Architetture

IaN+. Spacing the "Horizon"

Charles Batach



[in english] Where does the sky begin?
The sky begins there.
Just on the edge of my ceiling
Corinne Mercadier, photographer, at the Gallery Isabelle Bongard.





[18jul2001]


Sin dalla formazione, nel 1997, IaN+ lavora nel tentativo di definire un’architettura come 'sistema di vita', un modo d'essere nel tempo e nello spazio. In questo articolo cercherò di definire un quadro nel quale sia possibile individuare alcune delle componenti che riflettono il suo pensiero, e danno forma all'attività che ne consegue. 

Architettura come sistema di vita non è uno slogan che IaN+ lancia nel tentativo di definire un nuovo linguaggio. Ma bensì una costante che viene rielaborata attraverso il concetto di Spacing in ogni progetto. A questo concetto di Spaziatura appartengono strategie operative come il Mapping, Updating programs e Spatial weaving.

Il Mapping, a sua volta, è un'operazione che non consiste nel ridisegnare una nuova mappa ma in un lavoro che agisce all'interno di una mappa esistente, per generare linee di sviluppo o per utilizzarne di esistenti. Un progetto, per IaN+, non è semplicemente un oggetto posto in un luogo ma piuttosto un campo di relazioni con un raggio d'azione capace di coinvolgere tutto quello che circonda l'intervento.

L'operare all'interno di una mappa esistente implica un confronto con un programma. IaN+ tende ad aggiornare il programma esistente, per generare un'infrastruttura capace di stabilire relazioni ed allo stesso tempo di provocare delle reazioni intorno a sé. È proprio il sistema delle relazioni ad innescare lo sviluppo di nuove attività capaci di risolvere alcuni dei problemi della città contemporanea. Aggiornare programmi esistenti e consolidati rende possibile un processo che agisce sul territorio, nello spazio e nel tempo. IaN+ crea una infrastruttura usando una moltiplicità di componenti nel tentativo di intessere nuovi spazi.





Spatial weaving consiste in un'operazione all'interno della quale tutte le possibili relazioni tendono di coesistere per formare uno spazio. Altro spazio e altri spazi. Le linee che IaN+ traccia collegano l'esistente in una sorta di lettura della realtà. Ma quest'azione crea contemporaneamente un tessuto capace di rigenerare le parti di città in cui intervenire con nuovi progetti.

In questa operazione IaN+ utilizza quello che John Rajkman definisce nel suo libro Costruction come “Altra Geometria”. Idea già proposta dal filosofo francese Gilles Deleuze, quando sostiene che ogni persona ha una propria geometria e genera delle personali linee. Questo tipo di pensiero è lo stesso che usa anche Bruce Lee in un campo completamente diverso: quello delle arti marziali. Per Bruce Lee le arti marziali rappresentano uno stile di vita. Egli si è sempre definito, infatti, come un artista prima che come un attore. In “The jeet Kune do” Bruce Lee non si ferma ad una rappresentazione di movimenti sulla carta, ma applica la geometria al corpo umano per studiare come generare una propria geometria nello spazio. Bruce Lee aveva capito che l'efficacia di un combattimento non sta nella forza e nei muscoli ma nella possibilità di movimento.

IaN+. After various joint projects with major agencies in Europe and the United States (Fuksas, Eisenman...), architects Carmelo Baglivo and Luca Galofaro and engineer Stefania Manna set up the IaN+ studio in 1997. This multy-disciplinary agency is aimed at being a place where the theory and practice of architecture overlap and meet. IaN+'s areas of activity are conducted on various scales-interior architecture, institutional projects, and urban and territorial projects. In each instance, through architecture, their projects explicitly question the contemporary urban condition. Construction and building, seen as an open and variable arena, must usher in a permanently repeated encounter between subject and program. IaN+'s archtitecture is thus conceived as a method endowed with independence, like a perpetual updating of a programmatic and topological diagram. In tandem with their design production, the IaN+ architects are also involved in the teaching, publication and exhibition of architecture. In 1998, in particular, they planned the exhibition "Architetture Americane@the edge of the millenium".
Controllare i movimenti implica generare linee nello spazio. Linee che sono capaci di ridimensionare le forze del combattente contro cui ci si misura. Una possibile situazione tipo è quella dell'esercizio sul manichino di legno contro il quale Bruce Lee usava esercitarsi per ore con differenti possibilità di confronto, come se volesse ricercare mondi possibili. Il manichino di legno rappresentava per lui un vero e proprio campo di esperienza. Un'altra forma di esercizio era per lui quella di combattere con la propria ombra. Qui il suo movimento era rappresentato nello spazio dalla proiezione della sua ombra. L'ombra era di fatto una sorta di altra esistenza, capace di aumentare nella propria dimensione in funzione del movimento. Sono le linee e le direzioni disegnate nello spazio che aiutano a generare un'altra dimensione. IaN+ usa altre geometrie non per creare nuove forme a partire dalle linee disegnate, ma principalmente per costituire un campo d'azione, uno spazio con una dimensione sperimentale perché capace di generare se stesso sopra ed attraverso i movimenti. Nell'intessere questo sistema di tracce IaN+ tende ad aumentare la possibilità di disegnare una sorta di linee che autogenerano dimensioni attraverso altre dimensioni. Questo spazio diventa un campo di sperimentazione per la vita e non semplicemente un contenitore per il vivere quotidiano.



Mapping, Updating programs e Spatial weaving sono strategie operative o, meglio, componenti che IaN+ usa nella definizione di ogni progetto. Questi componenti non lavorano singolarmente. Operano insieme e ognuno dentro l'altro. Non possono essere separati quando vengono utilizzati per formare un progetto o un modo di vita. Un possibile progetto, a cui essi danno forma è la proposta presentata per un edificio per parcheggio situato a Roma zona Nuovo Salario. Qui l'orizzonte non è visto come un limite presso il quale le cose finiscono, ma più come una linea che stabilisce dove le cose cominciano ad avere un'altra dimensione. L'orizzonte è visto come una linea di mediazione tra le dimensioni.

Seguendo questa visione, IaN+ prova a spaziare sulla linea di mediazione. Nella seconda parte di questo saggio tenterò di spiegare come il concetto di Spacing sia stato applicato e come le sue componenti tendano a realizzare un progetto con un simile obiettivo.

La mappa dell'area esistente presenta condizioni particolari: il terreno sul quale si deve costruire è localizzato tra le due colline dei Prati Fiscali, e circondato da un tessuto residenziale compatto da un lato e dalla linea ferroviaria dall'altro.


L'area è attraversata da una strada. IaN+ decide di lavorare rispettando le condizioni del sito nel tentativo di valorizzarne le potenzialità. L'infrastruttura è localizzata in modo da essere usata per proteggere il parco dal traffico veicolare, e in modo da regolare i flussi di scambio con la stazione ferroviaria. L'edificio costituisce un nuovo orizzonte per chi si dirige verso la stazione. Mentre ad est esso diventa la prosecuzione della strada, così da intercettare i flussi vitali della città. La copertura dell'edificio non è altro che la prosecuzione della piattaforma principale della stazione, una sorta di piazzale rialzato sul parco. La scelta può essere definita usando le parole di Deleuze come un inserimento in un exiting wave.

Nel tentativo di aggiornare un programma esistente, IaN+ stabilisce un nuovo ruolo per questa linea di orizzonte: l'arrivo alla stazione e la partenza da questa sono due punti essenziali della sfida. Ma la cosa principale da considerare è proprio la linea tra i due punti esistenti. Infatti, l'orizzonte assume un ruolo di mediazione tra le diverse velocità dei flussi coinvolti, da una dimensione e l'altra, dalla line della strada a quella della ferrovia. IaN+ è inoltre interessato nello sviluppo e nella trasformazione dell'area verde, in modo da aumentarne l'importanza all'interno di questa parte di città. Per fare questo agisce sul programma dell'edificio cercando di trasformarlo in interfaccia tra due ambienti creando una sorta di scambio reciproco. L'idea di interfaccia è stata teorizzata da Paul Virilio nel suo libro Lo Spazio Critico in cui egli considera che ogni superficie può essere interpretata come una interfaccia tra ambienti diversi. IaN+ ha scelto di realizzare questo scambio includendo nel progetto una molteplicità di funzioni: 410 posti macchina, 30 posti per motocicli, una fermata per gli autobus e una serie di piccole attività commerciali, legate al parco al parcheggio e alle esigenze della stazione, ma specialmente punti per giocare e per interagire con il parco antistante.







Nel tracciare questa linea di orizzonte, IaN+ tende a sviluppare la nozione di interfaccia della permeabilità e del movimento. La permeabilità è data dalla facciata che copre i due lati del parcheggio. La facciata, tridimensionale, ha uno spessore ma è formata dal vuoto. Il vuoto diventa il sistema di relazione tra gli spazi differenti. Il progetto rappresenta la registrazione dei flussi della città, tutti i suoi componenti sono messi in relazione da un'altra geometria: le linee del movimento compongono lo spazio. La scelta principale è quella di controllare ritmo e flussi, la strada esistente prosegue il suo tragitto sopra l'edificio, gli accessi al parcheggio sono diretti dalla strada, le traiettorie formano un circuito continuo che si ripiega su se stesso passando tra l'edificio e la ferrovia.



Questo progetto rappresenta al meglio la mediazione da una dimensione ad un'altra; una mediazione operativa tra diverse attività. L'evento si verifica quando un viaggiatore ha la possibilità di parcheggiare la propria automobile e di prepararsi ad attraversare situazioni spaziali diverse all'interno di un unico progetto. Sono proprio le differenti relazioni tra questi spazi che offrono all'utente la possibilità di sperimentare una condizione di attraversamento di uno spazio tra due realtà diverse.



Il concetto di Spacing rappresenta il campo teorico che IaN+ usa e sviluppa nel proprio lavoro, nel tentativo di trasformare l'architettura in un modo di vita. Non il lavoro teorico fine a se stesso, ma la teoria e la ricerca di una applicazione ad un campo reale, la generazione di strutture e soluzioni capaci di migliorare la qualità della vita.

Charles Batach
IaN+. Tre parcheggi di scambio

Il progetto ha vinto il primo premio nel concorso per il Parcheggio sulla  Via Salaria, a Rome.

capogruppo: Carmelo Baglivo
progettisti: Luca Galofaro, Laura Negrini
engineering: Stefania Manna

progetto: 2001



L'area della stazione Nuovo Salario ha subito una profonda trasformazione con la costruzione della linea ferroviaria a ridosso della via Salaria. L'occasione di progettare il parcheggio nei pressi della stazione consente di riqualificare l'area verde tra due colline naturali, ultima memoria delle colline dei prati fiscali. Infatti nonostante la presenza della linea ferroviaria ed il sistema insediativo residenziale, l'area appare come unico spazio verde di un margine consolidato della città. Una porzione di paesaggio agricolo tipico della campagna romana, che deve essere protetto e rivalutato.

Criteri guida delle scelte progettuali
1. Liberare il Parco
2. Pensare il parcheggio come infrastruttura di scambio di flussi

Liberare il parco significa posizionare l'edificio del parcheggio a ridosso della ferrovia, in questo modo si ottengono due obiettivi importanti.
1. Ricostituire il margine tra il terrapieno della ferrovia e il parco
2. Liberare dalla circolazione veicolare la quota del parco

L'edificio del parcheggio diventa un allargamento del bastione della ferrovia e da un punto di vista di impatto ambientale ricalca una linea già esistente, quella della ferrovia. I flussi veicolari sono concentrati sul tetto dell'edificio parcheggio, e tra l'edificio e il terrapieno.

L'edificio diventa un'infrastruttura che controlla lo scambio dei flussi tra la ferrovia il parcheggio, il parco e la zona residenziale. A livello urbano il parcheggio diventa un estensione della strada di accesso parallela alla ferrovia e consente un rapido svolgimento di tutte le funzioni di cambio di stato di velocità di flusso, consente il passaggio tra macchina, treno e percorrenza pedonale riducendo al minimo le distanze da percorrere.
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