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ROMA Follie, deliri e contaminazioni |
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Gabriele De Giorgi "Roma. Follie, deliri e contaminazioni " Editore Kappa, 2004 Collana "Percorsi" diretta da Michele Costanzo grafica 2a+p pp128, €18,00 acquista il libro online! |
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Più di ogni altra città al mondo, Roma conserva le tracce delle epoche
passate. I segni dei diversi codici, sovrapposti e mescolati fino al
punto di diventare unico corpo, si arricchiscono, oggi, delle forme
e dei comportamenti della città contemporanea, come un palinsesto vivo,
ancora riscrivibile. Per chi è abituato a passeggiare per Roma, è naturale
percorrere queste densità stratificate. De Giorgi parte da questa consapevolezza
per la sua ricognizione sul territorio romano e più nello specifico
sulla città storica. Il punto di vista si sposta dall'immagine classica
della città eterna ad un'idea più disincantata di metropoli storica
contemporanea. L'idea, dichiarata dallo stesso autore, è di osservare "la trasformazione dell'esistente, per formulare ipotesi e soluzioni adatte a migliorare la città", abbandonando la strategia urbana basata sull'espansione; un'idea propositiva, dunque, una riflessione che precede l'azione, quella di produrre "riqualificazioni fondate non sull'armonia classica, ma sull'armonia delle interferenze e delle stratificazioni". |
[01oct2004] | |||
La
linea guida del testo è tracciata attraverso la definizione di tre parametri:
le follie, citando Derrida, come "dislocazione diffusa di tutto ciò
che sembra avere, fino adesso, dato senso all'architettura"; i deliri
secondo l'interpretazione di Koolhaas, come "perdita di controllo in
seguito al prevalere di situazioni irriconducibili alle convenzioni,
effetto di assetti mutanti"; e le contaminazioni come le intende Genovese,
quali "prodotti dell'intreccio tra passato e contemporaneità". Il libro
è diviso in due parti. La prima, Trasformazioni e figure della città
contemporanea, racconta Roma nella sua veste attuale: la dimensione
"geografica" dell'area metropolitana, tra edilizia abusiva, aree verdi
e infrastrutture a scala nazionale; le aree semicentrali dei quartieri
San Lorenzo, Flaminio, Ostiense, dove vecchie e nuove finalità si fondono
in una "qualità urbana surreale"; il Grande Raccordo Anulare, con le
sue realtà peculiari; e il centro storico, luogo del turismo di massa,
della "poster-city", dell'Estate romana, delle nuove identità. Le riflessioni sulla città antica si concentrano nella seconda parte del libro: al riferimento antico si sovrappone la matrice dei deliri, dei ribaltamenti, degli innesti, degli "avanzi incastonati che emergono dalla città del presente come relitti". Il Pantheon, il Portico d'Ottavia, la Casa dei Crescenzi, il Teatro di Marcello e quello di Pompeo... sono solo alcuni degli esempi riportati nel testo per "rinominare il passato", per una "lettura in chiave contemporanea" della città storica. L'idea di uno sguardo profano su Roma antica è indubbiamente utile, perché mina quel sentimento di sacralità e reverenza verso la città storica, mettendo in discussione le interpretazioni storicistiche che insistono su un'idea di armonia ed equilibrio di un ideale passato perduto. È uno sguardo disincantato che mostra la città storica intoccabile attraverso le sue impurità e complessità stilistiche, la rende in qualche modo più umana, rompe l'incantesimo della nostra incapacità ad agire. Si potrebbe allora operare in modo scientifico e stilare una sorta di atlante delle situazioni anomale, una guida per curiosi con il gusto del singolare, integrando il testo di De Giorgi con le molte situazioni anomale escluse. Oppure approfondire le riflessioni sui quartieri che si stanno trasformando, osservandone la fase di transizione, di rilancio, di adattamento a comportamenti nuovi e imprevedibili a cui noi stessi partecipiamo con la nostra quotidianità: Pietralata, il Pigneto, via del Mandrione... Ma al di là della descrizione e della catalogazione, è necessaria una reale e profonda indagine critica sui temi della città attuale. Ci vuole quella comprensione dei fenomeni, che ci consente di dare un'interpretazione del contemporaneo e formulare un'ipotesi progettuale concreta e operativa, che riveli, in breve, il nostro modo di essere architetti oggi. Italia Rossi if_rossi@hotmail.com |
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Questa pagina è stata curata da Matteo Agnoletto. laboratorio
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