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ROBERTO
PLATANIA. Asilo nidoPeter Pan |
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[in english] | Verso
la fine degli anni Settanta, il Comune di Venezia, designa un'area nel
quartiere della Cipressina a Mestre Venezia da destinare a polo scolastico
per tre gradi di istruzione, tra questi quello dell'asilo nido Peter
Pan. Per ragioni di età scolare e quindi di esigenze troppo differenti,
vengono realizzate volumetrie indipendenti all'interno della stessa
lottizzazione. L'asilo nido è fomato da un unico piano fuori
terra, costituito da strutture in elevazione in calcestruzzo prefabbricato,
per ospitare complessivamente trentacinque bambini. |
[03nov2006] | ||
Il contesto nel quale si inserisce è composto da residenza disordinata e senza qualità, che caratterizza un quartiere depresso anche per la stretta adiacenza con la tangenziale. Agli inizi degli anni Novanta, l'asilo viene ampliato con un manufatto in aderenza a quello esistente realizzato come brutale addizione, per ricavare avanti l'atrio originario della scuola, un avancorpo con destinazione d'uso a mensa. Al fianco di questa mensa, la stazione appaltante chiede che vengano integrate ulteriori volumetrie, al fine di ottenere dei locali adeguati per il riposo dei bimbi. |
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Le
scuole beneficiano di una importante presenza del verde che purtroppo
risulta frazionato con la logica di una porzione di giardino per ogni
istituto. Questa contraddizione, apparentemente formale, diventa sostanziale
quando viene inteso che la sostenibilità del progetto per l'ampliamento
dell'asilo, deve confrontarsi con la possibilità di ingrandire
il nido in una striscia di terra lunga e molto stretta per "colpa"
di un giardino diviso senza ragione alcuna. Per meglio dire, si potrebbe
gestire la disponibilità di questa area scoperta, che possiede
delle belle piante di alto fusto, a beneficio di un coordinamento delle
funzioni e attività d'area per tutti i gradi di istruzione. |
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Il nuovo Peter Pan, essendo dei tre edifici quello visibile dalla strada, diventa "segnale", alla scala urbana per una riconoscibilità istituzionale dell'area per l'istruzione. Si propone come elemento di qualità nel tessuto edilizio per diffondere valore all'intorno, offrendo al sistema nuove relazioni tra le parti. Un contributo per una riflessione più estesa sulla necessità di una riqualificazione del quartiere, avvolto da sempre nel suo clima di incerta funzionalità periferica. I padiglioni sono in continuità funzionale con gli spazi gioco della struttura esistente grazie a elementi di connessione in vetro industriale, pur restando volumetricamente autonomi dal manufatto primigenio, in modo da conservare un'identità chiara. Si tratta, quindi, la ricerca di evidenziare il carattere "oggettuale" dei nuovi elementi, usando una forma archetipa che si adatta per reagire alle necessità contestuali di un'area progetto e garantendo al tempo stesso ai bambini un'immagine rassicurante. Anche le forme delle coperture e i colori differenti dei due volumi, sono volti a connotare e a rafforzare questo indirizzo e a sottolineare le diverse età dei bambini che li vivono. |
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I volumi sono coordinati da un muro -lungo una quarantina di metri circa– che funziona come una sorta di elemento regolatore in quanto ricostruisce un fronte oramai improbabile del vecchio asilo e diventa quindi la vera e propria "spina dorsale" dell'intervento. Il muro è anche uno strumento misuratore, attraverso il quale è possibile avere percezione della ampiezza degli spazi per il gioco all'aperto, contrapponendosi con la sua orizzontalità alla verticalità degli elementi naturali. Il muro è elemento attrezzato. Tanto che i nuovi volumi si "aggrappano" a esso agganciandosi con i loro bow-window. Il muro funziona anche come strumento di architettura passiva per "catturare" durante l'ora del pranzo la luminosità rifratta del sole e convogliarla all'interno della mensa. Il muro, ancora, offre una delle possibili esperienze di gioco e occasione di scoperta per i piccoli "studenti" e funziona come elemento rassicurante e protettivo. Esso forma, infatti, una piccola corte per ristorarsi al fresco nei mesi più caldi. Il muro bianco, infine, per impaginare i colori delle altre volumetrie. STUDIO PLATANIAARCHITETTI | ||||
ROBERTO
PLATANIA. Asilo Peter Pan |
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luogo: Venezia Mestre, Località Cipressina, via Gazzato 2 committente: Comune di Venezia Direzione Centrale Progettazione e Esecuzione Lavori Edilizia Scolastica Mestre direttore centrale: ing. Salvatore Vento responsabili del procedimento: arch. Michele Lombardi ing. Sandro Colombo progetto: arch. Roberto Platania collaboratori: arch. Stefano Seri, arch. Bruno Mongiardo (STUDIO PLATANIAARCHITETTI) verde: dott. agr. Marco Tosato calcoli strutturali: ing. Giovanni Cocco geologia: dott. Lia Tenderini (Geo Servizi) consulente intonaci: dott. Daniele Botteon (Fassa Bortolo) collaudatore: ing. arch. Manuel Cattani modelli: arch. Bruno Mongiardo (STUDIO PLATANIAARCHITETTI) fotografie: Lisa Ferro video: Marco Donnarumma imprese: Boato Costruzioni, Marghera VE FBF Impianti Tecnologici, S. Maria di Sala VE responsabili tecnici di cantiere: Mirco Bonaldo, Boato Costruzioni Corrado Secchi, Marco Zeggio - FBF Impianti cronologia: progetto: ottobre 2002 realizzazione: luglio 2003 - febbraio 2004 dati dimensionali: superficie complessiva: mq 75 volume totale: mc 370 importo d'opera: € 123.000 | ||||
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