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Books Review

Valeriano Pastor
alla Querini Stampalia




Marino Folin, Margherita Petranzan, Giorgio Busetto,
Egle Renata Trincanato, Michelina Michelotto Pastor,
Franco Purini, Roberto Masiero

"Valeriano Pastor alla Querini Stampalia".
Il Poligrafo. Quaderni di Anfione e Zeto 1, 2000
pp153, €18,08

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SU VALERIANO PASTOR

Valeriano è uno dei grandi maestri della Scuola di architettura di Venezia. In quale senso e perché l'uso del plurale?
Ciò che connota la Scuola di architettura di Venezia, e la differenzia rispetto alle altre, è il fatto di essere plurima, nel senso che mai essa si è data come espressione di un'unica poetica, né mai si è rappresentata in un unico maestro; bensì, essa è sempre stata un luogo in cui hanno coesistito modi del fare architettura tra loro diversi, per radici culturali e orizzonte di riferimento.

[06feb2003]
Alcuni dei Quaderni di Anfione e Zeto:


LA CONSERVAZIONE: UNA PRATICA DEL PRESENTE.
A cura di Guglielmo Monti
Quaderno 4.



PADRE ANGELO POLESELLO ARCHITETTO.
A cura di Davide Ruzzon
Quaderno 3.


IL SISTEMA DEL VERDE URBANO.
A cura di Luisa De Biasio Calimani
Quaderno 6.

  Ciò non va in alcun modo inteso come incapacità di giudizio o scetticismo, ma esattamente l'opposto: l'essere plurima della Scuola di Venezia è la scelta della differenza come valore. A ben guardare, gli stessi tratti che vengono comunemente additati come distintivi della Scuola -il rapporto profondo con la storia, l'importanza assegnata all'analisi urbana, il nesso architettura-urbanistica, l'attenzione alla qualità e all'eleganza della soluzione formale per quanto riguarda gli aspetti distributivi, costruttivi e materiali del manufatto- hanno avuto declinazioni molto diverse tra loro.

Questo è stato il progetto e il carattere che Samonà ha voluto imprimere alla Scuola, come, con parole di grande semplicità ed efficacia, ricorda Ignazio Gardella nella bellissima intervista rilasciata, in occasione del suo novantesimo compleanno, ad Antonio Monestiroli. E questo carattere ha saputo resistere al tempo, anche quando, con l'affermarsi della "tendenza" e la partenza di alcune personalità forti, quali Albini, Belgioioso, De Carlo, Zevi, è stato in qualche modo oscurato. Una delle matrici della Scuola di architettura di Venezia affonda le sue radici nella secessione viennese ed è profondamente imbevuta di cultura mitteleuropea. Questa matrice è stata a lungo presente a Venezia con risultati straordinari, non solo nel campo dell'architettura, ma anche delle arti visive e di quelle applicate. Basta ricordare nomi come quelli di Fortuny, Sullam, Zecchin, Barovier, Toso ecc. Nell'ambito di questa matrice si colloca per intero l'opera straordinaria di Carlo Scarpa. Di questa matrice, Valeriano Pastor è, all'interno della Scuola di architettura di Venezia, l'ultimo grande rappresentante. E giusta quindi è stata la scelta di chiedergli di intervenire alla Querini dove aveva gia operato Carlo Scarpa.

Una speculazione filosofica, more matematico, sulla forma, un autentico rovello, talché la forma finale è più il risultato di regole, di leggi compositive che si muovono di vita propria, che non una figura finita: nessuna gestualità casuale, ma una riflessione lunga, tormentata e sofferta; una estrema sensibilità per quanto riguarda i materiali, con l'attenzione volta a tirarne fuori gli aspetti più preziosi e insondati: una autentica attività di sperimentazione; il disegno che non è rappresentazione a posteriori dell'opera, verifica ex post, ma parte inscindibile del processo di progettazione, strumento essenziale alla ricerca della verità che ogni progetto degno di questo nome deve alla fine contenere: la matita che traccia sul foglio il rovello della speculazione sulla forma.

   
Questi a me pare siano gli aspetti peculiari del fare architettura di Pastor, quali traspaiono in maniera particolare dai suoi disegni esposti nella mostra alla Querini Stampalia.

Marino Folin
(dall'introduzione al volume)
 
 

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Questa pagina è stata curata da Matteo Agnoletto.






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