|
||||
GRUPPO ARCH+, BELLEZZA, BONVECCHI, D'ANGELO. Punta Perotti a Bari |
||||
...tutti questi nuovi fabbricati che tiravano su, casamenti cittadini di sei otto piani, a biancheggiare massicci come barriere di rincalzo al franante digradare della costa, affacciando più finestre e balconi che potevano verso mare. Italo Calvino, La speculazione edilizia |
[25jul2001] | |||
1. DEMOLIZIONE. La costruzione degli edifici di Punta Perotti ha cancellato uno dei valori fondanti l'identità del paesaggio di Bari: l'orizzonte aperto verso l'infinito. L'unico atto possibile per ripristinare questo valore è la demolizione. un atto dovuto, che richiede tuttavia grande consapevolezza su ciò che dovrà seguire. La demolizione è intesa non solo come ripristino delle condizioni originarie bensì come azione carica di significati progettuali, da organizzare come un "evento" che segna l'inizio della fase di riqualificazione dell'area e che genera attese sul programma di sviluppo futuro. Dalla demolizione restano: - le impronte delle fondazioni degli edifici, sulle quali si innesta il progetto di cicatrizzazione; - le macerie, in parte riutilizzate sotto forma di scogliere sommerse per la protezione della costa; - la cubatura, da trasferire nei quartieri adiacenti in un programma di riqualificazione delle periferie di Japigia. La demolizione consente inoltre di riportare parzialmente l'area alla quota originaria, disvelando l'antica foce della lama Valenzano, in seguito colmata con materiale di riporto e sostituita da un canale deviatore. |
||||
|
2. CICATRIZZAZIONE. Le "ferite" inferte al paesaggio, soprattutto quelle più profonde, non possono essere del tutto cancellate, è inevitabile ed anzi auspicabile che di loro resti una "cicatrice", segno di un avvenimento che comunque lascerà traccia di sé nella memoria, contribuendo ad arricchire la storia dei luoghi. Il principio della cicatrizzazione si applica al sito con un progetto di "impronta". L'impronta lasciata dagli edifici, determinata dallo scavo di fondazione, ospita le attrezzature ed i servizi per il lungomare, assumendo così un ruolo centrale nel progetto di nuovo paesaggio di costa. Una delle impronte, quella dell'edificio più vicino alla costa, è utilizzata per la "fabbrica dell'acqua", un impianto per la dissalazione delle acque marine e per il recupero delle acque piovane. La fabbrica dell'acqua produce acqua di soccorso da utilizzare per l'irrigazione del parco e per l'alimentazione dei servizi ai bagnanti. La seconda impronta contiene spazi per lo spettacolo ed il tempo libero ed e' pensata facendo riferimento alle architetture ipogee ricavate nelle depressioni delle lame. |
|||
3. RIGENERAZIONE. L'atto conseguente alla cicatrizzazione è la "rigenerazione". La rigenerazione dei tessuti intorno alla "ferita", come per gli organismi, è un processo che richiede la concentrazione di molte energie distribuite lungo un arco di tempo. Ciò presuppone una strategia articolata ed un programma di azioni da organizzare in fasi temporali, con un grado di flessibilità sufficiente a garantire adattamenti a eventuali modificazioni delle condizioni iniziali. Il progetto di rigenerazione si applica alla superficie intorno alle "impronte" attraverso l'organizzazione e la realizzazione nel tempo di un'esposizione permanente del paesaggio; un Festival Internazionale del Paesaggio che, sull'esempio dei "Festival International des Jardins" organizzati dal Conservatoire International des Parcs et Jardins et du Paysage o dei Buga in Germania, porti a Bari una volta all'anno artisti e paesaggisti da tutto il mondo, chiamati a realizzare gli spazi con un budget prestabilito e con materiali e forme del paesaggio pugliese. Le esperienze citate dimostrano che l'iniziativa è remunerativa in quanto l'incasso derivante dalla vendita dei biglietti copre abbondantemente le spese di realizzazione, in aggiunta tale manifestazione consente di realizzare nel tempo l'intero parco, rigenerando così progressivamente il paesaggio di lungomare. Massimo Angrilli |
||||
Il progetto ha vinto, relativamente al sito di Punta Perotti ed ex aequo con Aldo Aymonino, Andrea Sciolari, Simone Orsi e Flavio Trinca, il concorso di progettazione e fotografia 'Paesaggi costieri' organizzato da Legambiente. Progettisti: Gruppo Arch+ (Massimo Angrilli, Nietta Dell'Olio, Angela Di Giovannantonio, Raffaella Falconio e Vincenzo Pomilio) con Anthony Bellezza, Emanuela Bonvecchi, Gianluigi D'Angelo. Anthony Bellezza, Emanuela Bonvecchi, Gianluigi D'Angelo sono, insieme a Davide Vocale ed Andrea Pinna, fondatori di b-e-t-a. |
||||
>
ARCHITETTURE |
||||
per partecipare alla rubrica architetture laboratorio
|