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    Questo è paesaggio. 48 definizioni

   
   

Franco Zagari
"Questo è paesaggio. 48 definizioni"
Gruppo Mancosu editore, Roma 2006
pp. 258, € 6,00

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Del paesaggio si potrebbero dire molte cose, dalla contrapposizione tra il quotidiano Constable ed il sublime Turner, alle preziose osservazioni di Rilke. Questo è paesaggio. 48 definizioni di Franco Zagari per le edizioni Mancosu riesce però ad aggiungere qualcosa di nuovo a ciò che tutti già sappiamo. Merito dell'introduzione di Zagari e del bell'atlante iconografico di Annalisa Metta, che ci fa letteralmente vedere come la concezione moderna –cioè a partire dalle avanguardie storiche del '900- del paesaggio sia stata tutt'altro che naturalistica, passiva nei confronti dell'ambiente naturale assunto come totalità. Al contrario, futurismo, cubismo, costruttivismo, come hanno modificato la nostra concezione del vedere, così hanno modificato il modo con cui percepiamo e rappresentiamo la natura. Come Magritte scriveva questa non è una pipa sotto la rappresentazione della pipa, così il paesaggio non può essere identificato con la propria rappresentazione. Questa presunzione sfocerebbe nell'ingenua immobilità del panorama. D'altra parte, possiamo descrivere il paesaggio, comunicarlo agli altri, solo rappresentandolo.


Bruno Taut, paesaggio lungo un fiume, 1920.


Frank Lloyd Wright, Broadacre City, 2003.

Il paesaggio non si tutela pensandolo come qualcosa di statico, destinato a durare in eterno, ma progettando il difficile equilibrio, perennemente in movimento, tra la natura e la sua antropizzazione. Paesaggio deriva da paese, non esisterebbe senza un osservatore umano. Nel paesaggio l'uomo entra in rapporto con l'altro da sé, dunque non più nel senso di chi pensa di dominare, signoreggiare, riplasmare la natura a propria immagine e somiglianza. Fino ad intimare all'attimo fuggente, di fronte allo spettacolo delle proprie opere, fermati, sei bello!, come il Faust di Goethe.

Le 48 definizioni (ci sarà o no un rimando ad un libro cult della generazione di Franco –e mia– I 49 racconti di Hemingway?), secondo un movimento complementare alla stringente analisi del testo di Zagari, che –in 47 punti– si assume tutte le responsabilità dell'analisi storica e della sistemazione teorica, rivelano un ampio e differenziato arco di sensibilità. Riccardo Priore pone al centro le implicazioni politiche della Convenzione Europea del 2000, che ha scelto di tutelare il paesaggio oltre il giudizio di qualità estetica; Renato Bocchi e Vanna Fraticelli insistono sulla relazione tra paesaggio e progetto; per Massimo Giovannini il paesaggio è l'epifania dell'uomo che lo abita; Luigi Prestinenza Puglisi osserva che, "abbattute le barriere tra naturale e artificiale", non si può più distinguere tra paesaggi verdi e paesaggi metropolitani...


  [27jun2007]


Roberto Burle Marx, parco de l'Este, Caracas, 1961.


West 8, Schouwburgplein, Rotterdam, 1990.

 


OMA, Parco La Villette, Parigi, 1982.


OMA, Petra Blaisse, Bruce Mau, Downsview Park, Toronto, 2000.

Questo libro mi è particolarmente caro, perché doveva costituire lo scheletro del primo numero della nuova serie di "Controspazio", di cui sono stato nominato direttore. Ma "Controspazio" si è (spero provvisoriamente) arenata nelle complicazioni burocratiche. Così è diventato autonomo, è voluto uscire per esprimere tutto il suo spirito ludico, come le variazioni musicali di John Cage. È rimasta però fuori dal libro la mia definizione, che non avevo formulato e non voglio esporre qui (la sento ancora al di sopra delle mie forze). Indicherò invece altre variazioni possibili: gli scritti di Robert Walser, a partire da La passeggiata (Spaziergang), dove il pensiero nasce dalla fisicità del passeggiare; il loro antecedente logico, la scuola peripatetica; il detto (platonico?) che "la verità abita sulle soglie"; i sentieri interrotti di Heidegger; l'essere on the road di Jack Kerouac e Neal Cassidy; il depensare come condizione del pensiero, nell'accezione di Carmelo Bene, sviluppo della meditazione Zen in forme lontane da ogni accezione mistica...

Renato Nicolini

   
       

Questa pagina č stata curata da Matteo Agnoletto.







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