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DANELLI, GIACONIA, SACCO CON ROCCA. Pista ciclopedonale da Gavarno a Nembro



La pista ciclabile si inserisce in un contesto complesso in cui sono compresenti aree densamente urbanizzate, infrastrutture viarie di importanza provinciale e regionale e un paesaggio naturale ricco e variato, soprattutto in funzione del rapporto tra la valle principale, del Serio, e la valle laterale del Gavarnia.

[25jun2004]
UNA MODALITÀ ALTERNATIVA. Due sono gli obiettivi principali della nuova pista ciclabile. Da una parte il collegamento tra Gavarno e Nembro, che farà della nuova pista una via di comunicazione utilissima e importante, una modalità alternativa a quella automobilistica, veloce, abitudinaria e utilitaria.


La pista ciclopedonale lungo il torrente Gavarnia.

La pista vuole essere un mezzo diverso, quindi; un ambiente sicuro e accogliente, da vivere in altri momenti della giornata, della settimana e della vita (infanzia, vecchiaia) per riscoprire la bellezza delle risorse naturali, e anche la praticità e l'economicità dello spostarsi a piedi e in bicicletta. Il secondo obiettivo è la riqualificazione del sistema delle acque: il torrente Gavarnia -a cui oggi l'insediamento, affacciato sul margine della strada provinciale, volge le spalle- viene recuperato attraverso la creazione di un corridoio ecologico che si prolunga lungo l'argine del Serio, nel tratto compreso tra la confluenza con il Gavarnia e il ponte automobilistico esistente.


La pista ciclopedonale lungo il torrente Gavarnia.

La piccola valle del Gavarnia si trasforma in un luogo di pregio paesaggistico ed ambientale con un proprio carattere esclusivo, ma resta saldamente collegata con l'ecosistema principale della val Seriana. Il nuovo Lungoserio, collegato a Nembro e a Gavarno attraverso due nuovi ponti, diventa un'area attrezzata per il tempo libero e un museo diffuso dedicato al contatto col fiume. La pista ciclopedonale intercetta, lungo il tracciato, una successione di aree chiaramente identificate -per forma, materiali e attrezzature- dedicate al tempo libero e ad attività sportive compatibili con i nuovi equilibri ambientali.



IL COLLEGAMENTO TRA NEMBRO E GAVARNO. Il collegamento con Nembro si ottiene risolvendo lo scavalcamento della strada provinciale n. 65 attraverso una passerella sospesa, architettura aerea di dimensioni relativamente ridotte che però segna con forza, lungo il percorso del fiume, la presenza della frazione e l'innesto nel Serio del torrente Gavarnia.


Il tratto iniziale della pista ciclopedonale.

Il superamento del Serio avviene grazie a un nuovo ponte strallato, una passerella pedonale e ciclabile che, passando attraverso i piloni della nuova strada statale 671, si riallaccia alla viabilità ciclabile esistente.


Vista del ponte sul fiume Serio.

In questo punto la connessione tra le due rive del Serio ha valore strategico, collegando due nuovi ambiti paesaggistici: sulla riva di Gavarno la pista ciclabile genera una serie di interventi di riqualificazione della riva, terrazzamenti e discese all'acqua, che invitano ad avvicinarsi e a sostare sull'acqua. Sulla riva di Nembro il nuovo ponte si connette direttamente al nuovo parco. Le due rive si troveranno quindi strettamente congiunte in un unico sistema verde che potrebbe diventare una risorsa d'eccezione per tutto quel tratto della val Seriana.



LA RISCOPERTA DEL PAESAGGIO. Il progetto della nuova pista ciclabile intende proporsi come momento iniziale di un processo di riqualificazione paesaggistica, funzionale e ambientale del sistema delle acque torrentizie e fluviali.


Il ponte sul fiume Serio.


Il ponte sulla statale.


Sezione trasversale sul fiume Serio.

Il tracciato della pista ricalca il sistema di valli confluenti già ribadito dalla viabilità ordinaria, ma con l'intenzione di ribaltare gli abituali rapporti di forza. Negli ultimi decenni il sistema infrastrutturale, in Val Seriana come in quasi tutta l'Italia settentrionale, si è appropriato della geografia e del paesaggio naturale in funzione dello sviluppo industriale e commerciale, con un'attenzione insufficiente verso le caratteristiche e i valori specifici dei luoghi attraversati. Il concorso per la pista ciclabile viene interpretato come l'occasione per riscoprire una modalità diversa nel rapporto con il territorio.



LE STAZIONI DEL PERCORSO. Il parco urbano è il tema che caratterizza i due estremi del tracciato. A Gavarno si affaccia sulla strada includendo il viale del cimitero e attrezzature per il gioco e lo sport. Verso Nembro il parco si estende sulle due rive del Serio. Le piazze: in corrispondenza della chiesa di Gavarno spazi asfaltati si ritagliano tra l'edificato.

Spazi da trasformare in un insieme omogeneo di piazze lastricate. Scendendo oltre il centro di Gavarno la campagna è suddivisa in orti, organizzati in un disegno geometrico e regolare. Le recinzioni e i ricoveri per gli attrezzi sono unificati. I piccoli appezzamenti coltivati diventano elementi qualificanti del paesaggio. La barriera vegetale: macchie vegetali mitigano l'inquinamento acustico e visivo nascondendo le nuove strade. Siepi arboree e arbustive sono sormontate da alberi in raggruppamenti irregolari: le differenti altezze creano l'effetto di una barriera impenetrabile. Lungo il Serio la pista è inserita in un parco fluviale che dalla strada scende verso il fiume.






Sezioni trasversali lungo il torrente Gavarnia.



Tavole di progetto.

Programma: successione delle attività che la pista intercetta lungo il suo tracciato. Il parco urbano; le piazze; gli orti; la barriera vegetale; il parco fluviale; il greto e l'attraversamento; il museo del fiume.

Tra le diverse specie arboree, arbustive ed erbacee igrofile, gli spazi per la sosta si raccordano con il greto in prossimità dell'acqua. Il ponte consente sia l'attraversamento del Serio che la discesa al greto. La sua duplice funzione valorizza il rapporto con il fiume in quanto ambiente da vivere, lungo cui pescare, camminare, risalire al parco fluviale. Il Museo racconta il Serio e il suo ambiente: è diffuso lungo tutta la pista (cartelli esplicativi) mentre in un edificio si concentrano gli spazi per esposizioni, le attività didattiche e i punti di ristoro. Le quote del greto, della pista e dell'edificio sono collegate da un sistema di piattaforme di legno che aggettano sul fiume.



FIUME E PERCORSO: UN ECOSISTEMA UNITARIO. Il progetto, pur cercando un rapporto utile e costruttivo con il suo complesso contesto, sceglie come ambito specifico di intervento il sistema delle acque, composto dal torrente e dal fiume, in cui si inserisce come elemento portante di un processo di riqualificazione paesaggistica, ambientale e funzionale, con la razionalizzazione del letto del torrente e la costituzione di un nuovo corridoio ecologico. Uno spazio lineare a misura d'uomo, in cui tutto è commisurato a un rapporto "dolce" con gli elementi naturali. Un luogo semplice ma scenografico, nella sua volontà di riorganizzare la percezione e l'uso del verde al limite dell'abitato di Gavarno e in fregio al corso del Serio. Le passerelle segnano con leggerezza il recupero di una nuova attenzione alla dimensione umana e naturale, ed esprimono la possibilità concreta di ritrovare nuovi simboli, tecnicamente ed esteticamente rilevanti, per la città di Nembro.



LA NUOVA UNITÀ PAESAGGISTICA TRA IL GAVARNIA E IL SERIO. Tutti gli elementi del progetto sono organizzati con l'obiettivo di costruire un nuovo sistema paesaggistico: il flusso ininterrotto della pista ciclabile diventa l'arteria che, scorrendo insieme al Gavarnia e al Serio, genera una situazione paesaggisticamente controllata. Questo non significa ricostruire le sponde dei fiumi, ma più semplicemente introdurre degli elementi qualificanti e ricorrenti -pavimentazioni, ponti e passerelle, lampioni, sedute, particolari inserimenti di vegetazione- che tutti insieme formino un sistema unitario e riconoscibile e, nello stesso tempo, mutevole e flessibile, rispetto ai caratteri delle diverse aree che attraversa. Di particolare interesse è il trattamento riservato agli "argini" della pista, quasi un fiume che solca e racconta, scorrendo a margine dei veri fiumi, le campagne di Nembro e Gavarno.

Alessandro Rocca
(dalla relazione di progetto)
DANELLI, GIACONIA, SACCO CON ROCCA. Pista ciclopedonale da Gavarno a Nembro

Progetto primo classificato al concorso di progettazione per la realizzazione di una nuova pista ciclopedonale da Gavarno a Nembro (Bergamo)

progettisti:
DAP studio (Paolo Danelli, Elena Sacco), Paola Giaconia

consulente:
Alessandro Rocca

collaboratore:
Tommaso Giunchi

progetto:
maggio 2004
Creato nel 1992 da Paolo Danelli ed Elena Sacco, entrambi laureati in architettura al Politecnico di Milano, DAP studio partecipa a concorsi e lavora in diversi ambiti della progettazione. Con il progetto della sede Ferretti International ha ottenuto il premio Dedalo Minosse 2002; nel 2002-2003 è stato selezionato nell'ambito dei premi "Il Principe e l'Architetto", "Luigi Cosenza", "Premio Accademia di San Luca".

Paola Giaconia si è laureata in architettura al Politecnico di Milano. Ha proseguito i suoi studi come borsista Fulbright presso il SCI-Arc (Southern California Institute of Architecture) di Los Angeles, conseguendo nel 1999 un Master's Degree in Architecture. Dopo esperienze di lavoro presso gli studi di Michael Rotondi (RoTo) e Thom Mayne (Morphosis), è ritornata in Italia dove svolge l'attività di architetto in proprio e in collaborazione con altri studi professionali.

Alessandro Rocca si è laureato presso la Facoltà di architettura di Roma e ha svolto un'intensa attività critica pubblicando libri e articoli e attraverso il lavoro di redazione nelle riviste "Lotus" e "Navigator". Ultima sua pubblicazione è il libro Natura artificialis. Il progetto dell'ambiente e l'architettura del paesaggio (Clup, 2003). Attualmente insegna progettazione nel corso di Architettura ambientale del Politecnico di Milano e svolge l'attività di architetto. Vive e lavora a Milano.

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