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METROGRAMMA.
Centro Commerciale e Torri a Brescia |
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L'interesse
di Metrogramma verso le problematiche dello spazio urbano e più in generale
del territorio contemporaneo trova nel progetto per il Comparto Milano
a Brescia un momento d'importante confronto diretto e concreto. Il costante
esercizio di lettura critica dei territori portato avanti costantemente
da Metrogramma nelle sue ricerche progettuali è volto ad indagare fenomeni
e modalità delle trasformazioni in atto ed a declinare possibili proposte
in merito ad alcune questioni oggi cruciali della contemporaneità. La
ricerca d'identità e di nuovi significati capaci di oltrepassare un
approccio "tatticamente" descrittivo della città di oggi costituisce
certamente una di tali questioni cruciali. È evidente come la realtà
quotidiana proponga sempre più spazi da attraversare piuttosto che luoghi
da abitare; come gli episodi costruiti rappresentino spesso dei
"frammenti" indifferenti gli uni agli altri se non addirittura in dissonanza.
Ne consegue la perdita d'identità della città e delle sue architetture
che risultano molto spesso autoreferenziali e poco critiche nei
confronti dei contesti in cui si collocano. Inoltre, l'assenza di una
forma riconoscibile e quindi anche di confini precisi enfatizza questo
aspetto dei territori contemporanei. Ed anche Brescia non si discosta
da queste considerazioni più generali. L'area oggetto di concorso ci è apparsa sin da principio come il calco "al negativo" del tessuto denso e compatto della città storica. Se in quest'ultima i vuoti e gli spazi aperti emergono infatti come interstizi e forature, nell'area del Comparto Milano essi strutturano invece in modo inequivocabile la lottizzazione del terreno, all'interno del quale i manufatti (per quanto a grande scala), emergono come grandi frammenti. Il nostro lavoro si è andato così a configurare come un'investigazione progettuale intorno a tale sintassi paratattica. La "vision" architettonica ed urbanistica che abbiamo proposto, così almeno crediamo, non contrappone quindi i due brani di città (quello della città storica e dell'area oggetto di concorso), ma ne intende piuttosto far emergere la tensione dialettica. Per ottenere questo si è posto l'accento sul ruolo degli spazi aperti e sulle connessioni con i brani di città limitrofi. Gli edifici stessi, cioè le tre torri ed il centro commerciale di progetto, sono stati concepiti come delle "connessioni viventi"; punti nodali cioè di un sistema a rete di movimenti pedonali, ciclabili e carrabili. In particolare ci siamo preoccupati di disegnare le relazioni tra centro storico, stazione ferroviaria e nuovo "mall" commerciale e direzionale. Tutta l'area oggetto di trasformazione ed in particolare il grande "mall commerciale" si pone così come cerniera urbana tra il centro storico di Brescia e la periferia. Le tre torri ed il centro commerciale divengono così anche la porta principale di accesso a Brescia per chi vi giunge da Ovest. La nostra ambizione progettuale è stata quella di pensare ad un'architettura che fosse capace di enunciare il giusto "tributo" nei confronti dei maestri del moderno senza rinunciare ad una interpretazione futuribile di tali tracce. (Andrea Boschetti, con la collaborazione di Marco Baccarelli) |
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IL
CENTRO COMMERCIALE, L'OPEN INTERIOR RICREATIVO E IL SUPERMERCATO PRINCIPI URBANISTICO-ARCHITETTONICI GENERALI. Il progetto per il centro commerciale, il supermercato e gli spazi del multisala nella loro estensione, contiguità, piattezza, leggerezza e ripetitività appaiono come una grande "gallette" orizzontale costituita dalla successione di volumi disposti su 2 livelli e tra loro giustapposti. Un lungo prospetto lineare omogeneo connette, infatti, tutti i programmi funzionali citati del "mall" restituendone una chiara configurazione volumetrica d'insieme. In questo modo questo oggetto fuori scala diventa un grande "attrattore urbano contemporaneo" che però bene s'inserisce con il tessuto della città storica circostante proponendosi, al tempo stesso, come porta ad ovest della città di Brescia. La torre 18 è il segnale verticale di tale presenza. Le torri 11 e 15, poste in successione lineare rispetto alla 18, restituiscono il ritmo dell'intervento di trasformazione di tutto il progetto per "il Comparto Milano" anche per chi percorre l'autostrada Venezia-Milano. |
[18apr2003] | ||||
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SCHEMA FUNZIONALE. La grande "gallette" nel suo insieme è stata organizzata e ripartita secondo tre subcomparti funzionali principali: 1. Il centro commerciale. Organizzato su due livelli e di forma quadrata, conta circa 15.500 mq. lordi di superficie d'utilizzo più 1.500 mq. di superficie di bordo destinata ad attività di servizio e paracommerciale. La maglia strutturale principale è stata pensata su un modulo di 8m.x8m. con un altezza dell'interpiano lorda di circa 6m. Tutti i negozi sono accessibili da corridoi di servizio di 1,8m. di larghezza. Sulla sue superfici, distribuite in modo uniforme, sono state collocate della ancore funzionali. Sono, inoltre, state previste due aree di carico e scarico merci collocate agli estremi opposti. 2. L'open interior ricreativo polifunzionale. Questo volume corrisponde al recupero dell'involucro industriale preesistente. Un grande volume dalla copertura trasparente che è sembrato adatto ad accogliere tutti i programmi di carattere pubblico e ricreativo più frammentari tra loro. In particolare: il multisala, la palestra, i ristoranti, alcuni spazi pubblici ricreativi (il bowling, la sala giochi e i fast food) ed un giardino d'inverno. Ogni nucleo funzionale possiede una sua struttura portante indipendente; in questa maniera si è voluto non interferire -creando inutili complicazioni in fase di recupero- con la struttura generale delle coperture industriali preesistenti. Tutti i programmi funzionali sono disposti su due livelli. 3. Il supermercato. Disposto su 2 livelli con accesso principale al piano terreno misura complessivamente circa 5.500mq. lordi. |
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CONNESSIONI URBANE E SPAZI PUBBLICI. La grande "gallette" commerciale appare come un oggetto molto compatto e dilatato, molto simile per scala e misura, come dicevamo inizialmente, alla dimensione di un macro-lotto urbano tradizionale. Tre grandi passerelle pedo-ciclabili pubbliche sollevate dal piano di calpestio dei parcheggi che corrisponde al livello terra della grande "gallette" connettono a raggiera la città circostante con il "mall" al secondo livello. |
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Queste passerelle attraversano alcuni spazi pubblici circolari come
isole galleggianti (su una struttura a forma di fungo in calcestruzzo);
alcune di esse sono trattate a verde ed altre pavimentate come piazze
pubbliche. Le isole posseggono sempre un sistema di risalita centrale
che ri-connette il piano parcheggi con il piano esclusivamente pedonale
in rilevato. L'accesso principale al centro commerciale è localizzato
sull'angolo a nord della "gallette", al di sotto di un'imponente tetto
segnaletico aggettante. Tutti gli accessi ai sub-comparti funzionali sono indipendenti gli uni dagli altri e tra loro autonomi. Come i finger negli aeroporti, queste passerelle pubbliche fuoriescono dal grande "mall" e vanno a raccogliere il flusso di persone proveniente dal Centro Storico, dalla Stazione Ferroviaria, dai viali di circonvallazione e dai quartieri limitrofi. IL SISTEMA DEI PARCHEGGI. I parcheggi sono stati organizzati secondo tre caratteristiche differenti. Interrati. Tutti i parcheggi delle torri sono stati localizzati su tre livelli interrati che corrispondono a 285 parcheggi per edificio. Gli accessi sono privati e direttamente connessi alle strade adiacenti. A raso. Al piano terra della "gallette" corrisponde anche il piano dei parcheggi destinati prevalentemente al Comune. Trovano posto circa 1.285 posti auto. Sospesi. Il tetto della grande "gallette" accoglie, infine, i parcheggi (circa 1.000) di pertinenza del Centro Commerciale e del Supermercato. LE TORRI 18, 11 E 15 L'idea fondamentale del progetto delle torri, e della 18 in particolare, si è articolato intorno a tre principi elementari ma, a nostro avviso, di grande rilevanza per questa fase del lavoro. Una pelle "intelligente", cioè flessibile alla grande possibilità d'interscambiabilità offerta dalle tipologie interne (commercio/uffici/abitazioni) ed allo stesso tempo pressoché indifferente ad esse. Uno schema strutturale convenzionale, non complesso, simmetrico, economico e, soprattutto, in grado di garantire massima sicurezza antisismica in un regime di estrema semplicità costruttiva. |
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Un'estetica contemporanea e una spazialità metropolitana in grado di far emergere allo stesso tempo una forte simbolicità ed un particolare "carattere spaziale" sia in termini volumetrici che formali. |
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FLESSIBILITÀ
E INTERSCAMBIABILITÀ FUNZIONALE. Come prevede il Piano Particolareggiato
il progetto per la torre 18, come del resto la 11 e la 15, è
stato pensato in modo da esaltare la possibilità di flessibilità
ed interscambiabilità delle diverse destinazioni d'uso ai vari
livelli, da direzionale a commerciale. Anzi questo presupposto è
diventato uno dei tre principi guida di tutto il progetto. La flessibilità
ricercata si è attuata perseguendo 3 obiettivi in particolare: |
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1. Il primo obiettivo lo potremmo definire numerico cioè di massimizzazione delle possibilità di variazione tipologica sia residenziale che direzionale in relazione alle esigenze ed alle necessità specifiche del mercato. Sono state previste infatti ben 8 tipologie residenziali corrispondenti a 8 diverse metrature possibili (da 44mq. sino a 172mq.) che vanno a predisporre complessivamente 42 potenziali variazioni e combinazioni per piano. Questo significa massima reattività e capacità d'offerta immobiliare. Solamente gli appezzamenti più piccoli, cioè quelli da 44mq., sono stati sistemati con un solo affaccio mentre tutti le tipologie abitative e direzionali superiori ai 66 mq. sono state pensate per avere il doppio affaccio est-ovest. Ogni corpo distributivo centrale distribuisce una media, sui 18 piani previsti, di 61 immobili per un numero complessivo contando i due noccioli distributivi di cui è caratterizzata la torre- di 122 in tutta la torre. Dal punto di vista funzionale, in particolare, nella torre 18 sono stati collocati 6 piani di uffici che occupano la parte bassa della torre e che sono serviti con accessi indipendenti rispetto ai nuclei distributivi delle residenze localizzati nei 12 piani superiori. Ovviamente in fase di progetto definitivo tale numero di piani è variabile e suscettibile di modifiche a seconda delle esigenze specifiche in quel dato momento della commitenza. Si prevede sempre un primo livello commerciale per tutte le tre torri. Il parcheggio, per tutte tre le torri 18-11-15, è stato pensato su tre livelli interrati con accesso direttamente dalle strade limitrofe. 2. Il secondo obiettivo è più di carattere architettonico e pertinente alle relazioni che intercorrono tra massima flessibilità dell'interno in fase di progetto ed involucro esterno. Il progetto, infatti, tiene conto della grande flessibilità delle tipologie residenziali ed adotta conseguentemente una logica progettuale che enfatizza l'indifferenza della facciata rispetto a ciò che accade dentro. Il prospetto appare esteriormente come un grande "codice a barre" che non muta immagine qualsiasi scelta compositiva venga adottata nell'organizzazione delle tipologie interne; l'immagine è definita dagli effetti di chiaro-scuro dettati dall'alternanza di balconate profonde e superfici vetrate. Inoltre si è voluto restituire un'uniformità d'immagine esteriore e per questo è stata progettata una pelle pressoché omogenea definita da ritmiche lame frangisole che si estendono sulle 2 facciate principali dell'edificio. Ciò aumenta ulteriormente, questa volta da un punto di vista prettamente architettonico-spaziale, l'indifferenza della "pelle" con l'interno dell'edificio. 3. Il terzo obiettivo è relativo alla possibilità concessa alle singole tipologie interne di poter organizzare "liberamente" le relazioni con gli affacci esterni. Ogni acquirente, infatti, può scegliere se aumentare lo spazio interno dell'immobile dilatandolo sino al bordo esterno (1m. oltre i pilastri di perimetro) oppure se destinare questa superficie di bordo dell'immobile a diventare terrazza o veranda. Tale spazio compreso tra i pilastri e la facciata frangisole non dovrebbe quindi essere computata nella superficie delle singole tipologie. Questo certamente aumenta "l'appeal" delle singole unità immobiliari consentendo un intervento diretto di personalizzazione delle future proprietà nella progettazione delle unità abitative o degli uffici. (dalla relazione di progetto) |
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METROGRAMMA.
Centro Commerciale e Torri a Brescia |
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Progetti
elaborati da Metrogramma con la consulenza tecnica di Gregorelli studio
d'ingegneria in occasione del "Concorso Internazionale di Progettazione
in due fasi per gli interventi del Centro Commerciale, della Torre 18
e delle Torri 11 e 15 nell'area del CompartoMilano a Brescia",
vincitori del primo premio per le torri 11 e 15 e del secondo premio
per il centro commerciale e torre 18. progetto: Metrogramma (arch. Andrea Boschetti, arch. Alberto Francini) collaboratori: arch. Sojk Jung, arch. Enzo Fontana, Marco Baccarelli, Chiara Nifosì, arch. Maria Cucchi consulenza strutturale: Studio Gregorelli (ing. Ettore Gregorelli) collaboratori: ing. Maurizio Cominacini ing. Marco Gregorelli ing. Alessandro Menegon geom. Francesco Serena |
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