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ANDREA VIVIANI. Cinecity 2







Cinecity 2 a Pradamano, vicino a Udine, è una "caverna tecnologica", uno spazio "estraneo" eppure accogliente, primordiale e moderno, chiuso da fronti di colore nero e rosso mattone; quello principale è un'unica fascia di novanta metri di lunghezza, "disturbata" dal procedere irregolare delle bucature e dei rilievi.

[07mar2003]


La multisala cinematografica è un edificio privo di radici tipologiche, appartiene al frasario dell'ultimo millennio come i telefoni cellulari o i computer laptop. In quest'ottica essa appare come un oggetto a scala gigante. Pareti scure dagl'angoli arrotondati dissimulano l'alto contenuto tecnologico allontanandosi dagli stereotipi high tech. I piani non sono sempre lì come ci hanno abituati a pensare, possono incurvarsi e flettere, possono inclinarsi e schiacciarsi.





Ecco allora che le scatole dei box office s'inclinano verso chi entra, le pareti alte dell'atrio sono nastri orizzontali che s'incurvano due volte, il banco della caffetteria nasce da un'incurvatura della parete, così come il lungo banco per la vendita dei popcorn cresce, incurvandosi, dal pavimento.









La ricerca dei materiali e delle finiture mette in contatto il fare artigianale, le conoscenza tecniche con le moderne tecnologie, i materiali plastici, l'integrazione d'immagini a stampa e d'immagini luminose. Antico e moderno cercano una coniugazione comune, acciaio e policarbonato, legno e corian termoformato, vetro e pellicole in pvc traslucido, cemento industriale. Penso all'opacità di certe campiture e su quelle segno linee di metallo nero e lucido. Avvicino lastre opache di lamiera ossidata ad altre nichelate e riflettenti. I materiali devono essere governati dall'obbligo della misura, per questo il computer è posto al centro del modus operandi. Tagliare, piegare, ordinare, bucare sono operazioni automatiche che possiamo governare direttamente dai computer di studio.









Tra tutti i materiali del comporre il ruolo fondamentale spetta però alla luce; naturale e artificiale, calda o fredda, talvolta colorata, è l'elemento con le maggiori valenze emozionali. Lo diceva Gio Ponti: un'architettura luminosa è un architettura viva, in "tensione". Gli oggetti sono pensati più come elementi luminosi che come oggetti illuminati. Banchi, pareti, piloni, finestre, porzioni di soffitto, sono tutti luminosi. Alcuni illuminano, altri semplicemente si auto-illuminano. Il corridoio d'accesso alle sale è una scatola lunga venti metri, dal pavimento ricurvo, spaccata e tagliata da una moltitudine di tagli luminosi. Gli anelli sospesi dell'atrio sono invece segni a macro scala, sembrano antichi candelabri ma anche una squadra di U.F.O., di passaggio nello spazio interno. Il tutto in un cantiere durato dieci mesi.

Andrea Viviani
a.viviani@archiworld.it
ANDREA VIVIANI. Cinecity 2



Cinecity 2. Cinema Multiplex, 12 schermi, 2500 posti, Pradamano, Udine.

date:
inizio progetto: ottobre 2000
inizio lavori: marzo 2001
fine lavori: gennaio 2002

committente:
Furlan Cinema e Teatri, Mestre (VE)

direttore artistico, architettura d'interni e disegno architettonico:
Andrea Viviani

collaboratori:
Claudio Berin, Caterina Zaccaria, Marina Susa, Elena Pratuzzi, Olivia Pangusiòn Jarava

superficie coperta:
9200 mq.

direzione lavori:
Marco Roboni

impresa costruttrice:
CPM (VE)

progetto strutturale: Gianni Rossato
progetto impianti elettrici: Michele Fornasier
progetto impianti termoidraulici: Gianni Vescovi
opere speciali in metallo: Astec (TV)
opere di arredo: Moretti (TV)
poltrone: Quinette Gallay (France); design: Andrea Viviani
moquette: Sit In (BG); design: Andrea Viviani
teli in pvc retroilluminato: Barrisol (France)
rivestimento banchi bar: Corian (Du Pont); realizzazione:L.M.P.A. (UD)
elementi in rilievo facciate: Cabox (TV)
fotografie: Alberto Muciaccia
Andrea Viviani (Padova, 1964) si è laureato in architettura presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia nel 1989. Con studio a Padova, è stato premiato e segnalato in vari concorsi. Tra questi, nel 1997, vince il concorso per il "Riuso dell'ex gasometro di Brescia"; nel 2000 e nel 2002 è risultato tra i finalisti del FX International interior design award britannico; nel 2002 è stato segnalato al premio biennale Marcello D'Olivo per l'architettura costruita in Friuli Venezia Giulia e selezionato al concorso -D40_2 indetto dalla DARC per la realizzazione dell'infopoint alla Biennale d'architettura di Venezia. Dal 1995 è professore a contratto di Disegno dell'architettura presso lo IUAV. Sue opere sono state pubblicate in: Almanacco di Casabella, d'Architettura, SpazioArchitettura, Frame, Hinge, Architecture d'interieur, ARCHICREE, l'Arca, Costruire, Habitat Ufficio, OFX.

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