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AQ
+ CACCAVALE. Mai all'angolo |
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Affrontando
il tema del progetto di una scuola è impossibile trattenere il
pensiero dal richiamare alla mente, anche per pochi istanti, l'immagine
della scuola della nostra infanzia, le aule, il corridoio, il cortile. Cominciamo dalla prima. |
[15jul2005] | ||||
Cosa
significa AULA in una scuola contemporanea e cosa potrà significare
in futuro? Le discipline aumentano, italiano e matematica non bastano
più, le competenze si diversificano e le tecnologie accompagnano
ormai quasi ogni forma di studio. Il binomio aula-professore si trasforma
in un intricato sistema di relazioni in cui vivono esperienze di teatro
e pittura, ma anche tecnologiche, conoscenza di culture multietniche
e nuove lingue. Il giardino interno. Proviamo a fare ordine tra le aule. Per cominciare, dividiamole in due gruppi: aule "fisse" e aule "mobili". Le AULE FISSE ospitano gli insegnamenti tradizionali che si basano principalmente sulla metodologia della lezione ex-cathedra; sono generalmente aule protette dall'intorno perché tutta l'attenzione è rivolta all'insegnante. Consideriamo ora le AULE MOBILI, intendendo con queste le aule destinate ad essere usate con discontinuità, da utenti diversi per una stessa attività o dagli stessi utenti per attività che cambiano. L'aula di disegno o la biblioteca sono aule mobili poiché possono essere usate da classi diverse e a diverse ore del giorno, per attività pomeridiane, corsi extrascolastici o corsi di specializzazione aperti al pubblico. A differenza dell'aula fissa, l'aula mobile acquista qualità dal suo essere in relazione diretta con l'esterno, con le altre aule. Ospita attività basate sullo scambio e la relazione tra i soggetti, attività collettive che, proprio dall'essere visivamente in connessione tra loro traggono forza e vitalità. Qual è il rapporto tra queste aule e lo spazio che le ospita? Il progetto "mai all'angolo" pone al centro della nuova scuola le aule mobili, simbolo della scuola che è a venire, che nasce dall'incontro tra le discipline, che ospita la varietà e la sperimentazione, in cui l'insegnamento e l'apprendimento si fondano sull'interferenza reciproca. IL PROGETTO. Lo SCHEMA PLANIMETRICO parte dall'organizzare lo spazio in anelli formati secondo due fasce concentriche. Le fasce esterne contengono le aule fisse, a cui è dedicato l'affaccio verso l'esterno. Le fasce centrali ospitano le funzioni di interciclo (scuola primaria), quelle ricreative (scuola secondaria inferiore), i servizi. Lo spazio interno è un giardino a cielo aperto, luogo di incontro riservato alle aule che su questo insistono. |
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Pianta piano terra. L'INTERSEZIONE DI TRE ANELLI costituisce lo spazio dedicato alle aule speciali e a tutti quelli spazi destinati ad un uso discontinuo e specializzato. Tale ambito costituisce il fulcro della nuova scuola, disposto in posizione baricentrica rispetto all'aggregazione è il vero cuore comune in cui meglio si concentra la vita del nuovo polo scolastico, aperto ad esigenze legate al mondo degli studenti, degli adulti e alla vita cittadina, pensato come un insieme di spazi trasparenti, che si guardano, in cui tutti i flussi si incontrano e si scambiano. Pianta primo piano. Il progetto "mai all'angolo" esplora le possibilità di sottrarre l'impianto del nuovo polo al rigoroso sistema ortogonale e costruisce uno spazio basato sullo spazio curvo in cui la connessione tra le parti avviene sempre attraverso un movimento fluido, in cui le prospettive si sovrappongono senza essere ritagliate da spigoli. |
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Il giardino interno. |
L'area di interciclo. Entriamo nel nuovo edificio dall'anello centrale che a piano terra ospita la mensa, la biblioteca e spazi di uso pubblico rivolti all'intero quartiere. Restando sempre allo stesso piano si accede direttamente alle aule della scuola elementare, distribuite lungo gli anelli laterali e direttamente collegate al giardino interno mediante una fascia dedicata all'interciclo. Al primo piano le aule delle medie. Dall'anello di ingresso, attraverso una rampa che si avvolge lungo il giardino interno si accede al piano superiore dove si trovano le aule speciali, i laboratori, le sale computer. A questo piano si trova anche l'area dedicata alla didattica per gli adulti, distinta, ma volutamente in continuità con gli altri servizi. L'anello centrale funziona infine da CERNIERA rispetto alle altre funzioni che costituiscono l'insieme del polo scolastico collegato mediante passaggi protetti. Gli uffici amministrativi, l'auditorium a ovest, la palestra e il palazzetto dello sport a nord sono tutti spazi frazionabili in sistemi autonomi. Sezione. Gli spazi della didattica. Sezione. Il centro sportivo. Il tema del lavoro è immaginare una soluzione ad un problema i cui dati non sono completamente noti al momento del progetto. La configurazione del progetto in corpi distinti consente di suddividere in parti l'impianto complessivo e procedere alla realizzazione per stralci successivi. L'esigenza di FLESSIBILITÀ si pone nel senso più ampio del termine e viene affrontato secondo tre ordini: |
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Dettaglio schemi aggregativi. |
FLESSIBILITÀ D'USO INTERNO. Il progetto pone al centro della
nuova scuola le aule mobili, concentra in uno stesso ambito una gamma
di spazi diversificati per dimensione, qualità spaziale e attrezzature
interne. La vicinanza tra questi spazi consente di "scegliere"
la soluzione più adatta a seconda delle necessità, della
variazione dei gruppi di lavoro, delle diverse ore del giorno. Alcune
pareti sono mobili e permettono di modificare la dimensione delle aule
ma in generale non è l'aula che si trasforma in funzione del
variare dell'utenza ma l'utenza che si posiziona nella gamma di possibilità
(dimensionale e di attrezzatura) offerta alla scuola dalle aule mobili. Piazza gioco per la città. FLESSIBILITÀ D'USO ESTERNO. Per la sua facilità ad essere suddivisa in parti il nuovo polo scolastico si presta a diverse combinazioni d'uso pomeridiano e notturno che consentono di COMPARTIMENTARE gli spazi e mantenere in sicurezza le parti non utilizzate. In questo senso l'organizzazione degli spazi e l'utilizzo di percorsi separati è stato pensato anche in funzione di attività extra scolastiche e a disposizione per l'impreditoria locale. Vista dal parco. FLESSIBILITÀ D'USO NEL TEMPO. La disposizione omogenea delle unità funzionali secondo fasce concentriche consente di modificare la posizione delle aule in funzione della necessità e di dilatare l'impianto edilizio se nel tempo si ritenesse necessario. |
Vista d'insieme. |
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IL
CONTESTO E LO SPAZIO VERDE. Il complesso del nuovo polo scolastico è
costituito da due corpi distinti: un edificio-terrapieno che ospita
le palestre, l'auditorium e gli uffici si dispone come aggregazione
lineare di volumi lungo il confine settentrionale del lotto, a costruire
un suolo artificiale che si solleva da terra trasformandosi da campo
sportivo a copertura mediante un ampia gradinata all'aperto. Realizzato
in pietra protegge la scuola con un muro naturale che si dispone secondo
i sedimi consolidati del territorio agricolo. La composizione dei tre
grandi anelli del corpo dedicato alla didattica apparirà come
un colorato gioco a scala edilizia e costituirà un occasione
che per forma e per materiale si distingue dal paesaggio circostante.
La scuola si segnala come un nuovo evento, si rende riconoscibile. I
due edifici suddividono il lotto in quattro spazi aperti che si fondono
attivamente con i corpi del costruito tematizzando i diversi usi (area
dedicato allo svago, area dedicata allo sport, spazio verde di affaccio
delle aule e piazza pubblica di ingresso alla scuola). SISTEMI TECNOLOGICI. I sistema costruttivo, costituito da setti portanti disposti radialmente a distanza contenuta, potrà essere realizzato sia con strutture prefabbricate che tradizionali. I setti che separano le aule contengono vani tecnici e spazi di deposito. I servizi incolonnati verticalmente sono risolti come volumi colorati autonomi, che connotano e privatizzano lo spazio comune. Tutti i piani e gli ambienti sono fruibili da portatori di handicap con sistemi di accessibilità attivi e passivi. Gli edifici caratterizzati da una discontinuità d'uso (palestra, mensa, auditorium) sono i disposti lungo il lato nord, le aule e gli altri ambienti lungo il lato sud del lotto. La trasparenza dell'edificio è un fattore importante. Lo sbalzo dei solai procura un ombreggiamento delle facciate nelle ore più calde. Tende scorrevoli consentono di proteggere o oscurare le aule quando richiesto, ma anche di personalizzare gli spazi con un elemento di colore. Sistemi di copertura non tradizionali (isolamento e inerzia termica, controllo dei fenomeni di condensazione, dei ponti termici e delle infiltrazioni/ricambi dell'aria), camini di ventilazione che attraversano trasversalmente l'edificio, pannelli frangisole, alternanza di pareti vetrate e opache e ottimizzazione dell'illuminazione naturale, giardini e sistemi naturali per il raffreddamento passivo, superfici a disposizione per l'accumulo e la trasformazione dell'energia solare, principi di cogenerazione termoelettrica e pompe di calore endotermiche contribuiranno all'ottimizzazione e contenimento dei consumi energetici e alla possibilità di trarre benefici energetici passivi. aQ architettura quotidiana aq@architetturaquotidiana.it |
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AQ
+ CACCAVALE. Mai all'angolo |
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Progetto
vincitore del terzo premio del concorso per la Nuova sede del Polo scolastico
comunale di Felino (Parma), conclusosi nel giugno 2005 con la vittoria
del gruppo capeggiato da Marco Contini. progetto: arch. Laura Negrini, capogruppo (studio aQ) arch. Laura Federici (studio aQ) arch. Annalisa Lombardi (studio aQ) arch. Federica Caccavale |
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aQ architettura quotidiana è formato da Laura Federici, Annalisa Lombardi e Laura Negrini. Per aQ affrontare un progetto significa interrogare l'abituale. Ascoltare il materiale, ricercare la forma ma soprattutto interrogare ciò che pare più scontato: l'uso. Lo spazio è abitato dalla relazione e si nutre dell'interpretazione di chi lo abita. L'architettura che lo definisce non si pone come soluzione finita ma come occasione per provocare un moto attraverso la definizione di un impulso. Le scelte progettuali agiscono in profondità, radicano il progetto ma predispongono il terreno alle influenze future. L'obbiettivo è intervenire nelle dinamiche di trasformazione della città e del territorio per recuperare le forme dell'abitare, la modalità è quella della progettazione in divenire, dell'appropriazione progressiva, del coinvolgimento tra le parti, siano esse funzioni, amministrazioni, committenti, soprattutto utenti. | |||||
Per
candidare progetti laboratorio
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