Architetture

ARTER, COSTANDI, DISPENZA, CASTRAVET GOULD. Heritage Welcome Center


[in english]

La sede del concorso per l'Heritage Welcome Center si trova a quattro miglia di distanza, in direzione sud-est, dal Mammoth Cave National Park di Park City, nel Kentucky, al punto d'incontro tra Highway 65, Route 255, and Route 31. Il bando richiedeva un progetto di un edificio tra i 45.000 ed i 60.000 metri quadrati di superficie, destinato a diventare un importante nodo culturale e turistico nel quale presentare la storia e le risorse dell'area attraverso un sistema consistente in: biblioteca, archivio, auditorium, spazio espositivo, aule per la didattica, gift shop, attività artistiche in interno ed in esterno.

[18aug2001]

Piante. Il museo ha una hall d'ingresso con un contapersone, gift shop, uffici amministrativi al primo piano; un auditorium e biblioteca al livello –1, aule per la didattica e archivio al livello –2, e una galleria per esposizioni al livello –3. Telai in teak si aprono su ogni livello per permettere l'emergere nel paesaggio esterno delle attività che si svologono all'interno.
La proposta per l'Heritage Center ruota intorno all'idea di un edificio che appartiene al terreno, capace di vibrare al passaggio del tempo, dei cambiamenti nel clima e nel paesaggio. Il midollo spinale della composizione è il muro di pietra che corre parallelamente alla highway lungo il lato nord del sito. Un elemento metallico a forma di ventaglio, parzialmente immerso nel terreno, si collega al muro al di là della highway tramite una speciale gronda ed un nastro vetrato continuo. La gronda è progettata per controllare l'accumulazione dell'acqua piovana e per rilasciarla sulla superficie interna del muro.


Prospettiva dall'ingresso lungo il muro e la rampa di scale.

Un continuo condotto alla base del muro raccoglie l'acqua reindirizzandola verso la fine del muro stesso, dove diventa una vasca. Il continuo nastro vetrato, lungo il quale si sviluppa la struttura in legno racchiusa tra i vetri, registra i movimenti del sole nell'arco del giorno. Il continuo movimento di luci ed ombre, insieme al controllo climatico sia all'interno che all'esterno delle superfici in pietra trasforma il complesso in un'enorme tela, una sempre mutevole opera della natura. Le travi di dimensione crescente, la forma dell'edificio, la superficie deformata della copertura ed i tagli di luce accelerano il ritmo della percezione come se lo spazio esplodesse da un punto di ingresso, compresso, al piano più alto, fino a diventare un atrio di quattro piani che si apre al livello più basso.


Site Plan.

Il prospetto nord lungo la Highway 65, la sezione longitudinale e il prospetto sud mostrano la relazione dialettica tra gli opposti lati del muro: un lato configurato dall'uomo, orizzontale e monocromatico, semplicistico e disadorno, moderno e veloce, un icona dell'epoca moderna; l'altro prodotto dalle forze della natura, dipinto dal sole, macchiato ed eroso dall'acqua e dal clima, una tela per lo scorrere del tempo.


Il fronte est e la sezione trasversale mostrano l'effetto compressione-rilascio dello spazio e la relazione tra il muro, l'edificio, il paesaggio.

Vista principale dall'atrio del museo.


Forme di luce e d'ombra sulla faccia interna del muro.


Il sistema di gronda controlla l'accumulo della pioggia e della neve sulla copertura e il rilascio dell'acqua sulla superficie interna del muro.


All'interno, un sistema di scale corre parallelamente al muro illuminato dal nastro vetrato posto in alto, offrendo una percezione ravvicinata –ma abbastanza lontana da non poter essere toccata- della “tela” di pietra. All'esterno, il rivestimento metallico incorpora una struttura rimovibile in teak, che agevola lo svolgimento delle attività svolte all'interno, lasciando all'esterno un paesaggio a gradoni. L'esposizione alle intemperie della pietra, del rivestimento e del teak fa sì che l'edificio diventi una parte intrinseca del paesaggio, uno strumento legato indissolubilmente alla natura e suonato dal tempo. La bellezza della sua musica deve ancora essere scoperta.
Eric Arter, Mark Costandi, Don Dispenza, Isabela Castravet Gould. Heritage Welcome Center


Vista generale del complesso.
International Design Competition, Park City, Kentucky – dicembre 2000. Progetto secondo classificato.

progettisti:
Eric Arter
Mark Sherif Costandi

Donald Dispenza
Isabela Castravet Gould

Il progetto è stato presentato in una tavola 10' x 5', comprendente immagini di grande formato, prodotte sia a mano libera che con il computer. Maggiori informazioni sul progetto e sul concorso si possono trovare sul sito ufficiale del concorso.
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