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La Compagnia di San Paolo promuove ogni due anni il premio CENTOCITTÀ sul tema del recupero esemplare di complessi edilizi di proprietà pubblica situati all'interno dei centri storici. Novi Ligure, invitata a partecipare alla IV edizione del Premio insieme ad altri novantanove Comuni in tutta Italia, ha presentato una proposta relativa al recupero dei locali al piano terreno del complesso architettonico costituito dall'ex Convento dei Gesuiti (ex casa circondariale) e dalla porzione di Palazzo Pallavicini (sede comunale) adiacente allo stesso. La Giuria del premio Centocittà ha valutato la proposta meritevole per il ruolo di nodo strategico, civile, culturale ed economico che il complesso può acquisire nel consolidamento della qualità urbana del nucleo storico, ammettendola alla seconda fase del Premio e determinando il Concorso di Progettazione che ha visto vincitore il progetto sviluppato da Train01.




Il valore che il progetto contemporaneo nella città storica è in grado di introdurre nelle strutture consolidate dei tessuti urbani, è legato più ad una riformulazione delle logiche di relazione e di lettura degli elementi presenti che alla possibilità di introdurre nuovi valori linguistici e simbolici.

[28oct2003]
Si tratta principalmente di rileggere un sistema e di suggerire nuove linee di interpretazione, strategie semantiche alternative, senza forzare i significati preesistenti né ribaltare le logiche insediative precostituite. Gli spazi pubblici vengono attraversati in modi "impropri", inusuali, si sovrappongono percorsi a percorsi, aprendone ogni volta di nuovi; attraverso gesti tanto semplici quanto strategicamente geniali si rivela ciò che è già presente in potenza nella geografia della città antica.



Riprogettare, o meglio, risistematizzare tre piazze ed una corte interna ad un ex convento seicentesco, ora carcere dismesso, nel centro storico di un piccolo paese nel basso Piemonte significa disegnare attraverso tocchi leggerissimi una nuova città che si sovrappone a quella preesistente, riproporre gli stessi elementi in una sequenza diversa, caricarli di significati alternativi, valori aggiunti, nuove strutture relazionali.











Il percorso come strumento di gerarchizzazione dei vuoti diventa l'elemento che struttura tutto il progetto di riqualificazione dell'ex Convento dei Gesuiti e del Palazzo Pallavicini a Novi Ligure. Il lavoro sviluppato sugli spazi di relazione è per lo più invisibile, o perlomeno irrapresentabile, nel senso che si è tentato di intervenire sui rapporti fra tre piazze contigue connesse da una corte in origine chiusa, quasi senza toccare gli spazi, semplicemente spalancando alcune "porte comunicanti" che attendevano socchiuse di essere scoperte.



Il lavoro si struttura sostanzialmente attorno alla progettazione di un vuoto continuo. La logica secondo la quale uno spazio aperto sia letteralmente disegnato da una serie di pieni intesi come limiti e contorni viene in questo caso completamente ribaltata. Il vuoto si costruisce come spazio architettonico vero e proprio, contraendosi ed incuneandosi tra piazza e piazza, per poi dilatarsi nuovamente.

In questa ottica anche gli ambienti che necessitano di una chiusura nelle ore di inattività sono strutturati analogamente agli gli spazi pubblici aperti: non c'è soluzione di continuità tra aperto e chiuso, percorsi urbani e percorsi privati, cortile e piazza.

La scelta di fondo è quella di aprire il chiostro dell'ex convento dei Gesuiti ai flussi pedonali pubblici, deviando i percorsi dalla stretta via delle Carceri all'interno del complesso oggetto di intervento. La nuova sequenza di spazi aperti è così costituita da piazza XXVII Aprile, la community, la corte profumata, piazza Carenzi. La corte e la sua loggia diventano il fulcro dei nuovi percorsi pubblici e strutturano le funzioni che vanno ad insediarsi nel complesso conventuale.

Allo stesso tempo si è scelto di bucare le pareti perimetrali dell'ex convento e di palazzo Pallavicini esclusivamente in punti strategici al fine di minimizzare i problemi statici strutturali e di esplicitare la logica di costruzione delle relazioni spaziali, amplificando il senso di chiusura su via delle Carceri e contestualmente rafforzando la continuità spaziale tra piazza Carenzi, la corte profumata e la community.

La logica sviluppata fa sì che i flussi presenti nel centro storico vengano intercettati e deviati all'interno dei luoghi di progetto, raccogliendo le energie poste al contorno, come quelle insite in via Roma o in via Girardengo. Il nuovo ruolo previsto per il sistema di palazzo Pallavicini e dell'ex convento dei Gesuiti, può svilupparsi al meglio solo nel momento in cui gli spazi aperti che lo circondano siano in grado di intercettare i flussi e di catalizzare le dinamiche urbane. Di conseguenza, ci appare evidente che tale progetto di riqualificazione sia imprescindibilmente legato ad un progetto più ampio di ridisegno e ricollocazione degli spazi pubblici.

Giacomo Delbene Massimiliano Giberti (Train01)
info@train01.net
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Progetto elaborato per la trasformazione del piano terreno dell'ex Convento dei Gesuiti e di Palazzo Pallavicini, vincitore del primo premio nel concorso Centocittà: Tre piazze ed una corte a Novi Ligure conclusosi nel giugno 2003.

superficie interna: 1.590 m2
superficie esterna: 1.950 m2

importo stimato delle opere: 2.500.000 euro
Train 01 è un gruppo internazionale e multi-disciplinare di giovani professionisti che opera nelle discipline dell'architettura, della bio-architettura, dell'urban design, dell'industrial design, nelle istallazioni d'arte e nella scenografia. Train 01 lavora interpretando la variabile spaziale come campo fisico e geografico potenzialmente illimitato in cui l'oggetto architettonico costruisce relazioni multiscalari, mentre la variabile temporale rimane un ambito finito, per cui ogni scelta, trascorso uno specifico e limitato periodo, richiede nuove formule ed interpretazioni.
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