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AUTFORM
ARCHITETTURA + NEXT ARCHITECTS. Tijdformatie / Timefomation / Formaretempo |
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L'individuazione
di nuove strategie urbane e territoriali connesse ai fenomeni che caratterizzano
la città contemporanea ed il ruolo che il progetto d'architettura
assume nell'identificare gli strumenti e le azioni di questa trasformazione,
sono al centro di una ricerca che indaga il rapporto tra le infrastrutture
e la città ed i nuovi rapporti tra le scale di rappresentazione
e le dimensioni del progetto. 20 secondi di memoria. L'organizzazione degli spazi in cui la nuova dimensione urbana legata alle infrastrutture di trasporto si è sovrapposta alla città storica assume un ruolo strategico per la costituzione di nuove centralità connesse allo sviluppo della mobilità di persone e merci, alla fruizione ed alla trasmissione d'informazioni. Nella città di Palermo la prossimità tra le infrastrutture e i contesti storici costituisce una condizione fertile per la ridefinizione dell'immagine urbana e per il suo sviluppo. Il progetto per il "Centro di coordinamento degli archivi di architettura del XX secolo in Sicilia" ha affrontato il rapporto tra tempo e materia, l'interazione tra lo sviluppo delle nuove tecnologie di in_formazione e gli spazi vuoti all'interno della città, originati da processi di dismissione strutturale e culturale di funzioni. Situato a Palermo nell'area dell'ex Real casa dei matti alla Vignicella [un'infrastruttura sanitaria realizzata nel 1898, all'avanguardia nel contesto europeo tanto da rappresentare quanto di meglio l'ingegneria sanitaria internazionale avesse realizzato], posto al margine dell'autostrada che attraversa la città da sud a nord, il progetto del Centro di coordinamento degli archivi immagina un dispositivo attivato da flussi materiali ed immateriali che combinano la circolazione veicolare e pedonale con la trasmissione di dati e la consultazione e fruizione d'immagini. |
[05jun2004] | ||||
Territorio di frequenze. |
Palermo. Schemi delle connessioni e delle permanenze. La direzione e la velocità dell'attraversamento veicolare, parallela alla costa, s'interseca con il fluire dell'acqua nel sottosuolo dei "Qanat" arabi, canali areati scavati nella tenera arenaria che si diramano da mare a monte e che, oltre a garantire l'irrigazione dei campi, alimentavano vasche e peschiere che, con le "camere dello scirocco", trasformavano in luogo di delizie un complesso sistema di difesa dalla calura estiva. All'interno del paesaggio di Palermo, contraddistinto dalla compresenza del mare e della montagna e da un profilo contrassegnato da decisi salti di quota, il progetto si articola secondo due estensioni: l'una orizzontale e l'altra verticale. L'articolazione degli elementi di passaggio e la variazione dei sistemi di risalita che alternano alle scale mobili nastri inclinati percorribili, determina una serie di spazialità intermedie che regolano il rapporto tra gli attraversamenti e le funzioni espositive, tra l'archiviazione dei documenti e la fruizione delle informazioni. |
Qanat Vignicella. |
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Connessioni, Struttura, Sistema. |
Planimetria generale. Il progetto degli spazi aperti tende a reintegrare la continuità spezzata dalla costruzione dell'autostrada, connettendo il sollazzo arabo dello Scibene [situato a monte della strada] alla struttura Gesuitica della Vignicella, architetture di origine araba e normanna la cui identità manomessa dalle stratificazioni successive ne costituisce la sorprendente unicità. Vista del giardino. Il giardino interpreta gli elementi della tradizione araba legati all'uso dell'acqua e della flora ed accosta alle palme Washingtonie dall'alto fusto alberi da frutto come i nespoli, i melograni e gli aranci. Il disegno del piano del giardino è segnato da una molteplicità di solchi: sono tagli che investono parzialmente le obsolete strutture di alcuni padiglioni ospedalieri adiacenti anticipandone il riutilizzo. Il giardino diventa campo d'arte in cui le tracce del passato e le creatività del presente si trasformano in materia di costruzione dell'immagine contemporanea. |
Flussi verticali: modello di studio. |
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Piante a quota dell'archivio. Schema funzionale. |
Ingresso dal giardino. La parte verticale alta 130 metri ospita gli spazi espositivi, ed è composta da tre parti sovrapposte che interpretano le funzioni legate alla trasmissione, consultazione ed archiviazione dei dati e delle informazioni: Wireless, Database, Storage. La costruzione delle parti è pensata come un cluster collegato dai canali che contengono gli elementi di risalita nelle varie configurazioni ed orientamenti. Schema compositivo dell'infrastruttura archivio. |
Modello di studio. Modello di studio del giardino. |
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Topologia. |
Modelli di studio. Piante della variazione. |
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Zonnerstraal. Diagramma delle intensità di paesaggio. |
Schemi: a) trasferimento dati b) distribuzione delle informazioni c) orientamenti Sezione longitudinale. In alto, le antenne orientabili segnalano l'attività dell'archivio alla città; nella parte intermedia, il database permette di visualizzare informazioni ed immagini sulle pareti interattive che costituiscono l'intercapedine delle strutture di rivestimento, un sistema di membrane distanziate che s'intersecano e ventilano le pareti esposte al forte irraggiamento solare. La parte in basso, che s'innesta con la parte orizzontale, ospita le esposizioni tradizionali e l'accesso all'ascensore elicoidale che discende nel sottosuolo raggiungendo i "Qanat" arabi che si diramano sotto il piano del giardino. |
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Studio e assemblaggio degli involucro. |
Viste della torre d'esposizione. Sale espositive. Viste del belvedere. L'infrastruttura abitata diventa città capace di regolare, senza soluzione di continuità, diverse grandezze e temporalità, di intersecare la memoria storica, la memoria collettiva, la memoria tecnologica. Marco Scarpinato info@autonomeforme.it |
Qanat contemporaneo. |
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AUTFORM
ARCHITETTURA+NEXT ARCHITECTS. Tijdformatie, Timeformation, FormareTempo |
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Centro
di Coordinamento e documentazione degli Archivi di Architettura del
XX secolo in Sicilia. progetto elaborato per: Gli archivi del progetto di urbanistica, architettura e design: spazi, organizzazione, gestione. MIUR-PRIN-Ricerca biennale nazionale-Cofinanziamento 2002 coordinamento nazionale della ricerca: prof. Antonio Piva, Politecnico di Milano responsabile dell'unità di ricerca dell'Università degli Studi di Palermo: prof. Pasquale Culotta gruppo di progettazione: arch. Marco Scarpinato (capogruppo e coordinatore), arch. Vincenzo Guagliardo, arch. Hans Hammink (consulente per l'analisi morfologica), dott. arch. Lorenza Majorana (modelli), arch. Lucia Pierro, arch. Bart Reuser, arch. Marijn Schenk, arch. Michel Schreinemachers, arch. Carmelo Vitrano (impaginazione tavole finali), arch. John van de Water segreteria organizzativa: drs. Ariane Vervoorn, Amsterdam |
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AutForm_Architettura:
gruppo di progettazione multidisciplinare fondato nel 1993 ad Amsterdam
da Marco Scarpinato e Ariane Vervoorn. Nel 1998 viene fondata a Palermo
l'ass. Autonome Forme che, all'attività di ricerca e progettazione,
affianca l'organizzazione di incontri, mostre e workshop, invitando
tra gli altri: M. Nio, E. Arroyo, M.L. Palumbo, H. Yamashita, U.F.O.,
Amsterdam 2.0 project, A. Eloueini, Next Architects, LSB, T. Koolhaas,
N. Seraji, DG Zero, F. Lee, nicole_fvr, Z. Hemel, M. Koevoet e R. Pistor.
Dal 1999 Vincenzo Guagliado e Lucia Pierro si associano ad AutForm,
sviluppando progetti sulle zone abbandonate della città, alla
ricerca di nuove urbanità che affrontano il rapporto tra urbanistica
e paesaggio attraverso la defiizione del progetto d'architettura. Attualmente
lavorano sulle infrastrutture urbane. Next Architects: gruppo di progettazione di Amsterdam, ha all'attivo la partecipazione a numerosi concorsi d'architettura internazionali, lo sviluppo di ricerche teoriche come 'The Image of Metropolis'. Sta realizzando il Bridges Glanerbeek, lavora nell'ambito della ricerca urbanistica e la definizione di nuove tipologie di architettura. Il loro lavoro ha ricevuto riconoscimenti nazionali ed internazionali. La definizione del progetto di architettura deve molto all'apporto del design. Hans Hammink: fondatore dello studio M3H, attualmente lavora come progettista all'interno dello studio CIE Architekten di Amsterdam, sta sviluppando il progetto di torri per un'Amsterdam verticale. |
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Per
candidare progetti laboratorio
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