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ENZO
CALABRESE. Il Mammuth a Spoltore |
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DAL
MAMMUTH AL MAMMUTH. IL PROGETTO PER LA TRASFORMAZIONE DI UN VECCHIO
MERCATO IN SPAZIO PER IL TEATRO, L'ARTE, LA MUSICA. Inutilizzato e un
po' maltrattato, il Mammuth, che nasce alla fine del 1970 come mercato
ortofrutticolo, si è prestato nel tempo ad usi sporadici, per
manifestazioni pubbliche legate anche allo spettacolo. Una fra tutte,
Spoltore Ensamble, un riuscito Jazz Festival estivo, al cui
patron si deve il nome attuale di Mammuth. Ma come tutte le creature,
nate un po' per sbaglio e male, senza trovare una sua definitiva collocazione
nei riferimenti e nelle abitudini del territorio, se non per quel suo
nomignolo. |
[29dec2004] | |||
Dopo l'incarico per la progettazione del suo riuso, molte chiaccherate con amici si sono susseguite su come si poteva intervenire e a questi ho provato a rubare il rubabile. Nessuno di loro ha responsabilità, ma sicuramente ha meriti dove questi esistono. Così è stato con Ettore Spalletti, che alla fine di ogni cena trasudava il suo intimo amore per la Città di Spoltore, e che come tutti i grandi, lascia sempre cadere frammenti di pensiero, che se sei fortunato riesci a raccogliere, come un essenza preziosa e fragile al tempo stesso. Con Cesare Ronconi, generoso e appassionato uomo di teatro, indispensabile conoscitore delle cose profonde che riguardano un mondo altrimenti a me ignoto. Con Lucio Pellegrini, regista cinematografico, perché lo spazio scenico è anche percezione dell'immagine. Con Francesco Girasante, coprogettista, ed esperto architetto (è più anziano di me!!). Con tutto il resto del gruppo di progettazione. |
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Così nasce lo Spazio Mammuth. Un design per una strategia d'uso prima che un design della forma. Un programma di relazioni da ristabilire ai diversi livelli di complessità: territoriali, contestuali, percettive, funzionali. Così abbiamo ingabbiato il Mammuth: l'idea per farlo, sono una serie di volumi, alcuni esterni altri interni, delle vere e proprie scatole nelle scatole, ognuna di esse specializzata funzionalmente in modo diverso, e raccontata con materiali diversi, presi un po' qua, un po' là, nel mondo della realizzazione di tipo industriale. Tutte diverse ma tutte accomunate dal desiderio di partecipare alla creazione di un paesaggio diverso da quello attuale. |
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Così abbiamo il foyer, un volume che risolve anche il tema dell'accoglienza all'esterno, da realizzarsi in lamiera di metallo ondulato e pre-schiumato, al cui interno trova posto un altro volume che avrà una superficie in lame di legno retroilluminate, destinato alla biglietteria, guardaroba e coffee-store, e al primo livello un ufficio di segreteria/amministrativo. |