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UFO. Casa Nicola a Valdina





Siamo in Sicilia, in provincia di Messina, lungo la costa tirrenica. In un territorio affascinante, privilegiato per la presenza delle Isole Eolie all'orizzonte, di Capo Milazzo, di un mare dai toni accesi e passionali. Casa Nicola, progetto di Claudio Lucchesi - UFO/Urban Future Organization, poggia sulla cima di una collina che traguarda uno degli scenari più struggenti e affascinanti della Sicilia. Alle sue spalle, tuttavia, si snoda un paesaggio disordinato di costruzioni anonime, approssimative, monotone. In questo contesto, Casa Nicola si inserisce come un corpo volontariamente estraneo rispetto all'ambiente costruito e allo stesso tempo come una presenza in stretta confidenza con la natura. Nessun tentativo di mimesi; né a scala urbana né territoriale. Piuttosto una determinazione precisa a lasciarsi penetrare dalla campagna, dal mare, dal cielo, dalla luce.

[14jan2007]








È un'architettura disponibile al dialogo con il paesaggio, ma è anche un blocco monolitico, compatto. Introversa verso la collina, più aperta in direzione del mare, l'abitazione presenta una sagoma insolita e coraggiosa perché capace di scardinare il vocabolario consolidato dello scenario edilizio circostante in favore di un lessico ardito, a tratti provocatorio. Come accade per la copertura -a due falde, come imponeva il regolamento locale- ma convergenti, a pendenza invertita. Simile ai gabbiani disegnati dai bambini o a due sopracciglia inarcate, il tetto è l'elemento che più di tutti dichiara l'intenzione di mettere in discussione le forme della tradizione.













Il progetto si sviluppa su due livelli e si articola su due volumi sovrapposti. Il primo, di dimensioni minori, ospita l'ampia zona giorno aperta verso il mare e la campagna; il secondo, destinato alla zona notte, si appoggia sul livello inferiore descrivendo sbalzi decisi di circa 3 metri a destra e a sinistra, lungo l'asse longitudinale. Entrambi i volumi si scompongono poi in tre parti: sulle "ali" dell'edificio -sia al primo sia al secondo livello- si trovano la cucina, le camere da letto e i servizi; mentre il cuore della casa è concepito come un ambiente unico a doppia altezza. L'abitazione, in altri termini, gravita intorno a questo spazio centrale, motore pulsante della composizione, attorno al quale si sviluppa il sistema delle rampe. Queste corrono sui fianchi dell'edificio, sciogliendosi come nastri lungo una promenade con vista ora sull'interno scenografico della casa ora sulle Isole Eolie. In cima a questa passeggiata, sulla copertura, si apre la terrazza.




Pianta del piano terreno.


Pianta primo piano.


Pianta delle coperture.



Casa Nicola è concepita come un percorso fluido, sinuoso, dal profilo mosso, dinamico. È un'architettura da percorrere, da camminare, da descrivere attraverso il movimento dei suoi fruitori. La luce, richiamata e catalizzata attraverso le ampie finestre, disegna i profili dell'interno, ne descrive la plasticità, inonda gli ambienti con generosità. Accostata ad una delle due rampe si erge una colonna simile ad un cavedio di vetro trasparente, completamente cava all'interno: quando piove, l'acqua penetra la casa, diffondendo i propri suoni e coinvolgendola in una comunione totale con la natura e i suoi umori. La pelle dell'edificio è costituita da una trama di sottili assi di legno bruno, assemblate e tagliate artigianalmente secondo la sagoma dei prospetti. L'accostamento fra il bianco candido del calcestruzzo e i toni color castagna del legno producono un'atmosfera elegante, impeccabile. Tutto intorno 4.500 alberi da frutto, destinati, fra qualche anno, ad avvolgere Casa Nicola dei loro profumi.

Francesca Oddo
francesca.oddo@architettura.it

Sezione longitudinale.

UFO. Casa Nicola a Valdina

località:
Valdina, Messina

committente:
Nicola Nastasi

progetto:
Claudio Lucchesi per Urban Future Organization

collaboratori:
Andrew Yau, Jonas Lundberg, Anna Liuzzo, Lucia Colosi

consulenti:
ingegneria strutturale: Ignazio Faranda, Francesco San Martino
illuminotecnica: Andrea Sciotto
climatizzazione: Domenico Ravidà
struttura in legno: arredo marine

cronologia:
2002/2006

dati dimensionali edificio:
area coperta: 280 mq
area sistemata a giardino e cortile: 2580 mq
superficie piano terra: 171 mq
superficie piano primo: 173 mq
volumetria totale: 1300 mc

fotografie:
Gianluca Aloi
Lo studio urban future organization (ufo) viene fondato nel 1996 a Londra da Andrew Yau (Hong Kong), Claudio Lucchesi (Italia), Denis Balent (Slovacchia), Jonas Lundberg (Svezia) e Steve Hardy (USA). Vengono aperti gli studi di Messina e Londra. Successivamente, si aggiungono Arjan Scheer (Olanda), Kia Larsdotter (Svezia), Peco Mulet Velasco (Spagna), Theodoros Kanelloupolos (Grecia), Dirk Anderson (Australia), Andrei Martin (Romania) e Jackie Yang (Cina) che hanno aperto, a valle della frequentazione dell'Architectural Association School of Architecture, gli studi di Utrecht, Atene, Sidney, Seoul e Pechino. Tra i progetti relativi ai concorsi più importanti dello studio ufo: gli auditorium di Kristiansand in Norvegia e Seoul, la birreria Warka a Varsavia, il progetto "Hope House" una casa per l'Indonesia, progetti siciliani in fase di costruzione (il municipio di Rometta, gli uffici direzionali della Simone-Gatto, casa Nicola), progetti in Inghilterra come l'albergo Holiday Inn a Oxford e i nuovi uffici IT, Olanda, etc. e una rassegna di progetti vincitori di concorsi (l'auditorium di Sarajevo, il museo di arte contemporanea di Castelmola, la ricostruzione della stazione turistica Etna Nord, il recupero dell'ex cartiera Milano ad Amalfi ed il waterfront della zona industriale di Milazzo per il Premio Portus della Biennale di Venezia. Quest'ultimo all'interno di un progetto di recupero generale denominato "Water Power" ha ricevuto nel settembre 2005 a Ginevra l'Holcim Award 2005, medaglia d'oro come miglior progetto europeo, e nell'aprile scorso a Bangkok la medaglia d'argento per l'Holcim Global Award 2006, una sorta di oscar per l'architettura sostenibile.



Il gruppo ufo nel 2003 è stato selezionato tra i migliori cinque studi di giovani architetti del Regno Unito. I lavori sono stati pubblicati ed esposti in diversi paesi: Olanda, Italia, Inghilterra, Svezia, Bosnia, Repubblica Ceca, Giappone, Korea, Messico, Stati Uniti, Australia, etc. Urban future organization ha esposto alla Triennale di Milano, nel 2000, 2004 e 2006 alla Biennale di Architettura di Venezia, quest'anno all'interno del Premio Portus. Dal 26 settembre fino al al 6 ottobre 2006 ha esposto alla Biennale di Pechino, ospiti nel Padiglione Inglese ed a novembre nella 5 Biennale di Brasilia. Tra le principali pubblicazioni 10x10, edito da Phaidon London/New York, dove il gruppo ufo è stato selezionato da Zaha Hadid come uno dei dieci giovani gruppi emergenti nel panorama internazionale.
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