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ACTIEGROEP/Occasioni e raccolte





Brunetto de Batté
"Occasioni e raccolte"
10 capitoli + 5 apparati geografici
su 1188 pagine in power point con film
http://drink.to/bdb
Scrivere a più mani è una difficile impresa ma, nello specifico, è probabilmente il solo modo per accostarsi al lavoro di BdB. Infatti, un dialogo, un racconto a più voci o, come in questo caso, un epistolario sono forse le sole possibilità sensate per ragionare intorno all'opera polimorfa e polifonica di BdB senza comprimerla e imprigionarla in un tentativo di definizione, non solo depauperante ma di certo fallace. Ci piace pensare a questo breve epistolario, scaturito da uno scambio di appunti, come a "stanze della corrispondenza", come a spazi (seppur virtuali) in cui storie reali e ideali su e di BdB si intersecano e si fondono: il filo del discorso, il percorso che infila le stanze, lo stabilisca il lettore.

[27mar2002]
M: Forse una proposta di lavoro, sicuramente un tema: il DIALOGO come confronto di ipotesi/lettura, come valutazione di tracce/progetto.
Certamente un fondamento nella didattica (sto pensando ai dialoghi con L.B.A. piuttosto che tra A&Z).
Probabilmente un cambio di punto di vista: la trasfigurazione della teoria pura attraverso la narrazione.

Ma anche una chiara freschezza nell'approccio, dove metodologia e poetica tendono a coincidere.

Vorrei cominciare dal frammento.
Vorrei riflettere sul "frammento come unico elemento sottratto alla storia" ma che permette di costruire delle storie, forse proprio perché è traccia del passato segno per il futuro. Frammento che implica il tempo, come memoria, ma anche per intravedere il poi con la ricostruzione del pensiero. Quindi meccanismo, ingranaggio che percorre lo spazio, magari effimero, ma poetico, intermedio fra realtà e immaginario. Grazie all'accumulazione di "frammenti ritrovati" si forma un mappa di riferimento che ci accompagna nel cammino.

B: Il frammento mi sembra la strada possibile.
Il frammento che racconta e al tempo stesso inventa un'altra storia.

Frammento: immagini, disegni, scritti
Scomposizione: distribuiti in modo sparso
Ricomposizione: secondo un racconto, nella creazione di microstorie con voce narrante


Ricomporre in <<alto>>, un luogo specifico
dove trovare sensazioni antiche ed emozioni
nuove
(BdB)


P: Frammento come figura definita da un atteggiamento che procede a tentoni, percorrendo il limite e debordando qua e là…
Frammento come possibilità di sperimentazione, di contaminazione tra le diverse discipline, in opposizione ad un'arte pura ed autonoma…
Frammento come risultato di una decostruzione linguistica, necessaria alla disciplina, per incamminarsi verso un nuovo linguaggio…
Frammento come frantumo del tutto, carico già di per sé di un senso finito, che segnala, sussurra (e non chiarisce completamente) il grande disegno generale…
Frammento come possibilità aperta a più letture, come momento di stratificazione, come negazione di una teoria precisa…
Frammento come figura, come "parola di pietra", come "pietra parlante" come archetipo, come riflessione enigmatica…
Frammento come momento di pausa dalla confusione della contemporaneità, come luogo dell'emozione e del sensibile…
Frammento come narrazione e racconto, con pluralità di letture per l'immaginario collettivo…

In un'epoca della provvisorietà lo schizzo, il frammento, il brogliaccio o canovaccio costituiscono il livello "altro" e "alto" del linguaggio. La manovra fra i pensieri e la molteplicità dei linguaggi nell'interpretazione febbrile porta alla dimensione poetica… (BdB)



P: Si parla di una RIFLESSIONE INTROSPETTIVA tra memorie, esperienze dei luoghi e progetti in atto.
Si parla di una LETTURA TRASVERSALE per vederla da punti di vista inediti, accogliendo "AMBIGUITA' della stratificazione di più significati.
Si parla di una scrittura che procede per PAUSE, RETICENZE, METAFORE e processi di DECONTESTUALIZZAZIONE.
Si parla di una MAPPA VISIVA NON SEQUENZIALE, che si costruisce come un viaggio nel progetto, spesso attraverso la forma di DIARIO DI BORDO.
Si parla di GIUNGLE DI SEGNI che conducono in diverse direzioni attraverso i TERRITORI DELL'IMMAGINARIO.

L: La FORMA ESPRESSIVA è oramai solidamente basata sul POLISENSO e, dunque, sul FRAINTENDIMENTO, entrambi consoni, solidali e addirittura complici di un METODO ERRATICO di ricerca inesausta di uno statuto MORALE [etico, simbolico, buono (onesto, equo), decente (decoroso), esemplare (didattico), interiore (spirituale, ideale)] dell'architettura attraverso il PROBLEMA DELLA FIGURAZIONE quale frontiera avanzata dal tentativo di RIFUNZIONALIZZAZIONE E RIFONDAZIONE DEL PROGETTO ARCHITETTONICO intorno al corpo e, soprattutto, allo spirito dell'uomo; un particolare genere di uomo, l'HOMO LUDENS, un uomo ancora capace di avventurarsi nel LABIRINTO, di operare sul LIMITE

LIMITE non come frontiera difensiva, ma come lo "spazio intermedio" che ci permette di cogliere le cose come una "tensione", come una costellazione di eventi e di possibilità (BdB)

e sul FRAMMENTO, di attingere al MITO, di penetrare i SIMBOLI, di interpretare la MASCHERA, di entrare nella NARRAZIONE, di ascoltare il GENIUS LOCI, di scandagliare la MEMORIA, di disegnare ed amare la FORMA, di costruire il SENSIBILE; un uomo ancora capace di ABITARE POETICAMENTE (ancorché con fatica).

P: Il progetto dei luoghi dell'abitare si definisce fuori dal concetto di funzione, sovrapponendosi alla velina costituita dal programma, presuppone, come centrale, il rapporto con il corpo umano e coinvolge tanto l'anima che la mente; si articola attraverso il concetto di immaginario, ossia attraverso l'inserimento di elementi non funzionali, capaci di far scattare meccanismi mentali. Il volano immaginativo lavora sulle emozioni, sulle evocazioni e non solo sulla figura.

Lo spazio si costituisce attraverso l'illusione, che assicura una complessità capace di provocare l'innesto dello smarrimento e attraverso il tema della memoria; si struttura attraverso una trasfigurazione del quotidiano (anche attraverso una ricerca che coinvolga i cinque sensi) e il concetto di narrazione, che presuppone la costruzione di una storia, di un racconto, attraverso l'utilizzo dei registri forti del linguaggio, ancora connessi al concetto di nominabilità; propone un ruolo centrale per il salto di scala, come strumento di disorientamento e/o coinvolgimento e un nuovo valore per il dettaglio, come elemento narrativo ed evocativo.

DECORAZIONE + FIGURA + EMOZIONI + EVOCAZIONI + MEMORIA + NARRAZIONE + PERCEZIONE + RAPPRESENTAZIONE + SOVRAPPOSIZIONE + STRUMENTI + UBIQUITÀ

P: Ho ripensato alla maschera, che mi sembra in realtà essere quasi lo "stratagemma" o il meccanismo che gli assicura questo atteggiamento molteplice e opposto alla sintesi, che stiamo cercando di comprendere.

La maschera permette, la sovrapposizione dei significati e l'ambiguità tra le discipline ("in bilico tra il sapere magico e quello scientifico"), la persistenza del dubbio nel ricercare, connessa alla fine di un metodo univoco di approccio al progetto e la definizione di nuovi tipi, per i quali non e' possibile l'univocità dei riferimenti.

L: La felice circuitazione nel lavoro di BdB del pensiero programmatico con le diverse occasioni della vita, colte di volta in volta come spunti per nuove aperture, strumenti di approfondimento, momenti di verifica della ricerca, ci costringe a non trascurare la relazione di scambio che informa il suo impegno didattico.

Così nelle lezioni c'è la traccia, il tema, le diapositive: siamo dentro un sistema ben coordinato di idee e di riferimenti, ma non dentro un sistema chiuso. La trama di ogni lezione è fittamente intercalata di rimandi ad altri progetti, ad altri paesaggi culturali che rinviano ad una rete mobile e potenzialmente infinita di possibili sviluppi per il tema in oggetto. Nessun assioma, nessuna verità rivelata, nessun punto di arrivo è offerto allo studente, sottoposto invece ad una pioggia incessante di suggerimenti, inviti, stimoli, ad intraprendere un proprio percorso di ricerca.

Perché è indubbio il metodo è maieutico.

E in questo consiste la più importante similitudine con i suoi testi e con i suoi disegni che, utilizzando un registro poetico, riescono nella difficile impresa di conciliare l'esattezza con la libertà di pensiero.

Nei disegni popolati di figure umane (o antropomorfe) come nei testi intrisi di riferimenti autobiografici, il pensiero teoretico sull'architettura è ammantato di sensazioni, sentimenti ed evocazioni e, così, sottratto ad ogni tentazione di asettico isolamento.

Odori, colori, luci, contatti, voci… contaminano la teoria e la sperimentazione disciplinare di profonda umanità conferendole attinenza mentre sogni, miti e immagini fantastiche evocano una dimensione spirituale sovratemporale e letteralmente utopica, che allude alla necessità dell'architettura quale bisogno fisico e morale dell'uomo.

Dunque, in sostanza, nei lavori di BdB come nelle sue lezioni universitarie è, più o meno volutamente, formulato l'invito a cercare e cogliere il "respiro" dell'architettura in quanto vive intorno a noi e, soprattutto, dentro di noi, nelle pieghe del nostro animo. Così i seminari, le tesi, i dottorati divengono momenti d'incontro privilegiati per verificare un percorso di studi mentre già si apre una nuova strada attraverso i territori di indagine, per fare il punto mentre lo si sta già superando. Così sostenendo e accompagnando gli studenti nelle proprie esplorazioni, ma lasciandoli liberi di orientarle spesso in molteplici direzioni, BdB alimenta la "plurivocità" del proprio lavoro. Così le ricerche sugli spazi marginali, sugli strumenti per il progetto, sui materiali immateriali dell'architettura, sull'abitare, sulla scenografia…non si susseguono in una sequenza temporale ma di sovrappongono e si alimentano reciprocamente, tanto nell'attività didattica quanto nella produzione grafica e letteraria.

Ma se riscontriamo una così ampia apertura alla contaminazione disciplinare, se gli argomenti indagati sono molteplici, se le forme espressive vanno dalla scrittura alla realizzazione di opere architettoniche, dall'happening al design, dal disegno all'allestimento, dall'insegnamento alla multimedialità, cosa tiene insieme tutti i pezzi? Cosa nel suo lavoro ci fa sentire d'essere innanzi ad un "corpus" unico ancorché in movimento (quasi fosse in equilibrio dinamico)? Attraversando il CD "Occasioni e raccolte", che ripercorre 30 anni di disegni e testi sparsi di BdB, con uno sguardo tanto rapido da divenire quasi simultaneo e capace di abbracciare insieme le 1200 pagine che lo compongono, emerge, corroborato dall'iterazione, il sentimento unificante che lo anima: l'amore.

BdB ama l'architettura.

Per BdB l'architettura è il luogo dell'amore; è il luogo per amare la propria casa, la propria moglie, le proprie cose e per amare gli architetti, gli amici, gli studenti e, poi ancora, per amare l'arte, i libri, a poesia, il disegno…

E' un amore tenero e mai violento, forse perché ogni impeto trova pronta risoluzione nel disegno e nella poesia, strumenti docilissimi nelle sue mani.

E' un amore costante: cambiano i temi, i luoghi, le occasioni, ma tutti godono di un sentimento affettuoso.

E' un amore generoso perché da esso ha potuto trarre forza l'amore di tanti ragazzi per l'architettura.


Così l'Amore per l'Architettura è risultato un amore comune che, speriamolo, pur rimanendo nell'insofferenza, si realizzerà in un modo nuovo di fare architettura. (BdB)


ACTIEGROEP
actiegroep@hotmail.com
ACTIEGROEP (Barbara Grigoli, Lidia Giannuzzi, Paola Lazzeri, Marta Merlo, Paola Raviolo, Lucia Sponzasi) è costituito nell’autunno del 1998 da un gruppo di studenti e neo laureati della Facoltà di Architettura e dell’Accademia di Belle Arti di Genova ed è andato nel tempo mutando la propria configurazione.
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la pagina collection è curata da
Matteo Agnoletto

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