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ARCHI[TE]NSIONS. New York High Line. Rotterdam Hofpleinlijn



La Holland American Line ha portato molti immigranti da Rotterdam a New York e ancora oggi questa compagnia collega i rispettivi porti delle due città. C'è qualcosa in comune tra New York e Rotterdam. Entrambe hanno un peculiare elemento nel loro paesaggio urbano: due ferrovie sospese che si librano sul piano della città, scavalcando strade, lambendo edifici, creando una superficie suggestiva che si stacca dall'asfalto delle strade.

[24mar2004]
NEW YORK. La New York High Line nasce nel 1930 per dividere il traffico urbano dal traffico merci, attraversando la città dalla 14esima strada, il Gansevoort Meat Packing district, fino alla 34esima strada e cioè Penn Station. La sorte di questo tracciato ferroviario è stata quella di essere utilizzato molto poco. Ora, da qualche anno, è inutilizzato. In tutta la città non c'è un luogo così originale e suggestivo. Ad ovest si aprono inedite vedute sull'Hudson River e ad est si guarda l'imponente midtown skyline di Manhattan. L'impressione è proprio quella di volare a mezz'altezza sul piano urbano, una sorta di non-luogo dove si riescono a percepire le velocità e i flussi di una città in continuo movimento e trasformazione.


Site plan.
Nella City dove siamo abituati a vedere demolire e ricostruire nuovo e meglio, un comitato, Friends of the High Line decide di promuovere il recupero di un pezzo di archeologia industriale tra i più belli di Manhattan. Si vuole trasformare il tutto in un grande spazio pubblico a servizio della città, e dei quartieri che il percorso attraversa, ormai pieni di gallerie d'arte, ristoranti e housing abitati da attori, artisti, ma anche gente comune. All'inizio del 2003, FHL ha indetto un concorso a cui hanno partecipato architetti di tutto il mondo con oltre 700 progetti, e con una giuria che vantava tra gli altri Steven Holl e Bernard Tschumi. Gli spunti progettuali sono stati tanti, ma alcuni ricorrenti, come quella di un parco con funzione culturale ed ecologica. All'interno di questa categoria e tra i progetti che hanno ricevuto menzione speciale della giuria si colloca quello del gruppo Archi[te]nsions.



LINESCAPE. Il progetto considera la High Line come un percorso verde sospeso, una sorta di parco lineare elevato, Elevated Linescape, dove è possibile godere della situazione unica di camminare, correre, riposarsi su un piano ideale e allo stesso tempo fisico sopra la città. La superficie del percorso è segnata da tagli che lasciano arrivare la luce naturale al di sotto del percorso, cosicché la High Line possa essere fruita above and below, soluzione questa particolarmente apprezzata per risolvere problemi di sicurezza.


View of the high line from the new Javits towers.

I tagli sono schermati con tubolari e reti metalliche a profilo anatomico che si trasformano in comode sedute che allo stesso tempo modellano il paesaggio. Altri tagli sono solo segni sulla superficie del percorso che creano la possibilità di piantare alberi e creare zone d'ombra.



TENSIONING. Questa straordinaria superficie che vola sulla città è pensata per dare nuova tensione al territorio, tensioning district. Sarebbe infatti impossibile riqualificare un percorso senza alcuna attività che lo informi. Così esso è stato suddiviso in tratti tematici, cultural corridor, eco-retail, office e housing mediante la creazione di piccoli padiglioni di circa 4 piani di altezza completamente in vetro e con una geometria deformata, la cui matrice va ricercata nell'analisi dei percorsi dei visitatori dei singoli spazi.


View of the High Line looking west.


View of the New Javits Extension Complex.


View of the New Javits Extension Complex.


Green Commercial Pavillion View.


Art gallery Pavillion View.

Green Commercial Pavillion View.


Art Gallery Pavillion Section.

I padiglioni sono pensati come sponge-objects che assorbono il visitatore del percorso, il quale è spinto ad entrare, salire sopra, camminare, e quindi mettere in tensione la High Line. I padiglioni costituiscono i nuovi access point protetti, con scale e ascensori che permettono a tutti di salire a livello del parco. Inoltre ospitano facilities per i visitatori e gli sportivi che usano il parco per fare jogging. Il percorso termina infilandosi in un complesso di torri che costituisce l'estensione del Javits Convention Center, con uffici, appartamenti, teatro e una piattaforma a 150 metri d'altezza che è una grande piazza pubblica alberata che guarda a sud verso la punta estrema di Manhattan.



ROTTERDAM. Nel novembre 2003 CityCorp ha deciso di promuovere uno sviluppo residenziale e a destinazione mista del downtown di Rotterdam e dei quartieri adiacenti in modo da aumentare la qualità della vita. Si è focalizzato così il problema sul riuso del viadotto ferroviario Hofpleinlinjn. Recentemente, infatti, il percorso sospeso è stato designato come national landmark.

Le amministrazioni del quartiere Noord con la municipalità di Rotterdam hanno incaricato il Department for Urban Planning, Housing and Traffic di catalogare e raccogliere idee per il futuro sviluppo del tracciato ferroviario sospeso. Lo studio è stato condotto insieme a New Amsterdam Development Consultants, che ha avuto il compito di selezionare tra i progetti della NY High Line quelli che meglio rispondevano alle richieste dell'amministrazione. Tra questi è stata scelta la stessa proposta di Archi[te]nsions per New York.


Existing Building refurbishment.

Si è riconosciuto il successo della campagna di FHL per NY, che ha supportato un metodo di ridisegno della città alternativo, con la partecipazione attiva dei cittadini, portando alla ribalta un problema altrimenti poco conosciuto, creando un "buzz" nella città, ma anche a livello internazionale, tale da attirare l'attenzione anche di Hillary Clinton. Il prossimo step per i due progetti di New York e Rotterdam sarà proprio la discussione pubblica delle proposte selezionate dalla giuria e dalle amministrazioni all'interno di workshop tra cittadini e progettisti.

Alessandro Orsini
a.orsini@architensions.com
Alessandro Orsini si laurea nel 2002 con lode alla facoltą di architettura di Roma Tre, dopo un percorso che lo porta ad interessarsi dello spazio architettonico in relazione alle mutazioni della cittą contemporanea. Si trasferisce a New York dove fa pratica nello studio Reiser+Umemoto e collabora con Gianluca Milesi, Science-Architecture. All'inizio del 2003 organizza il suo studio Archi[te]nsions stabilendo un ponte tra Roma e New York. Si occupa di progetti su diverse scale da quella territoriale all'interior design, dalla ricerca universitaria ai concorsi internazionali. I suoi studi sono basati sull'analisi dei flussi, e sulle realtą in continuo cambiamento, sulle tensioni del paesaggio in relazione all'architettura e all'evoluzione della vita nelle cittą del nuovo millennio.

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