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Casa Malaparte





Gianni Pettena
"Casa Malaparte"
Le Lettere, Firenze, 1999
144 pp., L. 48.000

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La casa editrice Le Lettere ha recentemente dato alle stampe "Casa Malaparte", una rilettura del "misterioso ed affascinante" oggetto architettonico costruito alla fine degli anni Trenta dallo scrittore Curzio Malaparte su un promontorio a picco sul mare di Capri. Gianni Pettena, professore di Storia dell'Architettura Contemporanea presso la Facoltà di Architettura di Firenze, è autore del saggio che ripercorre la vicenda della costruzione dell'edificio, di cui lo scrittore ha sempre rivendicato la piena paternità, ed interviene sulla questione critica dell'attribuzione del progetto. Anticipiamo ai lettori di ARCH'IT l'introduzione al volume.




Ricostruzione dei due progetti per Casa Malaparte.
Il confronto di opinioni circa la paternità della casa su Capo Massullo è già da tempo risolto nel sentire di molti contemporanei di Malaparte - e di familiari e amici - a favore dello scrittore. La critica d'architettura invece, fino all'insorgere del dibattito sulla questione in anni relativamente recenti, ha attribuito senza alcun dubbio l'opera ad Adalberto Libera sulla base di un solo progetto conosciuto e nonostante il fatto che Libera negli anni successivi non avesse mai fatto menzione né della commissione del progetto né della sua realizzazione. Malaparte invece, in uno scritto del 1940, definisce la casa come il suo "ritratto di pietra" e illustra le motivazioni concettuali che aveva tradotto, o intendeva tradurre, in scelte operative nel processo di costruzione dell'edificio.

Quale che sia stato realmente il rapporto Malaparte-Libera, due considerazioni paiono necessarie. La prima è che l'edificio realizzato è ben diverso da quello disegnato dall'architetto sia negli esterni che nella distribuzione interna, e l'altra è che la casa, analizzata oggettivamente, sembra rispondere appieno agli intendimenti di Malaparte così come li descrive nello scritto che le è dedicato. Ma anche al di là di questa "rivendicazione" - d'altra parte all'epoca non necessaria se non per un legittimo orgoglio di "autore" che ben si addice al personaggio - è innegabile, per chi conosca la sua opera e le vicende della sua vita, che lo casa, sospendendo la questione storico-critica, si possa istintivamente riconoscere come il suo ritratto, come una volontà che gli corrisponde, vagheggiata e forse inconsapevolmente già concepita in anni precedenti negli scritti, nei luoghi vissuti, nei paesaggi osservati e riconosciuti, come una scelta di vita che fu insieme di isolamento intimista e di dichiarazione di poetica.

D'altra parte, anche sottoponendo l'edificio a un'attenta analisi formale, risulta evidente la difficoltà di definirne canoni o metodologie, formali o concettuali. In altre parole, il linguaggio e i molti dettagli della costruzione sono così atipici e "personalizzati" da indurre alla considerazione che potrebbero essere il risultato della applicazione di idee e suggestioni del proprietario non-architetto. Premesso che l'interesse sta nell'analisi della casa come oggetto d'architettura e nell'approfondimento della sua genesi concettuale, appare corretto affrontare la questione critica secondo un duplice ordine di considerazioni: il primo riguarda la ricerca e l'analisi di quegli elementi nella vita, nell'opera letteraria e nei "comportamenti" di Malaparte che sembrano essere riflessi e presenti nella realtà dell'edificio (senza lasciarsi sedurre dall'impressione istintiva che questo sia una letterale traduzione in pietra della filosofia di vita dello scrittore, ma indagandone anche quegli aspetti che potrebbero collegarsi a Libera e alla corrente razionalista del tempo), e il secondo l'analisi formale e strutturale della costruzione, dei suoi aspetti morfologici e linguistici, cercando di chiarire sia la sua collocazione all'interno della storia dell'architettura cosi come scaturisce dalla storia della critica precedente, sia proprio quegli aspetti di unicità che la rendono protagonista nell'attenzione dell'osservatore casuale come di quella dell'addetto ai lavori.

Gianni Pettena


Veduta del promontorio del Massullo con Casa Malaparte.


Veduta di Casa Malaparte dal sentiero d'accesso.
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Questa pagina è stata curata da Matteo Agnoletto.






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