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MANUELE BALDUCCI_ANTONIO BARBIERI. Auchan, una struttura innovativa per il commercio |
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Si debbono fare edifici che servono ad integrare le persone, le città ed i mezzi di informazione. Toyo Ito |
[29jul2001] | |||
La città, quella che ormai tutti siamo portati a riconoscere come contemporanea, è una città dinamica e provvisoria; protagonista di continui e repentini cambiamenti, essa fa migrare attività e funzioni sempre con maggiore frequenza. Nell'iperspazio delle reti telematiche i tessuti urbani vanno progressivamente svuotandosi di connotati e identità funzionale privando chi la abita e fruisce di punti e luoghi di riferimento. Nell'intorno tipico di ogni realtà suburbana, condizionata da volumi rettangolari, disposti come isole al centro del proprio lotto, indistinguibili gli uni dagli altri, è stata quindi rivolta l'attenzione progettuale non solo ad organizzare gli spazi in modo tecnico, ma anche e soprattutto a ripensare la città e i suoi nuovi connotati, utilizzando concetti e forme narrative del progetto quali strumenti di sperimentazione. |
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Manuele
Balducci e Antonio Barbieri Architetti, laureati a Firenze nel 1995, dopo
esperienze di lavoro separate, collaborano periodicamente in progetti e
concorsi comuni dal 1999. Punti della ricerca progettuale comune sono
un'attenzione alle Percezioni Sensoriali dello Spazio ed alla Luce, che
guidano nella fruizione degli elementi architettonici. Manuele Balducci è Architetto, laureato con lode a Firenze nel 1995 (M. Maccolini); partecipa nel 1996 al Simposio Internazionale CIB W70 in Helsinki. Collabora con lo studio di M. Fuksas in Roma dal 1997 al 1999, seguendo numerosi progetti e concorsi. Nel 1999 progetta e realizza lo Spazio Espositivo per Tessuti e Arredamento RAN 310 in Roma – con A. Francini. Nello stesso anno partecipa al Concorso in due fasi per Residenze per Anziani a Glarus in Svizzera, ottenendo il premio speciale della giuria – con GOO-Architetti. Partecipa nel febbraio 2000, al Concorso Internazionale di Architettura in due fasi per la Sistemazione della Piazza e il Parcheggio antistante l'OperaHaus di Zurigo, ottenendo il quinto premio – con GOO-Architetti. I Concorsi menzionati sono stati presentati nella Mostra Itinerante "New Italian Blood" (Venezia: giugno 2000; Firenze: dicembre 2000; Prato: marzo 2001). Partecipa al Concorso Internazionale 'Due ponti pedonali sul Tevere': Ponte della Musica - Segnalato - con G.M. di Villahermosa - (lug2000). Attualmente svolge attività professionale a Roma. Vedi Textrastudio. Antonio Barbieri è architetto, laureato a Firenze nel 1995. Nel triennio 1996-98 collabora con lo studio Claudio Nardi in Firenze per il quale segue numerosi progetti e concorsi, diventando Associato nel 1997. Dal 1998 svolge attività professionale indipendente a Firenze. Nello stesso anno partecipa al Concorso per la realizzazione di una struttura residenziale per anziani a Pennabilli, ottenendo il premio speciale della Giuria. Dal 1998 al 2001 progetta e realizza interni di negozi e residenze; collabora con diverse imprese per la definizione del design, del packaging e del merchandising di vari prodotti. Dal 1999 è consulente di Gucci per la progettazione di negozi, uffici e spazi espositivi. Dallo stesso anno collabora attivamente con la Cattedra di Arredamento e Architettura degli Interni presso la Facoltà di Architettura di Firenze. Attualmente è in corso di realizzazione a Londra un loft per i fotografi CoppiBarbieri. |
Interfaccia del complesso verso la strada a grande scorrimento. Lo Schermo di vetro si apre allo sguardo dopo un analogo setto-filtro di alberi. Le informazioni esposte in questo caso, sono semplificate, legate a metafore della velocità e a riferimenti visivi dello specifico luogo del complesso. IL PROGETTO: un grande elemento parallelepipedo, che apparentemente nega all'esterno la complessità delle funzioni che può ospitare, ma che una lettura dettagliata denota caratterizzato da elementi con valenze complesse. A livello distributivo l'edificio è diviso in due grandi zone: la più estesa ospita l'ipermercato e le attività a questo connesse, oltre agli spazi denominati di media superficie. L'altra, spostata verso il fronte principale, è destinata alle attività commerciali di superficie ridotta, quali boutiques, negozi, ristoranti. Entrata principale: si accede da due grandi Hall, agli estremi del fronte principale; individuate attraverso l'uso di un colore forte, esse assolvono la funzione di piazze coperte, luogo di incontro e sede di possibili installazioni. Gli Schermi di vetro, distanziati dal volume dell'edificio, si pongono come Interfaccia, superficie-simbiosi interattiva tra il complesso e l'esterno. La grande piastra rettangolare dell'edificio è delimitata su due lati da Schermi in vetro, lunghe superfici uniformi disposte parallele a lati perpendicolari tra loro. Il segno forte cercato in questi prospetti suggerisce una sorta di sovrapposizione di tanti layer che come in un file digitale si possono attivare o disattivare, in risposta a specifiche esigenze. Distanziati 15 o 10 metri dal volume dell'edificio, gli schermi, sui quali con semplici tecnologie è possibile proiettare immagini, giocano così il ruolo di elemento architettonico, strumento informativo, spazio espositivo e pubblicitario insieme, nonché trasposizione virtuale dei volumi dell'interno. Pianta generale. Il progetto si relaziona con l'esterno per Interfacce: schermi di chiusura-filtro, i setti di verde davanti alle parti di servizio; schermi informativi, i setti di vetro verso la strada a grande scorrimento; schermi informativi-interattivi, i setti di vetro sull'entrata principale. La copertura, arredata dalle prese di luce, è lasciata libera per tutta la superficie non occupata da volumi tecnologici. È accessibile e utilizzabile anche direttamente dagli spazi commerciali per attività all'aperto. Lo studio dei parcheggi e della viabilità ha portato alla individuazione lungo l'area retrostante degli accessi per carico e scarico merci tramite vie preferenziali. I parcheggi sono esterni e organizzati lungo il lato del prospetto principale. |
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Le immagini proiettate sono fruibili così da grande distanza, tanto da caratterizzare fortemente l'immagine del centro commerciale, sia dalle strade a scorrimento veloce che dall'entrata principale, ma anche dagli spazi di circolazione interna, dagli spazi interno-esterno tra i setti vetrati e l'edificio. Questi Schermi ricavano infatti due gallerie aperte che ricreano l'ambiente della strada. In queste, come nelle vie cittadine, si possono svolgere le attività legate al commercio proprie degli spazi all'aperto, come mercati e fiere, costituendo anche luogo di aggregazione. Vi si aprono spazi commerciali e locali pubblici, ma anche punti di vista panoramici, scatole trasparenti che dall'interno permettono di fruire l'esterno e viceversa. Piante funzionali del complesso. Sezioni progressive principali. Studi di variazione di opacità e Informazione sugli schermi di vetro esterni. |
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L'ingresso nel centro commerciale avviene attraverso due grandi Hall, identiche ma volute agli estremi opposti del fronte principale, legate alle gallerie aperte. Individuate attraverso l'uso di un colore forte, assolvono anche la funzione di piazze coperte, luogo di incontro e sede di possibili installazioni. Articolazione degli spazi commerciali: – gallerie aperte: lo spazio tra gli schermi di vetro e l'edificio dà luogo a due gallerie aperte che ricreano l'ambiente della strada. in esse, come nelle vie cittadine, si possono svolgere le attività legate al commercio proprie degli spazi all'aperto, come mercati e fiere, costituendo anche luogo di aggregazione. Vi si aprono spazi commerciali e locali pubblici, ma anche punti di vista panoramici, scatole trasparenti che dall'interno permettono di fruire l'esterno e viceversa. – supermercato: lucernari rovesciati costituiscono diffusori di luce naturale, artificiale e informazioni; – schema del modulo commerciale di superficie ridotta: alcuni elementi modulari, svuotati della funzione commerciale, hanno la doppia funzione di pozzi luce e spazi di distribuzione. Per le attività commerciali di superficie ridotta, poste fra le due piazze coperte, sono stati pensati volumi scanditi in un sistema modulare che consente di ottenere pieni e vuoti a seconda delle specifiche esigenze, sia di ordine funzionale, tipologico, che estetico. Alcuni elementi modulari, svuotati della funzione commerciale, hanno la doppia funzione di Pozzi Luce e di Spazi di Distribuzione. L'interno del centro commerciale ha così la possibilità di essere illuminato naturalmente oltre che artificialmente. La copertura, arredata dalle prese di luce, è lasciata libera per tutta la superficie non occupata da volumi tecnologici. È accessibile e utilizzabile anche direttamente dagli spazi commerciali per attività all'aperto. |
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Auchan, una struttura innovativa per il commercio gruppo di progettazione: Manuele Balducci (capogruppo), Antonio Barbieri collaboratore: Gaetano Leogrande anno: 2001 |
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