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Books Review

Tecnica e architettura



Emanuele Severino
"Tecnica e architettura"
Raffaello Cortina Editore, 2003
pp125 €7,22

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Viaggiando tra gli scaffali delle librerie, rovistando tra le novità… ma soprattutto cercando quel lieve scarto sugli avanzamenti nello status della ricerca… e poi un po' colpito dal "furbo" titolo… mi sono fatto catturare da Tecnica e architettura di Emanuele Severino, fresco di stampa tra le prime edizioni del 2003.

È proprio dal suo segnale esterno, cioè dal titolo che mi ha spiralato oltre, poi dopo averlo letto, al suo contenuto… Tecnica e architettura rievoca quei grandi temi sollevati cinquant'anni fa dal Lewis Mumford con Arte e tecnica, In nome della ragione, Il mito della macchina… aperture del pensiero sul progetto, un progetto di respiro… come si può già apprendere dalle righe di apertura stilate da Renato Rizzi "…la crisi della forma (architettonica) dipende dalla –ed è– crisi del pensiero. Ma credere nella forma (architettonica) vuol dire ancora credere nel pensiero. Dunque, l'architettura guarda alla filosofia in quanto alla filosofia appartiene il pensiero. L'architettura, pertanto, affidando momentaneamente il suo credo alla filosofia –e non alla tecnica moderna– aspira alla conoscenza delle forme autentiche del pensiero. I tre saggi filosofici di E.S. nascono appunto da questa originaria (e forse impertinente, per la cultura contemporanea) domanda architettonica…".

[15feb2003]
COLLANA Minima


Massimo Cacciari & Massimo Donà
"Arte tragedia tecnica"
Raffaello Cortina Editore
Milano 2000
pp112, €8,26


Ugo Volli
"Figure del Desiderio"
Raffaello Cortina Editore
Milano 2002
pp363, €13,00

  Ma l'attenzione si pone su una ricognizione dei testi teorici circolanti… Comporre l'architettura del Purini e gli ultimi scritti del Gregotti… per parlare dei più recenti oltre ai sempre più omologati SMLXL… e qui si apre una riflessione disciplinare, di allargare il campo sia sul piano della didattica che nei dottorati dove l'idioletto tende a sterilizzare ogni possibilità di rinnovo e processualità di pensiero, altrove si avverte… in ultimo… sia nei progetti che nelle riviste un tentativo di avvicinamento al campo figurativo delle arti, alla riscoperta di correnti come la land art, i situazionisti, i radical… etc… come mondi depositari di esperienze e possibili strumenti alternativi & aggiuntivi… ed in fine di favola è vero… Questa apertura caleidoscopica necessaria nello statuto di revisione disciplinare, superata dall'evento incalzante dalle molteplici cronologie compresenti in stessi luoghi, fa vivere spazi tempo con fusi orari diversi… la questione delle cronologie (non intesa come Purini) è molto vicina alla teoria dei frammenti prima e poi alla tesi del caos che induce a riflessioni dove la complessità è il terreno primario (in fondo già Venturi, De Carlo e Gregotti avevano già chiaramente tratteggiato delle possibili anticipazioni con le "contraddizioni", con il "neoeclettismo-partecipazione-allotropie", con il "sito come costruzione teorica e la fine delle teorie") pur molle e dinamico di ogni fondazione di progetto dell'oggi.

Sul tema della mobilità e della città diffusa molti testi hanno arginato la cronologia della concentrazione del metropolitano da Attraversamenti e Abitare la notte sino a La città di latta… ma forse le tre parole non bastano per superare la crisi…

Più che mai i "progetti tentativi" diventano la storia indagante delle possibili soluzioni… tutte possibili che in un sistema sociale dove il desiderio precede il bisogno e ne diviene bisogno mettendo in crisi i sistemi di linguaggio a favore della comunicazione. Di solito è luogo comune… mentre si presenta un libro si parla dell'autore o del contenuto… ma vorrei fare osservare… ogni libro come un edificio è -e sta- in un contesto, in un tessuto… in relazione dialettica… tra progetto e caso… e visto che Tecnica e architettura è parte della collana MINIMA della Raffaello Cortina Editore che nella scelta dei titoli e nelle pagine stampate avverto quel lieve scarto di cui inseguivo e ricercavo. La Collana già giunta al settantesimo titolo raccoglie testi di Volli, Virilio, Derrida, Cacciari/Donà, Foucault, Rovatti, Celli, Whitehead… testi che centrano la rilettura dello spazio e dell'architettura, una lettura dal fuori, ma lucida, non architettese…

   
Riflessioni che val la pena di praticare, ancora prima di spingere allievi a ginnastiche matitare o insegnamenti pindarici di ricerca, per consentirci di uscire dalle prigioni che la tecnologia con i suoi stessi successi sta oggi costruendo, e intravvedere l'autentico oltrepassamento del passato che non sta nel suo oblio ma nella tutela delle sue vestigia, nel saper penetrare l'essenziale nichilismo della nostra storia riconoscendo che un rinnovato confronto con la forma ci costringe a uno sconvolgente ripensamento teorico pratico. Là dove le figure del desiderio emergono, come forme del discorso ininterrotto che costituisce il soggetto. Credo che per chi pratica il progetto d'architettura un buon libro di filosofia, o/e di poesia con un buon vero film sia un ricambio d'aria alle polverose condizioni di officine solamente produttive.

Brunetto De Batté
bdebatte@libero.it
 

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Questa pagina è stata curata da Matteo Agnoletto.






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