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| Gilles
Perraudin
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 (a cura di) Mario Pisani Gilles Perraudin Libria, Melfi, 2002 pp.112, testo italiano-inglese Euro 13,50 acquista il libro a prezzo scontato! |
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| Tutta l'architettura di Gilles Perraudin è tesa alla ricerca di soluzioni tipologiche ed allo studio dei sistemi tecnologici che meglio rispondono alle caratteristiche ambientali e climatiche del sito.
L'obiettivo di creare sempre condizioni di benessere all'interno degli edifici viene perseguito attraverso una attività di progettazione consapevole nell'uso delle risorse disponibili, come quelle energetiche da fonti rinnovabili ed in particolare quella solare. Tutte le sue opere, dalle iniziali sperimentazioni in terra cruda del quartiere Domaine de la Terre a Ville Vouvelle de l'Isle d'Abeau, Villefontaine, in cui il paesaggio rurale viene evocato nelle forme e nell'espressività del
pisè e la termoregolazione naturale delle abitazioni garantita dall'articolazione spaziale basata su esigenze funzionali e di adattamento climatico, più che da dispositivi tecnologici, alle successive realizzazioni bioclimatiche come le abitazioni sociali a Lione e la più sofisticata Accademia dell'Emscher Park, fino alle più recenti architetture massicce come il Centro di Formazione e di apprendimento di Nimes-Marguerittes, la cantina e la scuola di Vauvert, sono edifici sostenibili, emblematici di come il tema della qualità e della difesa dell'ambiente debba essere una delle premesse fondamentali per la rifondazione dell'abitare contemporaneo. Vale la pena citare l'Accademia dell'Emscher Park di Sodigen a Herne, un'opera dotata di autosufficienza energetica ottenuta riducendo al minimo l'utilizzo di impianti alimentati con fonti energetiche non rinnovabili. Il progetto è caratterizzato da un grande involucro di vetro (13.000 mq circa) che ha il compito di ricreare un microclima protetto al suo interno. La "serra" è realizzata sostanzialmente in legno come anche le facciate degli edifici interni la cui architettura dialoga con il paesaggio del parco circostante. Il grande involucro vetrato ospita vari tipi di funzioni e programmi: sottratti alle intemperie, questi spazi hanno i caratteri e la qualità di luoghi urbani. La recente pubblicazione per la serie BY della casa editrice Libria, curata da Mario Pisani, offre un contributo importante alla conoscenza dell'architetto francese ed un'occasione per approfondire le tematiche ambientali che trovano nella sensibilità architettonica di Perraudin una felice sintesi. Mario Pisani rileggendo con cura le opere dell'architetto francese, in gran parte condivise con Françoise Jourda, ne individua con acume l'orizzonte epocale in cui esse si collocano. La sensibilità ecologica e l'attenzione per il controllo del microclima portano Perraudin verso soluzioni costruttive e formali differenti da quelle prima adottate laddove le condizioni climatiche ed ambientali sono diverse. La sfida della sottrazione del peso delle prime realizzazioni, come la Città Scolastica Internazionale di Lione lascia il posto alla massa muraria, alla fisicità e corposa materialità delle murature in pietra con cui sono realizzate le opere più recenti fino alla cantina Les Aurelles a Nizas, o alla straordinaria Scuola, non ancora realizzata, di Vauvert dove si respira l'atmosfera dei grandi palazzi del sud Europa, ispirati all'architettura araba, dove le corti interne collaborano a formare un continuum adatto a tutte le stagioni. In conclusione, il richiamo di Mario Pisani della frase di Bruce Chatwin "se il mondo ha un futuro, è un futuro ascetico", applicata al lavoro di Perraudin ci pare quanto mai appropriata per delineare una linea di ricerca che guarda al tempo ed alla durata dell'edificio come le dimensioni "naturali" dell'architettura. Adriana Labella archlab@interfree.it |
[08set2002] | |||
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