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N!STUDIO. Centro Culturale Casa Artusi, Forlimpopoli


Abbondante architettura in forma di allestimento, molto più di un pizzico di comunicazione, un tocco di grafica di qualità, illuminazione quanto basta. Dosare gli ingredienti e marinare in salsa di cristallo, policarbonato, acciaio e pietra serena. È questa la ricetta del progetto di n!studio Antonello Stella e Susanna Ferrini per Casa Artusi, la dimora del gusto che il Comune di Forlimpopoli dedica al proprio illustre concittadino Pellegrino Artusi.

[02oct2007]


Nato nella cittadina romagnola nel 1820, Pellegrino visiterà le principali città italiane per le vicissitudini della sua vita e per il piacere di esplorare la cucina regionale domestica in Italia. Eleggerà Firenze a sua città di adozione, e lì, nella sua casa di piazza D'Azeglio, scriverà La scienza in cucina e l'arte di mangiare bene (1891), considerato ancora oggi il più famoso ricettario della cucina italiana. A distanza di quasi cento anni dalla morte di Artusi (avvenuta a Firenze nel 1911), Forlimpopoli apre al pubblico Casa Artusi: spazi espositivi permanenti e temporanei, biblioteca civica e per bambini, fondo artusiano, ristorante e spazi per degustazioni, sale per seminari e dibattiti, scuola di cucina, la casa invita ad un viaggio -sulle orme di quello dell'Artusi attraverso l'Italia- fra i piaceri del gusto, attraverso il regno della cucina, alla volta di un percorso che esplora la storia e le tradizioni gastronomiche regionali.








All'interno dell'Isolato dei Servi -in origine occupato da un convento la cui storia comincia nel Medioevo-, n!studio cucina una scena elegante, con una ben calibrata fragranza di modernità capace di donare freschezza e attualità al complesso preesistente. L'obiettivo è raccontare la storia dell'Artusi attraverso un allestimento dai toni contemporanei e allo stesso tempo sensibile ai segni della storia. "La filosofia generale dell'intervento -spiegano Susanna Ferrini e Antonello Stella- è stata quella di interpretare l'allestimento dei vari ambienti, diversi fra loro come diverse sono le loro destinazioni, in modo unitario per quanto riguarda le scelte dei materiali e quindi la percezione stessa dell'allestimento, utilizzando tre materiali ricorrenti: acciaio, cristallo, policarbonato e la pietra per le sole superfici orizzontali della pavimentazione". La nuova veste architettonica si accosterà alle strutture originarie senza mai cancellarne la memoria: si giustapporrà senza sovrapporsi, si offrirà al corpo dell'ex convento con l'intento di stabilire un costante dialogo.










Il complesso si trova lungo via Costa, in prossimità della piazza principale del paese. Qui, una teoria di finestre ad arco intervallata da due fornici di ingresso anticipa i contenuti e le atmosfere di Casa Artusi. I vetri di tamponamento si offrono come supporto e cornice ad una serie di motti serigrafati artusiani:

"Il miglior maestro è la pratica"
"Una volta si diceva che la minestra era la biada dell'uomo"
"Conti corti e tagliatelle lunghe, dicono i bolognesi"


Sono i primi indizi del progetto grafico e di comunicazione a cura di Studio Volk. Insieme al progetto architettonico e a quello di allestimento, introduce il tema del racconto, mirato a condurre il visitatore attraverso il mondo dell'Artusi. Varcato l'ingresso, la corte dell'originario convento rivive attraverso una nuova tessitura della sua pavimentazione: una sequenza di "lingue" parallele in pietra, acciaio e vetro satinato corre sicura verso la casa, mediatrice fra interno ed esterno, dichiarando lo spirito dinamico che anima tutto il progetto architettonico. Ognuna di esse penetra le tamponature in vetro delle arcate, si piega sulla parete verticale generando il sistema dei pannelli informativi in acciaio -sui quali campeggiano ricette, storie e aneddoti della vita del grande letterato gastronomo- e il supporto degli schermi per le retroproiezioni.



















Attraversata la corte di ingresso, il padrone di casa ci attende in forma di sagoma serigrafata sui vetri delle arcate del portico, ognuna delle quali lo mostra in una progressione di gesti e di movimenti, come se avanzasse insieme a noi per mostrarci il suo reame. La distribuzione dei diversi ambienti avviene su tre piani e un livello interrato. Le loro destinazioni sono diverse nell'ambito del tema comune: raccontare la cucina e la vita di Pellegrino Artusi. Il progetto di allestimento è il "filo rosso", il trait d'union, il nastro che percorre i vari piani e li rendi protagonisti di una scena fluida, unitaria, omogenea. Alla creazione della quale contribuisce l'arredamento, sobrio, in sintonia con i toni del progetto di allestimento.

Il piano terra è il luogo del benvenuto, dell'introduzione alla storia, dell'avvio al viaggio: ospita la corte esterna, il loggiato, la sala per le esposizioni temporanee, il ristorante, il salotto e il fondo artusiano. Il primo piano è interamente dedicato alla biblioteca comunale e a quella per i bambini. Seguendo le inclinazioni dell'olfatto si arriva al secondo piano, dove si trova la scuola di cucina, organizzata con spazi per le lezioni, imponenti cappe aspiranti e il refettorio. Sensi del gusto all'erta al piano interrato, dove una serie di ambienti voltati alloggia le cantine, le dispense e la sale per la degustazione. Le biblioteche sono già aperte al pubblico. Per deliziare le papille oltre che l'intelletto, l'appuntamento è alla fine di settembre con l'inaugurazione del ristorante e dell'enoteca.

Ringrazio Antonello Stella e Davide Gamba per avermi accompagnata attraverso il gustoso e raffinato regno di casa Artusi.

Francesca Oddo
francesca.oddo@architettura.it





N!STUDIO. Centro Culturale Casa Artusi, Forlimpopoli

committente:
Comune di Forlimpopoli (Forlì)

località:
Forlimpopoli

progetto architettonico:
n!studio – Susanna Ferrini Antonello Stella architetti associati

collaboratori:
arch. Davide Gamba, arch. Giulia Scaglietta, arch. Simone Bove, arch. Stefano Battaglia

progetto illuminotecnico:
De Camillis Fibbi – Roma

progetto grafico:
Enrico Bonafede (Studio Volk) con Stefano Battaglia

impianti:
Studio Tecnico Rivizzigno

impresa di costruzione:
Langella Srl – Napoli

responsabile del procedimento:
ing. Andrea Maestri

computi e capitolati:
PMG Group - Viterbo

fotografie:
Alessandro Ciampi

comitato scientifico:
Alberto Capatti, Massimo Montanari, Folco Portinari, Rino Pensato, Piero Meldini, Laila Tentoni (Coord. per il Comune di Forlimpopoli)

dati dimensionali:
superficie lotto: 4000 mq
superficie edificio: 2800 mq
costo: € 3.300.000,00
volumetria: 25.000 mc

calendario:
2002 progetto preliminare
2004 progetto esecutivo
2005 inizio cantiere
2007 (23 giugno) inaugurazione
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