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Architetture

MICHELE GUELI. Centro intermodale di Torino Stura



Introduzione

I piani di rinnovamento del trasporto pubblico e privato sono i primi atti concreti su cui si basano oggi le riqualificazioni delle aree urbane e periurbane delle città occidentali contemporanee. Il paesaggio delle nostre strade e autostrade il più delle volte, ad una attenta analisi, non viene determinato da un progetto consapevole ma è il risultato di un insieme di manufatti edificati secondo una logica mercantile (logica che si rifà a presupposti di carattere esclusivamente economico e che esclude la qualità e la cultura dello spazio urbano architettonico).

È a partire da questa considerazione che Michele Gueli, con il suo lavoro di tesi di laurea, tenta di definire un palinsesto attraverso cui traccia una serie di linee guida per la risoluzione del nodo intermodale di Torino Stura. (1) Per il raggiungimento di tale obiettivo, Michele Gueli ha attribuito particolare importanza al momento dell'indagine e della perlustrazione (tramite l'impiego della fotografia, video, simulazioni digitali e elaborati grafici) al fine di ricercare e organizzare i caratteri latenti (genetici?) del luogo che è oggetto della sua proposta di intervento progettuale. Tali caratteri, una volta individuati, vengono messi a "sistema". Un sistema attraverso cui "innervare" - e organizzare le diverse parti del nodo trasportistico di Torino Stura (tra i quali figurano la nuova stazione ferroviaria Stura facente parte del passante ferroviario di Torino, il nuovo parcheggio intermodale Movicentro della città di Torino, la nuova linea tramviaria numero 4 ATM). Una riflessione sul linguaggio architettonico adottato ci permette di comprendere come Michele Gueli abbia interpretato il progetto in chiave contemporanea attraverso il paradigma-metafora dei nodi urbani e della città multipolare.

Il modello di città adottato da Michele Gueli è la città policentrica, orizzontale, diffusa e non gerarchizzata, non costituita da spazi di serie A, B o C, entro cui i nodi di interscambio si trasformano in nodi di traffico pensati tramite soluzioni non convenzionali con l'impiego di modelli specifici innovativi e dove l'efficienza del sistema del trasporto pubblico esige che le stazioni siano accessibili in modo ottimale dalle automobili e altrettanto fruibili dai pedoni. È in questa logica che si può astrarre, per questo progetto del nodo intermodale di Torino Stura, un concetto nuovo: quello di "porta–nodo" in quanto Stura è la prima stazione FS ai bordi del nodo ferroviario di Torino ma è anche la soglia nord attraverso cui si accede alla città: la stazione passante FS diventa idealmente una "porta-intermodale" non gerarchica rispetto al sistema-rete della Torino di domani.

Beppe dell'Aquila (LSB architetti associati) (2)





(1) Il nodo intermodale STURA, situato in direzione nord, nel quartiere di Falchera, in prossimità dell'ingresso dell'autostrada Torino-Milano, fa parte del piano di riqualificazione del sistema dei trasporti torinesi (FS, ATM) all'internodo nel quale le stazioni del passante di Stura, Rebaudengo, Dora, Susa, Zappata, Lingotto, saranno i punti di intersezione tra il nuovo assetto in superficie e il trasporto pubblico su ferro nel sottosuolo.

(2) Beppe dell'Aquila, Luca Pugno e Simone Pugno hanno seguito in qualità di correlatori la tesi in progettazione architettonica di Michele Gueli discussa nell'ottobre 2002 presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.

Abitare la dispersione

 

Foto di studio: territorio agricolo.


Foto di studio: viadotto.


Foto di studio: percorsi.

Foto di studio: landscape.

L'area d'intervento è situata nel quadrante nord di Torino, in una zona di confine tra la città e la sua campagna, posta tra il viadotto autostradale e la ferrovia Torino Milano, le abitazioni per gli operai della Snia-Viscosa e della Falchera, il centro commerciale Auchan e un'area industriale formatasi negli anni del primo dopoguerra.

[24jan2002]
Nell'ipotesi di progetto le infrastrutture costituiscono il volano di rilancio per un'area geografica in cui, a partire dai primi anni del ‘900, hanno continuamente collegato parti tra loro lontane, apportando raramente riqualificazione agli spazi pubblici nel loro intorno. La proposta progettuale del centro intermodale di Torino Stura si radica sulle peculiarità del luogo e su due elementi portanti presenti sull'area: gli abitanti e le infrastrutture.

Gli abitanti: sempre più relegati tra le arterie infrastrutturali presenti, con la conseguente perdita di spazi pubblici e allontanamento dalle altre parti della città. La città policentrica, in questo senso, rischia di formare tante periferie intorno ai suoi molteplici centri, ma allo stesso tempo crea molte opportunità di interazione tra le varie identità. Per quanto riguarda le infrastrutture è in fase esecutiva il progetto della stazione di Torino Stura facente parte del "Passante ferroviario". Tale piano prevede sette stazioni nell'area urbana torinese che consentiranno un servizio integrato con gli altri sistemi di trasporto: tram, metropolitana e trasporto su gomma.


Livelli di progetto.

Rispetto alle reti delle infrastrutture del trasporto pubblico e privato già esistenti permangono altre maglie che caratterizzano il territorio e il paesaggio di Torino Stura: sono tracce, oggi disperse o difficilmente percepibili, quali strade vicinali, percorsi d'acqua e campi agricoli.


Livelli di progetto.

L'ipotesi progettuale cerca di riconnettere e rendere visibili tali deboli preesistenze oggi recise o soffocate dalle infrastrutture. Ad esempio, il progetto assume come "filo conduttore" e trasforma in pista ciclabile una delle strade vicinali che una volta collegava i poderi nella campagna e che, con la nuova ipotesi di progetto, potrebbe collegare le varie parti del centro intermodale.

La stazione ferroviaria Stura, il parcheggio "agricolo", il parcheggio "urbano" assieme all'albergo, il centro di formazione professionale, la nuova fermata sotterranea della linea tranviaria 4 e il futuro parco della Falchera sono alcuni degli elementi che contribuiscono alla ridefinizione degli spazi pubblici dell'area di Stura. La stazione passante, posta sopra i binari, si presenta come un "ponte" tra due aree divise dalla linea ferroviaria Torino-Milano, segnalando l'ingresso da nord in città agli automobilisti, ai passeggeri dei treni in transito e ai ciclisti. All'interno dell'area circostante la nuova stazione sono state previste tre aree kiss&ride alle quali si può accedere a piedi attraverso il percorso della bealera, in bici percorrendo la pista ciclo-pedonale che giunge fino a quota stazione o in auto dalla quale è possibile fare direttamente il biglietto.


Sequenza di progetto.







Stazione Stura.

Vista complessiva.

I due distinti parcheggi posti lateralmente rispetto all'ubicazione del corpo della stazione e denominati rispettivamente parcheggio "urbano" e parcheggio "agricolo", caratterizzano il paesaggio della porta nord di Torino, analogamente alla città e la campagna: il primo è un' edificio che contiene al primo livello i posti auto, al secondo livello il supermarket e lo "svincolo pedonale" (attraverso il quale è possibile fruire della pista ciclo-pedonale e raggiungere agevolmente la stazione), l'ultimo livello ospita il "garden" bar dove è possibile attendere i treni. Il secondo parcheggio è a raso, unito con la vegetazione, prevede un numero di posti auto integrabili negli anni in base alla domanda di utilizzo.


Parcheggio "agricolo".


Parcheggio "urbano".


Nuova linea 4.
Attraverso questi elementi il centro intermodale di Torino Stura si inserisce nel territorio, ed offre, oltre alla funzione specifica di nodo trasportistico, ulteriori nuovi spazi pubblici, come l'area limitrofa il viadotto autostradale destinata dal comune per eventi temporanei, quali fiere e concerti. Facendo interagire le funzioni del centro intermodale con alcune funzioni più specifiche sarebbe possibile peraltro innescare processi di sviluppo locale, come ad esempio l'ipotesi di progetto del centro di formazione professionale in grado di offrire alla comunità locale nuove opportunità di occupazione e di lavoro.

Michele Gueli
michelegueli@hotmail.com
MICHELE GUELI. Centro intermodale di Torino Stura

Il progetto è stato elaborato da Michele Gueli come tesi di laurea presso la I Facoltà di Architettura di Torino. La tesi, conseguita nell'ottobre 2002, ha avuto come relatori i professori Evelina Calvi e Franco Lattes , e come correlatori Giuseppe dell'Aquila, Simone Pugno, Luca Pugno (LSB architetti associati).
Michele Gueli (Torino, 1975) ha conseguito la laurea in architettura presso il Politecnico di Torino nell'ottobre 2002, con una tesi sul centro intermodale di Torino Stura. Nel 1999 ha frequentato la "Technische Universitaet" di Vienna nei corsi di H. Richter e dei PropellerZ. Attualmente lavora presso lo studio di architettura LSB architetti associati di Torino all'interno del quale segue alcuni dei progetti ed in particolare è designer assistant per lo studio delle sistemazioni superficiali delle stazioni della Metropolitana Automatica di Torino. Nell'ambito dell'AREALSB partecipa ai concorsi di progettazione e all'attività di ricerca e di divulgazione dell'architettura. Recentemente ha preso parte al concorso per la nuova stazione di Porta Susa a Torino, al concorso per la palestra A. Monti di Asti e al concorso per la riqualificazione del quartiere di Loreto a Bergamo. È coautore dell'ultima intervista rilasciata ad Alberto Sartoris pubblicata sul n. 4 di Simultaneità nel 1999.

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