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CONSOLE, OLIVA, STREULI. LANDSCAPE CARPET |
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NATURA/ARTIFICIO. Il concetto di paesaggio da sempre è caratterizzato da una insanabile indefinitezza ontologica, perennemente oscillante tra il suo essere sfondo neutro e incompleto e il suo essere categoria onnicomprensiva che tende a fagocitare e annullare l'architettura stessa. Questa indefinitezza della categoria paesaggio risulta direttamente da una duplice serie di relazioni: da un lato il rapporto esistente tra il concetto di paesaggio e quello di natura, e dall'altro la relazione più generale che lega indissolubilmente la natura all'artificio. Questi due rapporti (Paesaggio/Natura, Natura/Artificio) creano un campo di relazioni complesse (Paesaggio/Natura - coincidente, Natura/Artificio - oppositivo) in cui, in una apparente circolarità, l'uno discende dall'altro e viceversa. Sia la concezione oppositiva del rapporto Natura/Artificio sia la conseguente coincidenza tra paesaggio e natura sono, comunque, il risultato dello stesso fraintendimento: la predominanza e la superiorità della Natura sull'agire umano. L'opposizione Naturale/Artificiale, proprio per l'impossibilità di dare un'interpretazione univoca del concetto di Natura, non può essere considerata sulla base di un giudizio di valore (Natura/Artificio = Positivo/Negativo) e, allo stesso modo, non è possibile far coincidere tout court il paesaggio con la natura proprio in virtù del suo essere costruzione umana (artificiale), rilettura della natura stessa e, conseguentemente, sua reinterpretazione. |
[27 dicembre 2007] | |||
LA STRATEGIA E IL SISTEMA DELLE 4 CATEGORIE. Landscape Carpet è, quindi, una riflessione sul concetto di paesaggio e, conseguentemente, sul rapporto che questo instaura con la categoria naturale. In quest'ottica, Landscape Carpet è un sistema globale di intervento "non pittoresco" nel paesaggio, una strategia applicabile a differenti contesti e situazioni geografiche in cui, però, l'elemento particolare, suggerito dal luogo, viene inserito di volta in volta nelle maglie del sistema generale. Landscape Carpet è il risultato, quindi, di un duplice processo di negoziazione: una concettuale, tra l'assolutezza di un sistema generalmente valido e la particolarità degli ingredienti usati; e una linguistico-formale, tra l'astrazione asettica del sistema globale e la realtà analogica delle singole parti costituenti il sistema. Da questa duplice negoziazione nasce il Landscape Carpet inteso non tanto come parco urbano quanto piuttosto come vero e proprio compendio della natura coreana, inserito nel cuore della nuova Multi-functional Administrative City (MAC) della Corea del Sud. Il Central Open Space (COS) diviene, così, un elenco delle principali caratteristiche paesaggistiche del luogo che vengono di volta in volta declinate diversamente in base al sistema di forze generate dalle situazioni al contorno. La strategia adottata, pertanto, si articola attraverso 4 operazioni successive: 1. individuazione delle categorie naturalistiche del paesaggio coreano; 2. combinazione delle categorie e creazione di un landscape carpet virtuale; 3. sovrapposizione del landscape carpet virtuale all'area di intervento; 4. inserimento delle interferenze nel sistema. 1. INDIVIDUAZIONE DELLE CATEGORIE. La prima operazione coincide con un processo di decostruzione virtuale del paesaggio coreano, il quale viene via via frammentato in unità sempre minori, fino al raggiungimento e alla individuazione di una serie di unità minime naturali: le categorie paesaggistiche, che racchiudono in sé gli aspetti naturalistici peculiari dell'area di intervento. Le categorie paesaggistiche individuate sono quattro: - Campi Coltivati - Montagne - Boschi - Fiumi e Laghi |
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2. CREAZIONE DEL LANDSCAPE CARPET VIRTUALE. I quattro elementi (Campi, Montagne, Boschi e Laghi) sono le categorie astratte e le unità minime all'origine del sistema. A partire da questi elementi viene costruito un Landscape Carpet, inteso come compendio artificiale dei molteplici aspetti del paesaggio coreano. Il Landscape Carpet è una griglia astratta con un modulo base di 250X250 m. Landscape Carpet Virtuale. All'interno della griglia sono rappresentate le 4 categorie di riferimento e, partendo da queste, le configurazioni possibili sono molteplici e differenti a seconda delle combinazioni e delle sequenze alternate delle singole categorie. In tal modo si costituisce la matrice astratta che rappresenta il sistema globale. La specificità dell'intervento è data dai parametri che si inseriscono nella matrice (nel caso specifico gli elementi individuati) e dai disturbi creati nel sistema dalle emergenze e dalle preesistenze individuabili nell'area. 3. SOVRAPPOSIZIONE DEL LANDSCAPE CARPET VIRTUALE ALL'AREA DI INTERVENTO. Il Landscape Carpet virtuale così configurato, adattabile ad ogni area geografica, viene sovrapposto all'area di intervento diventando realtà fisica e configurandosi secondo le condizioni specifiche: esso è il nuovo tracciato regolatore, la struttura di base per la successiva caratterizzazione del parco metropolitano. Sovrapposizione del Landscape Carpet Virtuale all'area di intervento. |
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4. INSERIMENTO DELLE INTERFERENZE NEL SISTEMA. La struttura di base del Landscape Carpet, assunta come principio guida dell'intervento, una volta posizionata all'interno dell'area di intervento, inizia il proprio processo di modificazione interagendo con i vincoli e le specifiche esigenze dettate dall'analisi e dallo studio delle caratteristiche del sito. L'analisi dei sistemi naturalistici ed antropici ha evidenziato una serie di punti notevoli, i collegamenti tra i quali hanno generato il sistema della viabilità carrabile interna al parco e di supporto alla MAC. Sono stati così individuati 3 assi principali che, attraversando l'area in più direzioni, connettono il Central Open Space con le principali arterie di traffico che strutturano l'accesso e la percorribilità all'interno dell'insediamento della MAC. Inserimento delle Interferenze. |
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Planimetria generale del Landscape Carpet. Vista generale del Landscape Carpet. Questi due nuovi sistemi, il Sistema delle Curve (il Waterfront) e il Sistema delle Linee (i percorsi carrabili), considerati come disturbi all'interno del Landscape carpet si sovrappongono ad esso completando la struttura generale dell'intervento. Il sistema è quindi composto da 4 layer: - Il carpet - Il sistema delle curve - Il sistema delle linee - Il sistema dei punti |
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Ecology A: il Parco Produttivo. Ecology B: il Parco Culturale. Ecology C: il Parco Sportivo. Ecology D: il Parco Pubblico. |
IL PROGRAMMA E IL SISTEMA DELLE 4 ECOLOGIE. La configurazione finale del Landscape Carpet viene raggiunta con l'inserimento di un ulteriore dato, legato all'aspetto programmatico del COS. Questo viene, pertanto, suddiviso in quattro parchi tematici in grado di dare ordine e struttura alle numerose attività che possono svolgersi all'interno del COS: - Il parco produttivo - Il parco culturale - Il parco sportivo - Il parco pubblico Matrice delle KLU (Korean Landscape Units). La scelta dei parchi non ha un fine meramente funzionale. Essi definiscono, piuttosto, un sistema di quattro Ecologie strettamente dipendente dall'impostazione generale dell'intervento. Ogni Ecologia occupa un definito numero di unità minime del Landscape Carpet distribuite più o meno uniformemente all'interno dell'area: la localizzazione non avviene per macroblocchi, ma si sviluppa in modo puntuale o lineare, tenendo conto delle componenti di disturbo del sistema (waterfront, viabilità, punti notevoli). Programma delle attività del Landscape Carpet. Diagramma della vegetazione del Landscape Carpet. Le Ecologie sono, dunque, costituite da una campionatura di elementi paesaggistici (le KLU: Korean Landscape Units) la cui configurazione progettuale dipende dal sistema ecologico di riferimento e dal tipo di attività che in esso si svolge. KLU = E x c KLU= Korean Landscape Unit E = Ecology c= Category Ciò significa che le categorie del sistema (Campi, Montagne, Boschi e Laghi) che ricadono, ad esempio, nel parco produttivo assumono una configurazione progettuale e funzionale necessariamente diversa da quella assunta dalle medesime categorie all'interno del parco sportivo, e così via. Il sistema ecologico di appartenenza determina la diversificazione del paesaggio del COS, basandosi sulle molteplici declinazioni progettuali e programmatiche degli elementi del Landscape Carpet. L'intersezione del Sistema delle 4 Categorie con il Sistema delle 4 Ecologie crea, quindi, una campionatura di KLU possibili, una campionatura di elementi minimi di significato le cui caratteristiche sono il risultato di un processo generativo che, partendo dall'analogia con gli elementi naturali, si completa con l'inserimento delle variabili programmatiche e funzionali. KLU.003 [the forest of the wind trees] + KLU.024 [the field of the bongo drums]. KLU.025 [the field of the cutting shadows] + KLU.014 [the labyrint of 70 pavillos]. I rapporti di prossimità tra le varie KLU e le situazioni che scaturiscono dal loro accostamento creano una nuova geografia virtuale che, innestandosi nel territorio, crea un complesso gioco di rimandi e parallelismi tra il reale e il fittizio, tra il naturale e l'artificiale. In tal modo Landscape Carpet diviene una versione compressa e sincopata della realtà in una serie di molteplici declinazioni della natura. Landscape Carpet è, dunque, una simulazione: una delle possibili configurazioni che il sistema di base può assumere applicando i criteri e le variabili individuate. Qualsiasi variazione relativa alla scelta del tipo di parco e alla sua distribuzione all'interno dell'area non compromette la validità e le potenzialità del sistema. Alessandro Console Gina Oliva Claudia Streuli alessandroconsole@gmail.com | Fasi di attuazione del Landscape Carpet. Ipotesi di montaggio delle KLU. |
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CONSOLE, OLIVA, STREULI. LANDSCAPE CARPET |
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Il progetto LANDSCAPE CARPET è stato elaborato per la seconda fase dell'International Design Competition for Central Open Space in Multi-functional Administrative City, Korea, conclusosi nello scorso agosto con l'assegnazione del primo premio al gruppo guidato da Sun Joo Noh. progetto: Alessandro Console (capogruppo) Gina Oliva Claudia Streuli collaboratori: Giorgio Streuli (II fase) modello: Andrea Lombardi cronologia: progetto: 2007 |
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Alessandro Console (1980) ha studiato architettura a Roma e Madrid laureandosi cum laude nel 2004 con il Prof. Franco Purini presso l'Università "La Sapienza". Dal 2004 è collaboratore alla didattica nel Laboratorio di progettazione 2 della stessa università e dal 2005 è dottorando in Composizione architettonica DRCA presso lo IUAV di Venezia. Nel 2005 ha ricevuto la menzione nella seconda fase del Premio di Architettura FBM: Una porta per Todi; nel 2006 ha vinto l'ottavo Concorso internazionale Arquine: A Site Museum for Tulum in Messico, e ha ricevuto la menzione d'onore nella seconda fase del Concorso internazionale per la progettazione dell'Hong Kong Design Institute; nel 2007 è stato membro della giuria internazionale del 15o APIDA (Asia Pacific Interior Design Award). Gina Oliva (1980) si è laureata cum laude nel 2004 con il Prof. Benedetto Todaro presso l'Università di Roma "La Sapienza" dove attualmente è collaboratrice alla didattica del Laboratorio di sintesi finale. Nel 2005 ha ricevuto la menzione nella seconda fase del Premio di Architettura FBM: Una Porta per Todi; nel 2006 ha ricevuto la menzione d'onore nella seconda fase del Concorso internazionale per la progettazione dell'Hong Kong Design Institute. Dal 2006 è dottoranda presso il dipartimento ArCos de "La Sapienza". Claudia Streuli (1969) si è laureata cum laude nel 2005 con il Prof. Franco Purini presso l'Università di Roma "La Sapienza". Nel 2007 ha conseguito il Master in studi avanzati presso l'Accademia di Architettura di Mendrisio. Tra il 2006 e il 2007 ha collaborato con il Prof. Stanislaus von Moos per il progetto Atlante dell'Architettura e per la mostra Chandigarh - Brasilia. Twilight of the Plan. Alessandro Console e Gina Oliva tra il 2004 e il 2007 hanno lavorato sotto il nome 5NOVE_architettura, struttura multidisciplinare di cui sono stati co-fondatori. Attualmente sono impegnati nella creazione di una nuova struttura professionale con base a Roma. |
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> CENTRAL OPEN SPACE IN MAC, KOREA |
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