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MCA MARIO CUCINELLA ARCHITECTS. Eco-Building a Pechino



Lo sviluppo senza freni che sta ridisegnando la quasi totalità delle grandi città cinesi presenta una conseguenza molto negativa: il livello di inquinamento di queste metropoli sta aumentando a ritmi spaventosi.

Con le recenti opere architettoniche, progettate e seguite per lo più da studi occidentali, si è iniziato a porre attenzione al fattore sostenibilità che fino a poco tempo fa in Cina risultava essere una parola sconosciuta ai più. Una volta accortisi di dove stava portando questo sviluppo sfrenato anche le autorità cinesi hanno deciso di porre maggiore attenzione al consumo delle risorse iniziando a ricercare soluzioni adeguate. Girovagando in una qualsiasi delle metropoli cinesi ci accorgiamo immediatamente di due dei problemi ambientali maggiori: il vecchio ma enorme parco auto, ed i sistemi di condizionamento dei palazzi. Per entrambi queste situazioni al momento non resta che sperare che vengano al più presto sostituite con tecnologie più avanzate. Ma per le nuove e imponenti costruzioni previste a breve termine in ogni angolo della Cina non possiamo che sperare che il know-how diciamo occidentale, porti una serie di innovazioni tecnologiche che aiuteranno a crescere meglio questo paese.

[11mar2005]
Anche l'Italia si sta muovendo in questa direzione. Nello scorso dicembre è stato dato dai nostri media molto risalto alla visita della delegazione italiana, guidata dal Presidente della Repubblica e accompagnato da uno stuolo di industriali interessati ad investimenti nella nuova Cina. Tale viaggio è stato anche l'occasione per la presentazione a Pechino del Progetto SIEEB – Sino Italian Ecological and Energy efficient Building. Il progetto è il risultato della cooperazione tra il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio Italiano ed il Ministero della Scienza e della Tecnologia Cinese nell'ambito degli accordi di Kyoto per la riduzione delle emissioni di CO2, e di un vasto programma sui problemi dell'ambiente. Il 16 febbraio è entrato infatti in vigore il trattato di Kyoto per ridurre il riscaldamento del globo terrestre. La Cina emette una quota di gas serra pari all'11 per cento del totale mondiale, ma non è vincolata dal Protocollo perché non assimilata ancora alle grandi potenze, nonostante la sua rapida crescita economica.

Questa cooperazione fra i due Ministeri ha dato come frutto il progetto di un edificio all'interno del campus universitario dell'Università Tsinghua a Pechino, situato a nord ovest della capitale. Progettista è l'architetto Mario Cucinella, assieme ad un team del Politecnico di Milano. L'edificio, che andrà ad inserirsi in un contesto urbano densissimo e circondato da palazzi molto alti, è stato pensato come una foglia che utilizza e trasforma la luce solare in energia.


 





Una serie di terrazze giardino, esposte a sud, ospiteranno una folta vegetazione ed oltre 1.000 metri quadrati di pannelli fotovoltaici che assicureranno la maggior parte della richiesta elettrica interna. Il progetto, con la sua forma a ferro di cavallo riuscirà ad ottimizzare il fabbisogno di luce solare nei mesi estivi e la protezione, sempre dai raggi solari, durante quelli estivi. Inoltre riuscirà ad ottenere una continua illuminazione naturale riducendo il fabbisogno di energia che in Cina è ancora principalmente prodotta con il carbone ed è la causa maggiore di emissione di CO2.

 










La morfologia dell'edificio, la sua struttura, gli orientamenti ed i sistemi tecnologici previsti non sono altro che il risultato dei test e ricerche intraprese dai progettisti per ottenere livelli ottimali in relazione alle prestazioni richieste. Il risultato è un edificio che presenta caratteristiche di efficienza energetica, emissioni di CO2 minime ed un layout funzionale in una interessante veste architettonica contemporanea.

   








 




L'edificio alto circa 40 metri, avrà circa 20.000 metri quadrati di superficie utile, e sarà la sede di un centro di ricerca italo–cinese per la tutela dell'ambiente e la conservazione dell'energia ed ospiterà dipartimenti, laboratori ed un auditorium oltre che uno spazio espositivo dedicato alle tecnologie italiane. Le facciate esposte ad est ed ovest saranno realizzate con un sistema a "doppia pelle" dove il vetro esterno verrà trattato con una particolare molatura in grado di modificare l'andamento dei raggi solari evitando così l'effetto di abbagliamento. Oltre agli obbiettivi di risparmio energetico, l'edificio sarà caratterizzato anche dal risparmio di risorse; in particolare ci sarà un risparmio su acqua e materiali da costruzione, e quelli usati saranno durevoli e a basso impatto ambientale. L'edificio inoltre presenterà un basso impatto ambientale sia nella costruzione che nell'utilizzo, grazie ad un controllo intelligente che sarà attivo sia durante la fase della messa in opera che durante la fase di manutenzione. 


Un sistema automatizzato controllerà infatti la presenza del personale nelle stanze ed in base alle effettive esigenze gestirà l'apertura e la chiusura delle lamelle semi riflettenti di cui è costituita la facciata ed i lucernari. Anche la luce artificiale sarà modulata in relazione alle esigenze del momento. Il controllo centralizzato sarà in grado di spengere automaticamente le luci nelle stanze vuote. Lo stesso sistema automatizzato gestirà in maniera analoga il condizionamento della temperatura interna, previsto principalmente ad aria a pavimento coadiuvato da un sistema di pannelli radianti posti al soffitto. L'energia dell'edificio sarà fornita da un sistema di cogenerazione, a gas ed elettrico. L'energia necessaria al funzionamento degli elementi di generazione che di solito va sprecata, verrà qui utilizzata per scaldare durante i mesi freddi e, grazie ad un sistema di macchine refrigeranti, a raffreddare durante i mesi estivi. Inoltre la stessa energia fornirà acqua calda durante tutto l'anno. Grazie a questa possibilità di produrre energia cosiddetta pulita, la quantità di CO2 prodotto dal SIEEB per metro quadro risulterà essere di gran lunga minore di un qualsiasi centro commerciale cinese.

La situazione ambientale di tutte le città cinesi non è certamente delle migliori, ma la location scelta per il SIEEB appare come una delle più adeguate, nell'ottica soprattutto di un progetto-tipo per le prossime generazioni di edifici. La latitudine di Pechino infatti fa sì che gli inverni siano particolarmente rigidi. Inoltre la qualità dell'aria è messa a dura prova anche da un altro fattore ambientale: i forti venti riempiono la città della sabbia dei deserti mongoli a nord, rendendo l'aria a momenti irrespirabile. L'edificio, primo nel suo genere in Cina, rappresenta un passo importante sul tema della costruzione a basso consumo energetico in un paese che prevede da qui al 2015 una crescita pari al doppio di quella odierna ed apre la strada ad un'architettura più consapevole.

Samuele Martelli
samuele.martelli@image-web.org
 
MCA MARIO CUCINELLA ARCHITECTS. Eco-Building a Pechino



SIEEB - Sino-Italian Ecological and Energy efficient Building

progetto:
Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio Italiano
Ministero della Scienza e della Tecnologia Cinese

project leader:
Politecnico di Milano, BEST Team

architettura:
MCA Mario Cucinella Architects
CAG China Architecture Design & Research Group
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