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ZAHA HADID E CAI GUO-QIANG. The Snow Show



UNA DANZA DI GHIACCIO E FIAMME. Zaha Hadid arriva in Finlandia, la terra dell'elegante "onda lunga" di Aalto e degli innumerevoli laghi che frastagliano i profili delle fitte foreste lapponi.

[01mar2004]


Non è sola. Arriva con l'artista cinese Cai Guo-Qiang. L'inedito duo si cimenterà sinergicamente in un'opera che sposerà giochi di linee, superfici e volumi a surreali paesaggi infuocati.





Architettura e arte si incontrano. Accade a Rovaniemi e a Kemi che dal 12 febbraio al 31 marzo 2004 ospitano le installazioni di The Snow Show, esposizione all'aperto curata da Lance Fung in collaborazione con Hilkka Liikkanen, direttore del Rovaniemi Art Museum, e con le città di Kemi and Rovaniemi.

Recita il comunicato stampa della manifestazione:

'What happens when creative minds have to be focused on a single problem in a symbiotic effort? How much do they discover about how the two fields overlap? Is this overlap due to individual personal chemistries, or is there a general pattern? Will the artist examine the task at hand from an architectural point of view and the architect as an artist would? Can a set-up collaboration foster communication or is the structure too artificial? These and many additional questions arise through The Snow Show.'

Architetti e artisti di fama internazionale sono dunque invitati a realizzare installazioni che siano il risultato di un confronto dialettico fra messaggio dell'arte e poetica dell'architettura.
Ardita e inconsueta la scelta dei materiali ammessi: neve e ghiaccio. Sono contemplati anche video, suoni e luci. Suggestivo lo scenario che ospita le opere, realizzate a scala reale e a dimensioni non superiori a 80 mq di superficie e 8 metri di altezza. Kemi, città di mare, segna il confine fra Finlandia e Svezia, e guarda, dall'estremo nord, il Golfo di Ostrobothnia; Rovaniemi, capitale della Lapponia finnica, si ammanta delle eleganti architetture di Aalto.

L'obiettivo di The Snow Show consiste nel sollecitare artisti e architetti ad un confronto collaborativo con due materiali da costruzione inesplorati per molti dei partecipanti, in una zona della Terra dove la loro presenza è invece consueta. Materiali tutt'altro che tradizionali nella quotidiana e più diffusa pratica architettonica, ordinari in un Paese i cui scenari cromatici, paesaggistici e climatici rimandano inevitabilmente ad essi, la neve e il ghiaccio.
"Anarchitetto", architetto-artista, Gianni Pettena ci aveva pensato già all'inizio degli anni '70, quando ricopriva di ghiaccio una tipica casa unifamiliare suburbana americana, per questo chiamata la Ice House, dimostrando la sinergia che può stabilirsi fra paesaggio naturale e ambiente costruito, fra intenti dell'arte e linguaggio dell'architettura.





Hanno vinto la gara l'architetto di origine irachena, il cui paesaggio natio si racconta attraverso il caldo e le tinte del deserto, e l'artista cinese che del fuoco e delle potenzialità ad esso legate fa la cifra della sua arte.

La loro opera ricorda nel profilo una nave, quasi in procinto di sfidare i mari del Nord sotto l'impulso al movimento che la Hadid imprime alle sue forme. È una nave dai profili mossi, in fuga e avvolgenti. La tensione dinamica informa l'anima di questa architettura-scultura, alla quale neve e ghiaccio danno corpo, sebbene effimero.



Ma il ghiaccio è anche l'artefice della cristallizzazione del moto. Blocca la danza della nave.
A questo punto interviene l'arte di Cai Guo-Qiang, che libera l'architettura della Hadid e la riconduce al movimento.
Il cinese dà fuoco ad una miscela di vodka della quale cosparge parte dell'architettura di ghiaccio, provocandone la liquefazione e generando dei serpenti di acqua e di fiamme blu dai contorni rosa che girovagano lungo le curve, fino a precipitare in un paesaggio rocambolesco di cascate e ruscelli. Il calore ammorbidisce i freddi spigoli dell'opera di ghiaccio mutandone costantemente il profilo.





La danza sensuale delle linee della Hadid imprime tensione dinamica al ghiaccio, mentre Cai Guo-Qiang rende morbide le sue curve attraverso arditi giochi di fiamme. Con l'intervento del cinese, l'architettura dell'irachena si sblocca e libera l'impulso al movimento facendosi fluida, effettivamente dinamica, liquida, in divenire.

Un ghiacciaio artificiale e paradossalmente incandescente, dal profilo continuamente mutevole, avvolge i visitatori iniziandoli ad un'insolita danza in una scena surreale.
A suggellare questo gioco di dicotomie, rigido-fluido, caldo-freddo, interviene la luce il cui verbo penetra il ghiaccio producendo un registro di venature variabili nell'intensità e nella foggia.

Se l'impronta al dinamismo caratterizza i progetti di Zaha Hadid, il fuoco, tassello di forza della cultura cinese, è elemento forte dell'arte di Cai Guo-Qiang, classe '57, newyorkese di adozione. Fra le sue installazioni, Passage ricorda l'intervento finlandese: il paesaggio di Trento viene reinterpretato facendo scorrere un fiume di fuoco su un tracciato di porfido locale all'interno del buio seminterrato della Galleria Civica del capoluogo trentino. Arcobaleni di fuoco e insoliti giochi pirotecnici dialogano con la cultura e le tradizioni dei luoghi che Cai visita di volta in volta. In Trentino si misura col porfido, in Finlandia col ghiaccio.

Altre tredici le coppie in gara: Anamorphosis + Eva Rothschild, Tadao Ando + Tatsuo Miyajima, Diller + Scofidio + John Roloff, Future Systems + Anish Kapoor, Hollmen, Reuter, Sandman + Robert Barry, Arata Isozaki+ Yoko Ono, LOT/EK + Top Changtrakul, Morphosis + Do-Ho Suh, Enrique Norten + Lawrence Weiner, Ocean North + Ernesto Neto, Juhani Pallasmaa + Rachel Whiteread, Studio Granda + Lothar Hempel, Williams & Tsien + Carsten Höller, Lebbeus Woods + Kiki Smith.


Anamorphosis + Eva Rothchild.


Hollmen, Reuter, Sandman + Robert Barry.

Morphosis + Do-Ho Suh.

Elegante l'Archaic Theatre di Anamorphosis + Eva Rothchild, intimi e meditativi gli spazi delle cinque lanterne di ghiaccio di Hollmen Reuter Sandman + Barry, orientate verso le cinque stelle dell'Orsa Minore, sospese e atemporali le scacchiere ghiacciate di fossili e reperti archeologici di Morphosis + Do-Ho Suh. Qualcuno, poi, fornisce anche gli ingredienti e le modalità di realizzazione della propria installazione, come se si trattasse di una ricetta o di una pozione magica:

Colored Ice Walls di LOT/EK + Top Changtrakul

Ingredients: Water, purple dye, 120cm x 270cm concrete forms, rebars, fluorescent tubes


LOT/EK + Top Changtrakul.
Pick a very cold location (i.e. Lapland)
Clear up a piece of land about 35m x 10m
Build 2 parallel forms 25m long and 2.70m apart
Wait until the temperature drops to about –27°
Mix water with just enough dye to give it the right color (do not mix in too much dye or the walls will be opaque)
From the top of the mold pour the water-dye mix in layers
Each layer should be approximately 30cm high
Make sure each layer is completely frozen before you pour the next one
Once you reach the top layer, lay the rebars 120cm across the space in between the walls
Let the top layer freeze with the rebars wedged in it
Once the top layer is completely frozen, take down the mold one form at a time starting at one end of the wall
Do not remove the first pair of forms at one end of one wall as a demonstration of the building process
Once the forms are removed, use part of them to create a wandering path through the space between the walls
Stand the forms in-between the walls attaching their bottom to the ground and their top to the upper rebars
Starting at one end, place the forms parallel to the walls.
As you proceed, start turning them randomly till they are perpendicular to the walls
Attach fluorescent tubes to some of the forms
Turn the lights on
Enjoy the space within the walls and the purple glare without.

Francesca Oddo
francesca.oddo@architettura.it

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