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Luigi Moretti. Opere e scritti |
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![]() Federico Bucci, Marco Mulazzani "Luigi Moretti. Opere e scritti" Electa, Documenti di Architettura 160pp, £85.000 acquista il libro online a prezzo scontato! |
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![]() Luigi Moretti nel suo studio romano. ![]() Complesso residenziale-commerciale in Corso Italia, Milano, 1952. ![]() Villa "La Saracena" a Santa Marinella, 1954. |
Si arricchisce di un altro appassionato contributo di ricerca, la collana Documenti di
architettura dell'Electa. Il volume, curato da Federico Bucci e Marco Mulazzani, si
propone di indagare la figura di Luigi Moretti attraverso due chiavi di lettura, entrambe
centrali ed intimamente legate : l'architettura in forma di progetti e l'architettura in
forma di teorie. Personaggio complesso, presente con una intensa attività sulla scena non
solo nazionale ma segnato da un destino di scarsa fortuna critica, Moretti è un
"romano" nello spirito, profondo amante dell'arte e della storia ed osservatore
vorace nel nutrirsi dei valori dello spazio e della luce. |
[22jun2000] | ||
Marco
Mulazzani compie un itinerario delle opere che parte dagli esordi, segni concreti della
vicinanza al fascismo, per concludersi con le realizzazioni più mature : dalla palestra
del duce (1936-'37) alle "avventure figurative" dell'E42 (1937-'42), dai
fabbricati a lama delle case-albergo di Milano (1946-'50) che perforano lo spazio come
"figure di taglio" caravaggesche, alle novità formali introdotte nella casa
della cooperativa Astrea a Roma (1947-51); dalle masse curvilinee del complesso Watergate
a Washington (1960-'65) alla contemporanea Stock-Exchange Tower di Montreal, dalle fughe
prospettiche dei palazzi dell'Eur (1961-'66) fino alle ultime esperienze nei paesi arabi.
Mulazzani nel sottolineare la capacità di Moretti di prendere continuamente spunto dal
grande repertorio delle architetture del passato per affrontare le problematiche del
presente, aggiunge che si tratta di "una confidenza con la storia, possibile solo a
chi sente di appartenere ad essa naturalmente". |
![]() Palazzina "San Maurizio", Roma, 1962. |
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All'interno
del "gran teatro delle parole dipinte", si snoda il saggio di Federico Bucci,
con un denso rimando ai riferimenti culturali che caratterizzano la natura del Moretti
scrittore. Attraverso l'analisi dei momenti principali di una vasta produzione
intellettuale, emerge l'impegno attivo e sempre scrupoloso di quel "costruire" i
testi come se fossero delle architetture, che trova l'espressione più completa nei sette
fascicoli della rivista" Spazio", pubblicati dal 1950 al 1953. Qui si insegue
l'intento, prettamente "classico", della totalità delle espressioni artistiche
e qui si concentrano i temi più importanti al centro della riflessione teorica di Moretti
che poi sempre ritornano in veste di risposte progettuali, come i concetti di struttura e
forma o le relazioni fra gli elementi che portano a definire gli algoritmi
dell'architettura "parametrica".
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![]() Complesso residenziale "Watergate", Washington, 1965. |
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![]() Copertina di "Spazio" n°7, 1952. |
Contenuti e rappresentazione grafica si
compenetrano costantemente negli episodi editoriali. In questo modo parole, geometria ed
immagini giocano nell'equilibrio dei pesi in quella che Bucci chiama "la magica scala
usata da Moretti per misurare l'architettura sullo spazio bidimensionale del foglio di
carta". Il libro, corredato da un'ampia documentazione fotografica e da una selezione antologica di scritti, aggiunge nuove importanti pagine ad un capitolo poco approfondito della storiografia architettonica. E a farlo sono due penne attente a cogliere, lasciandosi coinvolgere nella stessa sfera di quella meticolosità tipicamente morettiana, le ragioni di un architetto ed il rapporto con il suo tempo. Annette Tosto annette_tosto@hotmail.com |
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BOOKS REVIEW |
Questa pagina è stata curata da Matteo Agnoletto. laboratorio
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