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Concorsi

MOBILITÀ, TURISMO, CULTURA: TRE LUOGHI PUBBLICI PER ABBIATEGRASSO

concorso di idee





Nella storia di Abbiategrasso l’unico concorso di cui si abbiano notizie è datato anni ’30 e riguardava una “proposta di luogo ameno nella zona Nord Est”, l’attuale viale Mazzini. Abbiamo sempre assistito a scelte a priori. Scelte viabilistiche, architettoniche, di recupero urbano, grosse porzioni di città, o piccoli nodi strategici, assegnati senza possibilità di appello. Non un confronto con popolazione e esperti sulle destinazioni, sulle modalità delle trasformazioni, degli ampliamenti o degli interventi conservativi. Ciò che occorre fare è chiedersi quale è l’idea di città alla quale ci si vuole ispirare, la città delle industrie, la città della residenza che assorbe il decentramento milanese, la città dei centri commerciali, la città del turismo, la città del commercio, la città della formazione, la città della cultura, del tempo libero? Quali sono le linee programmatiche, quale la progettualità degli interventi, quale è la reale qualità che si vuole raggiungere ? Quando si tratta di operare su aree che assumono un valore strategico, capaci di innescare trasformazioni della qualità e dell’organizzazione della vita dei suoi cittadini, si dovrebbe almeno garantire un insieme di possibilità tra cui scegliere. L’idea, che sta alla base di questa iniziativa, è il concorso di idee come strumento collaudato ed efficace per discutere di qualità architettonica e ambientale, come mezzo che inneschi un confronto che coinvolga la città e i suoi cittadini, che mostri soluzioni possibili e non l’unica imposta. Vogliamo che un progetto possa diventare momento per riflettere e per prendere delle decisioni sensate, o anche solo per stupirsi di soluzioni neanche lontanamente immaginate. Questa è la forza creativa che può sprigionare un concorso di idee e che noi vogliamo tentare su Abbiategrasso.

Luogo
Abbiategrasso, provincia di Milano

I tre temi 
Il concorso di idee si sviluppa su tre temi. Ciascun partecipante può sceglierne uno o più a piacimento.
I temi riguardano tre aree contigue che racchiudono differenti potenzialità. Si vogliono così delineare per ciascuna area caratteristiche di mobilità, turismo e cultura: settori strategici e potenziali tra loro correlati.
1. Castelletto di Abbiategrasso, snodo turistico tra i parchi e Milano
2. La nuova stazione ferroviaria passeggeri e la sua piazza
3. Il Castello Visconteo come polo culturale

Ente banditore : ASCOM Associazione Commercianti di Abbiategrasso e Circondario

Organizzazione : G.A.P. Gruppo Abbiategrasso Progetti

Procedura : aperta, concorso di idee. Partecipazione : non soggetta a vincoli

Lingua ufficiale : italiano, inglese

Iscrizione : Compilando il modulo di iscrizione con allegata la copia del pagamento della quota di iscrizione, e spedendo tramite posta tradizionale o elettronica. Si riceverà il cd-rom contenente il materiale del concorso. 
Associazione ASCOM in via Annoni n. 14, Abbiategrasso, 20081 (MI). e-mail g.a.p.@gmx.it

Quota iscrizione : 25 Euro da versare su c/c bancario numero 47835 della Banca Agricola Mantovana, CAB 32380, ABI 5024 intestato a BeM Service Center.

Termine consegna elaborati : 30 aprile 2002 ore 18.00 
Presso la sede della ‘Associazione ASCOM’ in via Annoni n. 14, Abbiategrasso, 20081 (MI).
Le tavole in A1 dovranno essere arrotolate e inserite in un tubo recante una etichetta con il motto del progetto. Senza nessuna indicazione che possa ricondurre all’identità dei partecipanti. Insieme al progetto sarà consegnata una copia del modulo di iscrizione sigillato in busta chiusa. E’ facoltativa, ma ben accetta una copia (ove ci sia), del progetto in formato digitale: Tiff per le immagini e Dwg. per i disegni.

Premi : Il primo premio di ogni tema 1.500 Euro. Tutti i progetti partecipanti saranno menzionati e inseriti nel catalogo della mostra.

Risultati : disponibili su http://www.bem.it dal 6 maggio 2002 

Premiazioni : giorno inaugurazione mostra Domenica 12 Maggio 2002

Mostra elaborati : si terrà dal 12 Maggio al 22 Maggio 2002 

Informazioni, iscrizione e richiesta materiali: g.a.p.@gmx.it



Tema 1 : Castelletto di Abbiategrasso

Presentazione

Attualmente l’area di Castelletto di Abbiategrasso vive una situazione di scarsa riconoscibilità, l’abbandono dei mezzi fluviali e l’allargamento del ponte hanno favorito l’allontanamento progressivo dei residenti. Castelletto aveva una sua autonomia amministrativa molto forte nel 1500-1700 grazie alle attività economiche legate al Naviglio. Per secoli Castelletto si è trovato in una posizione strategica, crocevia tra il Naviglio Grande e il Naviglio di Bereguardo nodo idrico importante per i traffici tra il Lago maggiore Milano e l’Adriatico. Al porto di Abbiategrasso si raccoglieva ciò che per Milano era la sopravvivenza sia fisica che economica: qui si ammassavano i frutti della fertile campagna della valle del Ticino, qui giungeva da Venezia il sale, in risalita dal Po fino a Pavia e poi sul Naviglio di Bereguardo. L’asse storico di viale Mazzini si caricava di forza perché agli estremi erano presenti due luoghi di attrazione e di reciproco scambio: da una parte il centro di Abbiategrasso con il castello, i mercati, le residenze, le attività artigianali, il culto religioso, la vita sociale; dall’altra il porto di Castelletto, centro di controllo delle acque e del commercio sul Naviglio, con il suo Municipio e la sua chiesa (S. Antonio Abate). Il tratto urbano del naviglio di Bereguardo prendeva il nome di Naviglietto. Il Naviglietto, derivato tra la casa del Guardiano delle Acque e la chiesa di S. Antonio, proprio dove oggi giace il ponte, si dirigeva in linea retta al Castello occupando la carreggiata sinistra di quello che oggi chiamiamo viale Mazzini, in parte dava acqua al fossato ed alimentava il Naviglio di Bereguardo. Il Naviglietto inutilizzato verrà interrato nel 1933 per fare posto alla strada statale Nuova Vigevanese. Spostato dietro la chiesa, prosegue parallelo a viale Mazzini fino alla Darsena. Negli anni sessanta viene chiusa anche la darsena e il Naviglio di Bereguardo assume il corso attuale. Il centro della città ha perso lo stretto rapporto con la via d’acqua; la strada di accesso principale da Milano, che pure ricalca il vecchio tracciato della ripa di Abbiategrasso è indifferente agli importanti segni della sua storia. La chiesa seicentesca di S. Antonio scavalcata da un ponte, la casa del guardiano delle acque abbandonata all’inclemenza del tempo e Palazzo Stampa ormai da anni chiuso e in attesa di destinazione: sono i tre personaggi principali che insieme al Naviglio rappresentano un luogo di eccezionale bellezza, un luogo amato, un luogo rimasto indelebile nella memoria della gente, un luogo che oggi più che mai soffre per gli errori commessi negli ultimi sessanta anni.



Obbiettivi
· Ridare forza a quel centro e ricreare la tensione tra i due poli attrattivi, Castelletto ed Abbiategrasso.
· Far rinascere il centro di Castelletto con nuove attività.
· Riscoprire e valorizzare la storia e la vita di una comunità e di un territorio.

Ipotesi
· L’attuale ponte viene sostituito con uno più piccolo grazie ad una soluzione viabilistica che permette di scaricare tutto il traffico su gomma, tra la Lomellina e Milano, passante per Abbiategrasso, al di fuori del centro urbano. 

Richieste
· Sistemazione dell’area antistante alla casa del Guardiano delle acque e della chiesa di S. Antonio Abate
· Un attracco per imbarcazioni da diporto per la navigazione turistica del Naviglio Grande.
· Un museo delle acque, con sale espositive che ospitino la mostra permanente sulla rete idrica padana, una sala proiezione di almeno 100 posti utilizzabile dalle scolaresche, dai ricercatori per conferenze aperte, una piccola biblioteca, e uffici per una associazione che svolga attività ricerca, promuova iniziative in ambito ecologico e controlli lo stato di salute del Naviglio.
· Creare un luogo di snodo e di sosta per il turismo ciclopedonale, un punto informativo dei parchi: Parco del Ticino, Parco Agricolo Sud di Milano e Parco lineare del Naviglio Grande.

Elaborati
· descrizione massimo 5 cartelle dattiloscritte
· 3 tavole formato A1 nelle quali descrivere le idee con qualsiasi tecnica
· si richiede almeno una planimetria d’insieme ad una scala prescelta dal partecipante che dimostri i caratteri salienti dell’intervento



Tema 2: la nuova stazione ferroviaria passeggeri e la sua piazza

Presentazione

Risultato di abili giochi diplomatici da parte del Comune e di alcuni suoi funzionari, il passaggio della linea ferroviaria Milano – Vigevano – Mortara si concretizzò a partire dal 1870, anno dell’inaugurazione del tratto interessato dal nostro Comune. Tutta la linea da Milano a Vigevano era ed è tuttora a binario unico. Il tratto nel comune di Abbiategrasso, dopo il ponte sul Naviglio Grande, corre a raso fino al Ticino, per questo motivo i punti di intersezione tra le vie di comunicazione e la linea ferroviaria vennero da subito regolamentati solo con passaggi a livello. Dato lo sviluppo urbano della città in quel momento, i progettisti riuscirono a collocare l’edificio della stazione a ridosso del fossato visconteo, ai margini del centro storico. Lo scalo merci venne costruito nei pressi negli anni successivi. L’arrivo in Abbiategrasso della linea ferroviaria innescò una serie di cambiamenti nella morfologia urbana. Il tratto di fossa antistante la stazione venne interrato e piantumato con quattro filari di ippocastani trasformandolo in Allea di passeggio. In tale occasione venne abbattuta anche la storica porta di accesso al borgo, Porta Milano, e interrato l’annesso ponte di cui era venuta meno la funzione. La piazza nei pressi del castello, che qualche anno più tardi ospiterà la statua di Garibaldi, venne riorganizzata in Viale della Stazione che diagonalmente conduceva al centro della città. Con il passare degli anni sono venute alla luce una serie di problematiche dovute alla presenza della ferrovia all’interno del tessuto urbano. La linea costituisce una barriera fisica per la città, ostacolando la mobilità e le relazioni tra gli abitanti permesse solo in corrispondenza dei passaggi a livello. La frattura è evidente anche dal punto di vista urbanistico, essendo irrisolto il rapporto tra le due parti della città. Intorno alla stazione i servizi per i viaggiatori (si segnala anche il transito di alcune linee di autotrasporto extraurbano) scarseggiano o risultano ingestibili. Data la carenza strutturale di zone di parcheggio per auto e biciclette, l’Amministrazione è corsa ai ripari con soluzioni parziali e d’emergenza, che hanno contribuito a snaturare ulteriormente il contesto. Nello stesso luogo risultano irrisolti il sistema viabilistico e gli spazi pubblici attrezzati. Infine con il tempo si è perso il legame con le forti presenze storico / architettoniche, cui si è aggiunto recentemente il ponte di Porta Milano portato di nuovo alla luce.


Obbiettivi
· Ricucire le due parti di città
· Ripensare al ruolo della stazione come interscambio efficiente
· Riqualificare gli spazi pubblici antistanti la stazione

Ipotesi
· Il tratto urbano della linea ferroviaria, raddoppiato, viene interrato. In corrispondenza della stazione il piano del ferro si trova a quota -10.00 metri
· La frequenza dei treni passeggeri viene portata a uno ogni 15 minuti in entrambe le direzioni
· Lo scalo merci viene portato all’esterno della città

Richieste
· Area parcheggio auto; deposito per cicli
· Nuova stazione e servizi annessi
· E’ possibile prevedere aree di terziario per una slp massima di 1000 mq
· Una nuova piazza della stazione

Elaborati
· descrizione massimo 5 cartelle dattiloscritte
· 3 tavole formato A1 nelle quali descrivere le idee con qualsiasi tecnica
· si richiede almeno una planimetria d’insieme ad una scala prescelta dal partecipante che dimostri i caratteri salienti dell’intervento



Tema 3: il Castello Visconteo come polo di cultura

Presentazione

Il castello abbiatense si inserisce all’interno di un più ampio sistema difensivo dei confini occidentali del ducato di Milano. L’attuale castello fu infatti edificato a partire dalla fine del XIII secolo probabilmente per iniziativa di Ottone Visconti, arcivescovo di Milano e capostipite della dinastia viscontea. Fu probabilmente il prototipo dei castelli viscontei a pianta quadrata con quattro torri quadrate ai lati. Sostituiva la più antica rocca che si trovava nel vicino quartiere di S. Martino, più centrale rispetto al borgo, ma che non era più adeguata alle mutate condizioni sociali, politiche ed economiche. Con l’escavazione del Naviglio Grande nel XII secolo infatti si sposta l’asse di sviluppo urbano dall’antica strada che costeggiava il Ticino (direzione nord/sud) verso il canale e quindi verso est, dove si trova Milano, il nuovo centro del potere dopo il progressivo decadimento dell’antica capitale, Pavia. Abbiategrasso, posta in un punto nevralgico del sistema delle acque del ducato, diventa anche un luogo strategicamente importante per la difesa dei confini occidentali, perciò viene costruito un castello circondato da un doppio fossato, uno più interno a difesa del solo castello, ed uno più esterno a difesa anche delle mura del borgo. La vicinanza a Milano (grazie al Naviglio), la ricchezza dei commerci, la presenza di boschi lungo la valle del Ticino e l’abbondanza di selvaggina per la caccia hanno convinto numerosi signori di Milano a trascorrere gran parte del loro tempo ad Abbiategrasso. Il castello pertanto muta la sua destinazione originaria diventando residenza signorile, pur senza trascurare la difesa. Legata a Milano fin dagli inizi della signoria, Abbiategrasso segue il destino della famiglia Sforza. Dopo la sconfitta di Ludovico il Moro inizia la decadenza che culmina nella parziale demolizione del castello nel 1658 per ordine del governatore spagnolo, durante il periodo di lotte contro la Francia. Per fortuna la mancanza di denaro ferma i lavori di demolizione che si “limitano” ad un lato e a parte delle torri angolari. Nel XIX secolo diventa di proprietà comunale e segue le vicende urbanistiche del borgo, in seguito alla demolizione delle mura a pianta quadrata per far posto al parco della Fossa ed alla ferrovia con la stazione. L’antico pasquè, lo spazio lasciato vuoto per favorire la difesa del castello in caso di assedio, viene piantumato ed unito all’Allea, il viale alberato prospiciente alla stazione; il cinquecentesco ponte in corrispondenza alla porta Milano viene interrato ed è stato ri-scoperto soltanto di recente. Lavori di restauro sono stati ultimati nell’ottobre ’01. Tutti gli spazi sono ora potenzialmente usufruibili.

Obbiettivi
· Spazio pubblico che promuova ed esprima azioni culturali
· Investigare natura, particolarità e necessità di uno spazio culturale contemporaneo inserito in un ambito di fruizione pubblica e contrassegnato da caratteri storici rilevanti
· Esplorare possibilità di contatto e distanze storico/contemporaneo
· Riqualificare gli spazi pubblici esterni

Ipotesi
· Chiusura tratti stradali evidenziati in cartografia allegata
· Libertà nella scelta di rivedere gli allestimenti e le destinazioni d’uso oppure di operare con ampliamenti più radicali
· Delle attuali destinazioni si mantiene solo la sede della biblioteca comunale

Richieste
· Sale per esposizioni temporanee 
· Sala per incontri, conferenze
· Spazi per laboratori, corsi, produzione di attività culturali
· Bar, servizi, dotazioni complementari 

Elaborati
· descrizione massimo 5 cartelle dattiloscritte
· 3 tavole formato A1 nelle quali descrivere le idee con qualsiasi tecnica
· si richiede almeno una planimetria d’insieme ad una scala prescelta dal partecipante che dimostri i caratteri salienti dell’intervento.
> CONCORSI

in collaborazione con

ICN

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Partner italiano


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