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BARONE, SANTINI, ZANCHI. Moving Artificial Clouds





Desertificazione significa diffusione del deserto dovuto a cause umane ed a cause naturali come le variazioni climatiche. Le aree si estendono continuamente e così, parallelamente, anche la loro popolazione. Nel 1950 la popolazione di questi Paesi era di 76 milioni, ad oggi è salita a circa 300 milioni. La metà dei Paesi nel mondo si trova parzialmente o interamente nelle zone semi-aride, che riguardano un terzo della superficie del pianeta. Le condizioni di vita delle popolazioni di queste aree sono ovviamente critiche. Per questi motivi la desertificazione emerge come una delle questioni più urgenti tra le varie problematiche ambientali ed eco-biologiche.

[06dec2002]




La nostra soluzione progettuale al problema individua strategie per arginare il processo di desertificazione. Nubi artificiali mobili, costituite da membrane, recuperano le zone semi aride che compromettono gli ecosistemi locali.






Le nubi artificiali generano pioggia grazie alla grande escursione termica diurna/notturna che facilita la condensazione del vapore acqueo sulla superficie interna della membrana. Vaste superfici del paesaggio semi-desertico sono coperte semplicemente dalle membrane che sono deformate per facilitare la creazione di "raindrops". La flessibilità della membrana consente adeguate deformazioni della copertura, e facilita la concentrazione dell'acqua in zone predeterminate consentendo così differenti tipi di colture. In sintesi ciò che proponiamo è la trasformazione di aree semi desertiche in aree fertili per mezzo di nubi artificiali mobili.

Marco Barone. Laureando in architettura, collabora con lo studio Dedalo di Firenze. Lavora come free lance di grafica digitale e partecipa a numerosi concorsi d'architettura. Con Jelena Zanchi e Nicola Santini vince e realizza il progetto del concorso internazionale "parterre open on air 2001 la terza porta". Ha pubblicato progetti su arca e area.

Nicola Santini costituisce con Pier Paolo Taddei avatar architettura, gruppo aperto di ricerca che, invitato, vince il concorso "luce alla luce" (Ferrara, 2002). È tra i 30 preselezionati under 40 per il -D40, concorso per la realizzazione dell'infospazio DARC alla Biennale di Venezia del 2002. Dottorando in progettazione architettonica a Firenze, consulente esterno per la progettazione dei nuovi servizi nei sotterranei degli Uffizi. Tra i progetti recenti più significativi: "Guest Structures Loggia Lanzi", l'insediamento residenziale a Foligno (PG), il network di infobox a Firenze.

Jelena Zanchi svolge la libera professione con studi a Firenze e a Spalato (Croazia) con Andreas Steffen. Acquisisce nel 2002 il titolo di dottore di ricerca in progettazione architettonica affrontando la problematica dell'abitazione contemporanea ("Iter-Spaces"). Collabora con la Facoltà di Architettura di Firenze e la Facoltà di Ingegneria Civile a Spalato (1998-2000). Scrive di architettura per il quotidiano Slobodna Dalmacija ed è corrispondente dall'Italia della rivista di architettura e cultura ORIS.
Progetto elaborato per l'edizione 2001 del concorso Schinkenchiku.
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