti mediante una rampa che attraversa una zona attrezzata a parco.

Tutte le funzioni di questo livello, sono disimpegnate da un atrio attrezzato, accessibile dall'esterno attraverso un ulteriore ingresso del Parkgate, esse fungono da basamento del teatro sovrastante e inoltre sono rivolte verso l'area protetta della dolina che ne costituisce lo scenografico sfondo. Il Museo è concepito come un unico ambiente espositivo a doppia altezza, dalla conformazione simile all'interno di una nave, che può essere suddiviso in modo diverso secondo le manifestazioni, mediante leggeri pannelli mobili.

Nella zona centrale sono collocate varie attrezzature di supporto, dalla sagoma che ricordano concrezioni calcitiche, quali la sala proiezione, i depositi, i locali tecnici e i locali igienici, mentre sul mezzanino previsto sono situati ambienti pluriuso. La luce naturale proviene sia da ampie vetrate ad oriente che da opportuni lucernari, è previsto inoltre un ingresso di servizio per le opere da esporre che all'occorrenza funge da uscita d'emergenza. Complessivamente la superficie destinata alla circolazione pedonale del Centro non supera il 15% dell'intera area.

La struttura di fondazione del Parkgate è prevista in cemento armato compreso il muro di contenimento del terrapieno dei parcheggi, mentre quella emergente è realizzata con una doppia struttura sovrapposta di travi ad arco in legno lamellare e tamponamento a pannelli multistrato leggeri con finitura esterna in fasciame di legno di Cedro, mentre i divisori sono realizzati con pannellatura multistrato leggera sagomata. Le pareti di tamponamento delle aule e della sala ristoro su cui si libra il teatro sono realizzate in cemento armato rivestito in pietra locale. Tutti gli infissi sono in legno con vetrocamera ed è inoltre previsto, l'uso di canali di ventilazione sotterranea per un raffrescamento estivo che garantisce adeguate condizioni bioclimatiche.

Amerigo Quagliano e Silvana Feleppa
amerigo.quagliano@tin.it
Heritage Welcome Center

Il progetto è stato sviluppato in relazione all'omonimo concorso internazionale svoltosi nell'agosto del 2000. Il concorso prevedeva la progettazione di un Centro Servizi di accoglienza per i visitatori del Mammoth Cave National Park nel Kentuky. 

progetto: Amerigo Quagliano e Silvana Feleppa
con la collaborazione di: Daniele Quagliano (CAD)
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