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Architetture

CARLINI & VALLE. Piazza a Treppo Carnico



[in english] TREPPO CARNICO, UNA PIAZZA SULLE ALPI. Da lontano non immagineresti di osservare un'architettura bensì un bellissimo paese di montagna. Il nuovo progetto nel piccolo paese di Treppo Carnico -piazza, parcheggio, area di sosta per autobus e centrale di teleriscaldamento a biomassa legnosa- appare come assoluto e al tempo stesso invisibile; una semplice ed austera componente dell'incanto quotidiano di questa cittadina alpina. È talmente naturale che potresti considerarla una struttura priva di architettura, an-architettonica. Invece è proprio ciò che significa fare architettura.





Il progetto si colloca nel contesto delle Alpi Carniche, tra il campanile a cipolla della chiesa, la precisa articolazione dei volumi del municipio realizzato da Gino Valle negli anni Cinquanta e quelli della scuola realizzata dal padre Provino qualche decennio prima. In un certo senso la piazza di Carlini & Valle è l'elemento più recente di una trilogia, di una saga architettonica. Il progetto è stato sviluppato da Pietro Valle -che ora continua la tradizione di famiglia con lo Studio Valle architetti associati- ed Elena Carlini che ne ha seguito anche la direzione lavori e che dall'ufficio di Trieste descrive il programma iniziale del progetto come "poco promettente" all'apparenza. L'Amministrazione comunale richiedeva una piazzola per la fermata dell'autobus turistico e alcuni posti parcheggio per le autovetture dei visitatori alla Galleria d'Arte Moderna di Treppo. Gli architetti -ragionando in maniera trasversale e attuando un design accurato- hanno progressivamente trasformato queste richieste in una struttura civica e in un nuovo spazio pubblico.

[24 maggio 2010]






La componente che si presenta con maggiore evidenza è una terrazza urbana che offre alla cittadina di montagna una piazza pubblica che si apre verso i frutteti e i monti. Questa stessa entità racchiude una centrale a biomassa legnosa di teleriscaldamento per tutti gli edifici pubblici e per una decina di strutture private incluso l'Albergo Cristofoli. Non è un 'edificio' eppure è un esemplare intervento architettonico.

Non vi è alcun tentativo di mascherare la funzione infrastrutturale. Il terrazzamento inferiore è un elemento semplice e funzionale come può esserlo qualsiasi edificio agricolo o industriale di una piccola cittadina di montagna. Eppure il progetto espande l'originale programma funzionale -fermata delle autocorriere e parcheggio- in due direzioni, da un lato incorporando una struttura che crea energia da fonti naturali rinnovabili e dall'altro offrendo un generoso spazio pubblico progettato con un'attenzione che si ritrova spesso negli impianti urbani d'epoca barocca. La piazza diviene così una elegante struttura dalla geometria decisa e formata da piani inclinati del 5% che discendono dalla piazza superiore verso i prati sottostanti.





I quattro diversi piani inclinati della nuova struttura separano e caratterizzano con estrema semplicità e senza ingenuità gli usi diversi di questo nuovo spazio urbano. L'area di sosta delle autocorriere è più ripida perché trasla lateralmente la strada d'accesso esistente. Questo stesso piano si ripiega in direzione opposta a formare un terrazzamento pedonale ad "L" che si affaccia a sud sulla valle e i prati ma dal quale, seduti sulle panchine in attesa del bus, si può guardare nuovamente verso il paese e la montagna a nord.

La rampa per le autovetture scende al terrazzamento inferiore seguendo l'inclinazione dei prati per poi cambiare direzione e trasformarsi in un piano inclinato trasversale riservato alla sosta delle auto. Al di sotto della piazza pedonale superiore si trova un parcheggio coperto ma aperto e riservato allo scuola bus e ai veicoli delle protezione civile. Due portelloni metallici a pavimento si aprono idraulicamente per il deposito dei chip di legno nell'ambiente semi-interrato adiacente al vano caldaia, entrambi posti sotto il piano inclinato del parcheggio stesso. Il terrazzamento superiore della piazza pedonale e quello inferiore sono stati progettati piuttosto ampi anche per accogliere le strutture temporanee delle feste estive mentre d'inverno i ragazzini si rincorrono con gli slittini lungo i piani inclinati coperti di neve.





 

 





Questa sequenza di piani -che in altre circostanze potrebbe essere una ricercatezza architettonica- nella ripida frazione alpina risulta naturale come respirare -un "continuum mobile" che lentamente e panoramicamente ti conduce verso i prati, come spiega Carlini. Il progetto offre inoltre alla cittadina abbarbicata lungo le strette e ripide strade un centro urbano di cui essa era priva. Un luogo piacevole dove soffermarsi e godersi la montagna.

















La piazza di Treppo è un progetto la cui valenza architettonica e la cui modestia aumentano attraverso l'analisi dei dettagli e nel tempo. Nonostante sia prevalentemente un'infrastruttura i dettagli che la caratterizzano sono ricercati, a cominciare dalla finitura del cemento bocciardato e dal parapetto di ferro pieno, entrambi semplici ed estremamente tattili; fino alla linea dei fori d'areazione dei chip di legno. Ma è soprattutto l'accostamento di cemento bocciardato e cubetti di pietra ad essere l'elemento apertamente più bello; il disegno tradizionale a ventaglio della pietra s'inserisce senza soluzione di continuità nel calcestruzzo quasi l'intero progetto fosse il basamento di un ben più elaborato edificio pubblico ormai non più necessario. Questo è uno di quei progetti minimi che però fanno la vera differenza. Da un lato connota con un'architettura pubblica contemporanea la trilogia urbana di Treppo: dove grandi edifici pubblici sono difficilmente ipotizzabili ma dove gli architetti possono -se sono così capaci, immaginativi e impegnati- migliorare la qualità del luogo e dell'utilizzo che ne fa la collettività.

Il progetto ha un bizzarro tocco alla Cedric Price -pur essendo molto diverso dai suoi progetti: è più determinante per ciò che crea rispetto a ciò che è in sé. In un certo qual modo rimanda a una versione in piccolo del London’s Victoria Embankment, la grande infrastruttura che nel XIX secolo strutturò strategicamente il sistema di ferrovie sotterranee e canalizzazioni di Londra, racchiudendole in un'unica splendida promenade soleggiata e decorata lungo il fiume. Dunque quello che avrebbe potuto essere un semplice nulla funzionale -con le sue premesse puramente infrastrutturali- o un palese esercizio di intenzionalità architettonica -con i piani obliqui che si ripiegano e i rimandi metaforici alle valli- diviene invece un progetto estremamente generoso, dove una situazione inizialmente poco promettente è trasformata in uno splendido spazio pubblico attraverso l'immaginazione e attenzione progettuale.

Kester Rattenbury
CARLINI & VALLE. Piazza a Treppo Carnico


Foto di G. Montenero.

Committente:
Comune di Treppo Carnico (UD), Sindaco Luigi Cortolezzis

Luogo:
Piazza della Cooperazione, Treppo Carnico (UD)

Progettazione architettonica:
Carlini & Valle architetti associati, Trieste
con geom. Marco Carnelutti e geom. Carlo Mauro

Progettazione strutturale:
ing. Pietro Mazzanti, Tricesimo (UD)

Illuminotecnica:
P.i. Zannier, Paluzza (UD)

Direzione dei lavori:
arch. Elena Carlini

Imprese esecutrici:
Edil-LEMA, di M. e L. Da Pozzo, Ravascletto (UD), general contractor
Cimenti, Ovaro (UD), micropali di fondazione
Domenicone srl, Nimis (UD) opere in pietra
Mario Beltrame, Treppo Carnico (UD), opere in ferro
SECAB, Paluzza (UD), impianto d'illuminazione pubblica
Metalco and Escofet, arredo urbano

Date:
Progetto: 2003-04
Costruzione: 2005-07
Inaugurazione: 2008

Costi:
400.000 euro (impianto biomassa non incluso)

Progettazione impiantistica sistema a biomassa
Ingegneria 2P, S. Donà di Piave (VE); Studio Tecnico Jud, Olang (BZ)

Impresa esecutrice dell'impianto:
Italplant System, Tavagnacco (UD)
Salvo diversa indicazione le foto che accompagnano questo articolo sono di Elena Carlini.

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