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Architettura della biblioteca

 


Marco Muscogiuri
"
Architettura della biblioteca"
Edizioni Sylvestre Bonnard, Milano 2005
pp.
477, €58,00

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Architettura della biblioteca di Marco Muscogiuri entra nel mondo delle biblioteche e nei nostri studi con discrezione e prepotenza insieme. Con discrezione perché il libro non ha la pretesa di fornire standard nazionali definiti una volta per tutte, univoci e predeterminati: offre piuttosto un'enorme casistica di esempi, un'accurata selezione di dati, una pluralità di informazioni e interpretazioni. Con prepotenza perché restituisce un'analisi corposa e scrupolosa su un tema di estrema attualità, che per la sua vastità e complessità non era finora mai stato trattato con tale accuratezza. La completezza del volume (articolato in due parti e dodici capitoli, interrelati ma consultabili in modo autonomo) e le molteplici chiavi di lettura a cui si presta lo rendono così uno strumento di progettazione prezioso.

Da un lato, un manuale a cui attingere per informazioni tecniche e parametri di progetto; dall'altro un libro piacevole da consultare anche velocemente, per lasciarsi suggestionare dalle numerose immagini proposte –sia di biblioteche storiche che contemporanee. Senza mancare di oggettività, ma offrendo una tale molteplicità di interpretazioni da soddisfare ogni soggettivo percorso di lettura.


Bolles+Wilson, Milano.


Du Besset-Lyon, Troyes.

Una delle peculiarità del testo è il ricco apparato iconografico: piante, prospetti, sezioni, rendering e scorci fotografici illustrano i progetti in modo puntuale, ma anche accattivante. Interessante poi, a nostro avviso, è la scelta di presentare non solo edifici realizzati (o in fase di realizzazione), ma anche progetti elaborati per concorsi; la casistica così si apre maggiormente e realmente restituisce il quadro sfaccettato ed effervescente della progettazione contemporanea. Di ampio respiro anche l'orizzonte geografico e culturale di riferimento: l'autore presenta progetti di architetti ormai di fama internazionale, ma guarda con curiosità e interesse anche a giovani architetti emergenti, italiani e non solo. Così tra Mario Bellini e Mario Botta, Boris Podrecca e Bolles+Wilson, Rem Koolhaas, Tadao Ando e i Mecanoo, si incontrano ad esempio DAP Studio o Cliostraat. Gli siamo debitori per questa attenzione (una scelta non così scontata), che lo ha portato a non soffermarsi esclusivamente sui "grandi nomi".


OMA-Koolhaas, Seattle.

Da giovani architetti interessati al progetto nella sua totalità non possiamo poi non apprezzare la decisione di presentare con sistematicità non solo i progetti degli spazi, ma anche degli arredi, che quegli spazi arricchiscono e rendono usufruibili. D'altra parte, per quanto spesso trascurati, gli elementi di arredo hanno un ruolo determinante nel definire la qualità di una biblioteca –così le scaffalature, le postazioni di lavoro, i banconi, gli espositori, gli arredi della sezione bambini, le attrezzature per le apparecchiature informatiche, i complementi d'arredo e gli arredi per esterni sono presentati in molteplici soluzioni, facendo una scansione delle diverse soluzioni possibili, dei dettagli tecnologici, degli accessori e dei materiali utilizzabili.

Oltre al capitolo su "interni, arredi e finiture" un intero capitolo è dedicato anche ai "requisiti tecnici e ambientali", trattati in modo analitico fornendo dati, tabelle comparative, particolari costruttivi: parametri di riferimento per il progetto articolati per ogni ambiente della biblioteca in base alla sua specifica funzione. La biblioteca, infatti, è una struttura unitaria che accoglie servizi assai differenti, ognuno dei quali impone specifiche regole di progettazione (relative alle esigenze degli utenti e a quelle del personale, alla circolazione dei documenti, fino alla gestione e all'organizzazione del magazzino). I sistemi impiantistici di controllo del microclima, il progetto della luce, la sicurezza statica e antifurto, i requisiti normativi sono solo alcuni degli altri temi affrontati nel libro, che per questo assume, come accennavamo all'inizio, un'accezione manualistica, proponendo numerose soluzioni a cui ci si può ispirare per risolvere i singoli casi di progetto. Ed in questo senso emerge forse la formazione dell'autore: il suo essere progettista (tra l'altro, vincitore con Bolles+Wilson del concorso per la Beic di Milano) e non solo curatore.


Scharoun, Berlino.


Podrecca, progetto di concorso, Bolzano.

Essendo architetti e venendo dal Politecnico di Milano, per "deformazione professionale", ci siamo soffermati anzitutto su questi aspetti più strettamente progettuali, mentre nel libro il "mondo della biblioteca" è analizzato in un quadro ben più vasto, di cui il progetto di architettura, pur trattato nel dettaglio, è solo una componente: il testo si sviluppa affrontando anche gli aspetti finanziari, biblioteconomici, edilizi prestazionali, tipologici e funzionali di una biblioteca. Con le sue 477 pagine, le 654 illustrazioni, le 40 tabelle, le 13 bibliografie, le 31 schede e gli oltre 70 progetti presentati, il libro espone le caratteristiche e i requisiti di una biblioteca pubblica italiana sia dal punto di vista architettonico sia da quello tecnico-gestionale in funzione del programma biblioteconomico. Il testo si propone così come guida per la programmazione, non solo per la progettazione, di un intervento di nuova realizzazione, di rinnovamento o di ampliamento che sia.

Tale approccio "aperto" si spiega col fatto che il volume, come esplicitamente dichiara l'autore, si rivolge ad almeno una duplice categoria di lettori: da un lato i progettisti, dall'altro i bibliotecari. Due figure che difficilmente riescono a interagire, perché parlano due linguaggi differenti: il testo vorrebbe essere un trait d'union tra loro, un elemento di mediazione che possa illustrare ad uno le esigenze specifiche dell'altro.


Schmidt, Hammer & Lassen, Copenaghen.

La molteplicità di chiavi proposte (tanto che si potrebbe parlare di "libro stratificato") non si esaurisce infine con queste pur numerose sfaccettature; alla componente manualistica e ai discorsi più propriamente progettuali e gestionali, si intreccia infatti un lungo racconto storico (dalla biblioteca di Alessandria fino ai nostri giorni) e un ampio inquadramento sociale su ruolo, significato, evoluzione della biblioteca in un contesto sempre più fortemente connotato dagli strumenti informatici.


Riboulet, Limoges.


Safdie, Salt Lake City.

Un contesto in cui, come dice l'autore, la biblioteca dovrebbe svolgere una "missione" sempre più rilevante, divenendo "centro di informazione, infrastruttura della conoscenza e luogo di aggregazione sociale". La tradizionale biblioteca subisce infatti le evoluzioni dovute alla diffusione dell'informatica e della telematica, ma non per questo è destinata a scomparire: piuttosto si modifica.

Cambia veste, ospita nuove funzioni, svolge sempre più un ruolo sociale, aprendosi a utenti sempre più diversi: non più solo luogo di raccolta di libri, di studio e ricerca, la biblioteca diventa anche luogo di svago e punto di incontro (così non è improbabile pensare di bervi un tè o di passarvi tempo in tranquillità per vedere un film, navigare in internet o ascoltare musica su un divano). È stato questo un discorso a ruota libera: osservazioni su più registri che emergono leggendo il libro, tra curiosità e interesse, condotti con rigore (ma senza pesantezza), addentrandosi sempre di più nelle complessità del progetto integrale (e integrato) di una biblioteca.


Davide Crippa e Barbara Di Prete (studio ghigos)
info@ghigos.com
  [17oct2005]
       

Questa pagina è stata curata da Matteo Agnoletto.






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