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Books Review

INTERVALLI DI SCALA




"Intervalli di scala. Interventi di Enrico D.Bona nel design"
Catalogo della mostra. Palazzo Cattaneo della Volta
18 - 29 aprile 2002
Joshua Libri, Sestri Levante, 2002
pp 78, senza indicazione di prezzo



    Capo redattore di Casabella negli anni '65-'75 lo vediamo in copertina nel gruppo della Global Tools, ne vediamo la mano, ancora in copertina, con la città in bottiglia… sono sorprendenti le sue ricognizioni sulle opere di Mangiarotti, Mies, Baldessari, Foster ass., Moretti, Pagliara, Daneri, Venturi, Moore… vere e proprie lezioni di architettura tra teoria e progetto, ma non solo aperture, a temi di riflessione, sottolineate anche da interviste ed inchieste (Stockhausen, Ulm, suoni e rumori nella città).

Condirettore della collana Palazzo di Cristallo, collabora a Domus e Modo, consulente a Spazio & Società e autore con una riscoperta di Villa Adriana, un Dossier su Genova…
Professore all'ILAU&D e alla Facoltà di Genova. La sua produzione presentata sette anni fa in una mostra a Savona al Priamar con relativo catalogo (sempre edito dalla Joshua)
raccoglieva trent'anni ('65-'95) tra progetti e realizzazioni dal design al disegno urbano.
 
  [27dic2002]


Copertina di Casabella.


Lo spazio pubblico/progetto navig@re, 2000.


La concepì/peu de jeu, 2000.



Oggi si ripropone con una mostra a Genova itinerante ed espansibile, il lavoro qui esposto sottolinea quel fare gentile, discreto, raffinato intellettua
le…

Oggi come ieri, Enrico D. Bona, oltre a dimostrare la coerenza della ricerca progettuale, sottolinea di essere uno straordinario docente, un guru, le sue lezioni sono seguite da un folto pubblico, riesce a catturare, attraverso il racconto dei suoi viaggi, registrati in diapositive, che descrive con attenzione sottolineandone gli aspetti innovati di parti, giunti, temi… a tempo di jazz. La ricerca sperimentale viene riversata dalla propria produzione progettuale alle tesi di laurea. Negli ultimi dieci anni i lavori svolti nei suoi corsi e le sue tesi sono riconosciuti a livello internazionale, attraverso la partecipazione a concorsi banditi per studenti in diverse parti del mondo, dove sistematicamente vengono premiati.

Il suo fare, il suo pensare l'architettura mi fa intravedere la dimensione del laboratorio artigianale, dell'alternare lo scrivere al disegnare, di un travaso costante e continuo tra i due mondi. Facendo questo con tranquilla continuità ha generato una forte scuola, un riferimento solido per i giovani.
 
 


Dettaglio di "paso doble".


 


La nuova sedia pieghevole “paso doble” 2001.



I suoi ultimi lavori contenuti in intervalli di scala dimostrano l'abilità di lavorare a dimensioni differenti, con segni semplici e sempre lucidi, contenuti in un forte spirito innovativo.

L'elaborazione teorica che accompagna ogni progetto è una profonda esplorazione nelle forme e significati. La curva, l'onda, la diagonale… fessure, giunti, distacchi, rotazioni, questo ricco lavoro si può capire ascoltando una sua lezione, un suo intervento, leggere un suo testo, la complessità delle costellazioni che mette in gioco alimenta il patrimonio delle trasparenze, e velo dopo velo si raccolgono con leggerezza le stratificate strutture profonde del progetto.

Allo spazio della volta si raccolgono le ultime invenzioni, dettagli sempre più raffinati, lenticolari, dove emerge sempre più quel rapporto con la mano che fabbrica, tocca, scolpisce, accarezza… che accompagna le forme… ancora prima dell’occhio.


Progetto minimo/caramella. Marchio, 2001.

Così s’incontrano le opere:
Lo spazio pubblico/ progetto navig@re, 2000.
La concepì/ peu de jeu, 2000.
La nuova sedia pieghevole “paso doble”, 2001.
Lo strumento/ 2D tool, 2001.
Progetto minimo/caramella. marchio, 2001.

Le presenze di Bona si propongono come segni, lontani dal mondo delle figure, eppure ruotano e ritornano come tali ad una attenta messa a fuoco, come in La storia degli ideogrammi.

Brunetto De Battè
bdebatte@libero.it
 


 

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Questa pagina è stata curata da Matteo Agnoletto.






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