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Mansilla+Tuñón |
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Camillo Botticini "Mansilla+Tuñón. Architettura della sintesi" Testo&Immagine, 2003 collana "Archititettura oggi nuove tendenze" pp112, €20,00 Acquista il libro online! |
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La nuova collana Testo&Immagine, diretta da Luigi Prestinenza Puglisi,
si differenzia dall'Universale di Architettura fondata da Bruno Zevi
(e pubblicata dallo stesso editore), per il formato (non più tascabile),
per una veste editoriale più ricca, per l'apparato illustrativo più
esauriente, per i testi che sono più succinti, ma con un taglio incisivo
e accattivante e, infine, per il fatto non trascurabile che hanno il
testo in italiano e inglese. Camillo Botticini, autore del primo dei due libri, Mansilla+Tuñón. Architettura della sintesi, si occupa dei lavori dei due giovani progettisti spagnoli. Partendo dal sentiero tracciato da Rafael Moneo essi hanno appreso la capacità di operare con strutture formali semplici traendo da esse una gamma significativa di variazioni, senza lasciarsi, tuttavia, intrappolare da stereotipi formali. Il loro lucido meccanismo ideativo, da un lato tiene conto di alcuni nodi concettuali facilmente riscontrabili nell'opera del loro maestro e, dall'altro si apre al divenire degli eventi e delle specifiche condizioni dettate dal contesto. Museo archeologico e di belle arti, Zamora, 1996. Nel loro fare progettuale, è fortemente presente, inoltre, una sottile capacità di intrattenere un produttivo rapporto di idee con personaggi sia della modernità, che della contemporaneità. In questo modo sono, altresì, riconoscibili nelle loro architetture contatti e attraversamenti con opere: di Libera e Moretti, la cui astratta monumentalità essi traducono in forma concettuale e poetica; di Le Corbusier, da cui recuperano la fruizione dinamica dello spazio come fondamentale meccanismo di correlazione e di percezione delle diverse parti che concorrono alla sua configurazione, nonché la valenza strutturale e materica del calcestruzzo che conferisce ai volumi il giusto carattere per diventare attori del "gioco sapiente"; e, infine, di alcuni contemporanei rappresentanti del "minimalismo internazionale", quali Chipperfield o Souto de Moura, la cui essenza della ricerca non tende alla semplificazione della forma, ma a una struttura concettuale dialettica. |
[28apr2003] | |||
Piscina a San Fernando de Henares, Madrid, 1998. Musac a Leon, 2000. |
Museo di Castellòn, 2000. Il risultato di
tale sinuoso procedere tra passato e presente, è l'approdo ad un genere
di composizione basata prevalentemente su corpi compatti, chiusi -in
cui è il pieno a prevalere sul vuoto- regolati da un serrato intreccio
di situazioni spaziali in accordo-disaccordo: un accostarsi, un sommarsi,
un sovrapporsi di volumi in un dinamico rapporto fatto di avanzamenti,
arretramenti, traslazioni e scavi di asciutti corpi architettonici.
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> SHUHEI ENDO | ||||
Questa pagina è stata curata da Matteo Agnoletto. laboratorio
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