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DAP STUDIO. La nuova sede dall'Amministrazione Provinciale di Pisa



GENERARE COMPLESSITÀ. Il progetto è stato generato dall'interazione di livelli logici differenti. Allo studio della morfologia e delle infrastrutture è stata sovrapposta un'indagine approfondita delle diverse attività previste dal programma. In particolare si è analizzata la capacità delle differenti funzioni/attività di generare flussi di persone e dinamiche relazionali (cronogramma).

[01sep2003]

L'analisi ha evidenziato come l'area di Cisanello sia caratterizzata, morfologicamente, da un tessuto urbano frammentario e dalla presenza di vuoti attorno a cui l'edificato si aggrega a formare nebulose o piccole lottizzazioni. A sud, lungo l'Arno, prevale l'area verde golenale, a nord il verde agricolo e le partizioni dei campi, al centro l'area di intervento, a est il sistema di vuoti che separano l'area dal centro cittadino. Il risultato è quello di un'assoluta mancanza di densità, sia da un punto di vista percettivo che per quanto riguarda le relazioni sociali che l'area è in grado di generare.



Questa situazione è resa ancor più evidente dalla presenza, sull'area, di alcune emergenze (eterotopie) che paiono non interagire con il contesto ma si configurano in quanto universi isolati: l'ospedale, il centro commerciale, l'edificio della protezione civile... Con il nuovo programma altre eterotopie affiancheranno quelle esistenti: nuove presenze che il progetto dovrà far interagire.



IPOTESI DI PROGETTO. L'idea è quella di individuare una nuova polarità, alternativa e complementare al centro della città consolidata: nella città devono coesistere tempi e velocità diverse e il progetto intende proporre un sistema di spazi interconnessi che consenta di dilatare i tempi rallentando la velocità. Tale sistema di spazi pubblici ha la funzione di connettere due grossi polmoni verdi (verso nord e lungo la ferrovia): la ricomposizione ambientale degli spazi e dei volumi esistenti viene incardinata sul tema del parco.

Il Parco sovrappone al sistema viabilistico e al flusso delle macchine una scala nuova, quella del percorso ciclabile e pedonale. Tale scala è quella che consente al progetto di infilarsi tra le pieghe del quartiere andando ad irrorare in modo più capillare il tessuto, le aree di risulta, gli interstizi.


Il verde viene concepito come "materiale" per costruire e connettere. Una "sostanza" vischiosa che si insinua e si modella intorno a ciò che trova lungo il suo percorso. I principali flussi viabilistici sono stati previsti a una quota inferiore a quella del Parco: l'asse viario che delimita a sud l'area di intervento è la principale direttrice e si contrappone all'Arno in quanto nuovo fiume artificiale e spina centrale di Cisanello.










LA SEDE DELLA PROVINCIA. La sede della Provincia rappresenta un punto di arrivo fondamentale sia per chi proviene dal centro città che dall'esterno.

L'edificio si configura, quindi, come una sorta di approdo: 4 volumi posti perpendicolarmente alla strada emergono dal terreno, 4 docks contro cui la sostanza vischiosa del Parco si incaglia e che aggettano sulla strada in trincea. I 4 volumi, apparentemente separati tra loro, sono in realtà uniti da un livello che li connette. Tale livello è quello di ingresso, alla stessa quota della strada, al cui interno si distribuiscono i vari punti di interfaccia con il pubblico e si organizzano tutti i punti di risalita ai superiori volumi. Il livello di ingresso dialoga con il Parco attraverso una serie di bucature in corrispondenza delle quali il terreno scende e il verde si insinua.

Nell'architettura della Nuova Sede la struttura ha un ruolo fondamentale: i volumi appaiono sollevati da terra grazie a setti portanti centrali che sorreggono i piani come vassoi a sbalzo. Le facciate dell'edificio sono costituite da una doppia pelle: all'interno sono previste superfici vetrate mentre all'esterno la pelle è costituita da pannelli in pressofusione di ghisa in parte apribili in parte fissi caratterizzati da una trama in grado di modulare la luce. I volumi saranno caratterizzati da una forte matericità grazie all'uso di questo materiale brunito e prezioso, e, al tempo stesso, offriranno un'immagine di leggerezza e trasparenza grazie alla lavorazione di questo stesso materiale attraverso cui la luce interna filtrerà. La pelle di questi volumi luminosi sospesi sul Parco è pensata per poter variare, l'aprirsi e il chiudersi dei pannelli esterni li rende mutevoli.



LA BIBLIOTECA. La Biblioteca è collocata nella parte centrale del sistema ed è concepita come una grande piastra sospesa al di sopra della strada. Sopra di essa il verde scavalca la strada stessa e prosegue senza soluzioni di continuità. Dalla quota del Parco, dunque, la Biblioteca si presenta come un semplice piano, bidimensionale, una piazza che è punto di scavalcamento e nodo fondamentale tra le diverse attività. L'immagine è quella di un piano morbido appoggiato sul parco, una corrugamento del terreno in grado di connettere visivamente il fiume delle auto con quello naturale. Ai due estremi di questa saldatura verde la strada è in trincea e la Biblioteca, sospesa sopra la strada, rivela se stessa in quanto edificio. È questo l'edificio che riassume emblematicamente i due temi, opposti, da cui il progetto ha preso le mosse: rapporto totale con il Parco all'esterno, stretta relazione visiva con il flusso di auto all'interno.



L'AREA SOCIO CULTURALE. UN ELEMENTO DI CONNESSIONE. Il collegamento tra Biblioteca e Provincia avviene tramite un volume sospeso in cemento a vista bianco che contiene l'area socio culturale. È questo un punto in cui il sistema appare sezionato verticalmente ed esprime tutta la complessità del progetto: le due differenti quote stradali, il livello del parco e quello del collegamento in quota, costituiscono un nodo baricentrico. Il progetto è pensato affinché, in corrispondenza di tale nodo, i differenti livelli possano interagire visivamente. Tale complessità è legata alla necessità di far funzionare il sistema così come è stato ipotizzato: è una complessità che consente la semplicità di un Parco che prosegue verso nord in direzione della campagna senza soluzioni di continuità; consente a due diverse scale di riferimento di coesistere; permette agli edifici di configurarsi come presenze distinte e, tuttavia, connesse tra loro.

(dalla relazione di progetto)
DAP STUDIO. La nuova sede dall'Amministrazione Provinciale di Pisa

Progetto elaborato in occasione del concorso di progettazione indetto dall'Amministrazione Provinciale di Pisa - Area Governo del Territorio per la realizzazione della nuova sede nell'ambito del "parco centrale" di Cisanello.

progetto architettonico:
DAP STUDIO / Elena Sacco – Paolo Danelli

collaboratori progettisti:
Silvia Dell'Olio, architetto
Fabrizio Pusateri, architetto
Evaristo Iori, architetto

consulenza impiantistica:
Milano progetti Spa

consulenza strutturale:
M.S.C. Associati Srl

data di progetto:
febbraio 2003

luogo:
Pisa

dati dimensionali:
superficie complessiva: mq 16.500
volumetria complessiva: mc 50.000
DAP studio ha sede a Milano ed è nato nel 1992 dalla collaborazione tra Elena Sacco e Paolo Danelli. Partecipa a concorsi e lavora per privati ed enti pubblici: la 'pratica del fare' costituisce un momento di fondamentale verifica della riflessione teorica. Nel 2002 riceve il premio Dedalo Minosse - Assoarchitetti U40 con il progetto degli uffici Ferretti International a Dalmine, esposto alla Basilica Palladiana di Vicenza. Attualmente sta lavorando alla riqualificazione del lungofiume Olona a Castellanza, dove ha anche progettato la nuova Mediateca Civica. Il progetto è stato selezionato nell'ambito del concorso "Il Principe e l'Architetto" ed ha partecipato alla mostra "Progetto città" all'Urban Center di Milano. Nel 2002 è stato invitato a partecipare al concorso internazionale per la realizzazione dell'Adidas Factory Outlet a Herzogenaurach.
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