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Concorsi

FORUM: CONCORSI CONCLUSI?

I gladiatori dell'architettura

Gabriele Mastrigli



Il presente intervento è apparso nei giorni scorsi sull'ultimo numero della rivista "GOMORRA" (n. 5, Roma. Il rudere e il condominio), giugno 2003, pubblicato da Meltemi Editore. Ringraziamo l'autore e l'editore per averne gentilmente concesso la riproduzione.




Alla fine dell'anno il centro sinistra festeggerà dieci anni di governo del Comune di Roma, prima con le due giunte Rutelli, eletto nel dicembre del 1993 e confermato quattro anni più tardi, poi con il mandato a Veltroni, in carica dal 2001. (1) Per l'architettura è la stagione dei concorsi: un'arena in cui si cimentano giovani, agguerriti progettisti e vecchi professionisti del mestiere; accademici a caccia di incarichi ed affermate star internazionali. In un tourbillon di disegni e di presentazioni; di comunicati stampa e di conferenze dei servizi; di mostre e di pubblicazioni; ma, malgrado tutto, di pochi, faticosissimi, cantieri, quasi invisibili tra il centro storico bello "così com'è" e la città "privata" delle lottizzazioni e dei costruttori che cresce -quella si- a ritmo sostenuto. (2)

Quello che segue è dunque un elenco cronologico di tutti i più importanti concorsi di progettazione che sono stati banditi a Roma in questi dieci anni. (3) Per ciascuno una sintetica scheda ne illustra le vicende e si completa con una valutazione conclusiva dell'iter del progetto -il punteggio della "partita"- misurato attraverso quattro indicatori: l'istruttoria (la qualità del bando), la partecipazione (il numero e la "qualità" dei progettisti in competizione), la pubblicità (la promozione del concorso e dei suoi risultati), la realizzazione del progetto vincitore. Per i primi tre indicatori è stato assegnato un punteggio da 1 a 3 (scarso, sufficiente, buono). Per l'esito della realizzazione sono state individuate tre opzioni: Si (il progetto è stato realizzato, oppure è in via di completamento), No (il progetto non è stato realizzato e vi sono scarse possibilità che si realizzi), Forse (il progetto è ancora in corsa per essere realizzato).



NOTE:

1. Per un quadro delle vicende politiche degli ultimi anni cfr. V. Vidotto, Roma Contemporanea, Laterza, Roma-Bari, 2001; P. Berdini, Il Giubileo senza città, Editori Riuniti, Roma, 2000.
2. Per un quadro degli interventi architettonici a Roma degli ultimi anni cfr. Dossier Roma, in "Casabella" 639, novembre 1996; P.O. Rossi, Roma. Guida all'architettura moderna, 1909-2000, Laterza, Roma-Bari, 2000; F. Garofalo, Lettre de Rome, in "Le Visiteur. Ville, territoire, paysage, architecture", rivista della Société francaise des architectes, n. 6, 2000, pp. 156-167; R. Burdett, Roma: il sindaco e i suoi architetti, in "Domus", dicembre 2000, pp. 70-77; Irene de Guttry, Guida di Roma Moderna dal 1870 a oggi, Ed. De Luca, Roma, 2001; il numero monografico di "Abitare", n. 408, luglio-agosto 2001; A. Clementi (a cura di), Roma in cantiere. Quattro riflessioni sul cambiamento, Ed. Pigreco, Roma, 2001.
3. Le redazione delle schede è stata ultimata all'inizio di marzo 2003. Vanno inoltre ricordati alcuni concorsi di idee privi di riflessi professionali, ma che tuttavia hanno riscontrato anche ampie partecipazioni di progettisti e una discreta attenzione nei mezzi di informazione: Le porte degli Angeli (consultazione ad inviti –tra gli altri Purini, Mendini, Holl- per 12 porte monumentali all'ingresso di Roma in occasione del Giubileo, bandita dalla società Segecov nel 1999); il Concorso di idee per il Foro Boario (Bandito dal gruppo Stalker con la Fondazione Olivetti nel 2000); il concorso per la trasformazione dell'area S. Lorenzo (bandito dall'Associazione costruttori edili romani sempre nel 2000); la consultazione ad inviti per la risistemazione di piazza Augusto Imperatore (concorso per architetti abbinati ad artisti, bandito dalla Fondazione Crispolti e dall'Ordine degli Architetti di Roma e Provincia nel 2001); Roma 2001. Nuovi scenari urbani (Consultazione internazionale di idee su Roma, bandita dall'Ordine degli architetti con XSpace.net nell'ambito del programma "La Primavera dell'architettura").
[25jun2003]
 
1994
> AUDITORIUM
> CONCORSO PER DUE CHIESE E CENTRI PARROCCHIALI A ROMA

1995
> BORGHETTO FLAMINIO
> SISTEMAZIONE INTERNA DELLA BIBLIOTECA HERTZIANA

1996
> LE PIAZZE DI QUARTIERE
> UNA PIAZZA PER IL FORO ITALICO
> CONSULTAZIONE PIETRALATA/TIBURTINA
> LA CHIESA DELL'ANNO 2000

1997
> PARCO DI CENTOCELLE

1998
> CENTRO CONGRESSI ITALIA
> CENTRO PER LE ARTI CONTEMPORANEE
> UFFICI PER IL MINISTERO DELLA DIFESA IN VIA MARSALA
> I PONTI DEL GIUBILEO

1999
> SARAJEVO CONCERT HALL
> AMPLIAMENTO GNAM
> NUOVA SEDE DELL'ASI
> RIQUALIFICAZIONE DEL PALAZZO UFFICI DELL'ENI
> RISISTEMAZIONE DI PIAZZALE DEI NAVIGATORI

2000
> DUE PONTI PEDONALI SUL TEVERE
> PONTE DEI CONGRESSI
> AMPLIAMENTO GALLERIA COMUNALE D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
> DALLA PIRAMIDE AL CIRCO MASSIMO

2001
> TRE PARCHEGGI DI SCAMBIO
> MUSEO DELL'AUDIOVISIVO
> STAZIONE TIBURTINA
> RIQUALIFICAZIONE DELLA "PALAZZINA DELL'AUDITORIO" DI VILLA FARNESINA

2002
> PIAZZA S. COSIMATO
> RIQUALIFICAZIONE PARCHI DELL'EUR
> RIONE RINASCIMENTO - TIPOLOGIE EDILIZIE PER PARCO TALENTI
 
SCORE / 1 - LA QUALITÀ DEI CONCORSI

Se si intende come premessa di operazioni architettoniche "di eccellenza" (e non semplicemente per ottemperare agli obblighi di legge), la disciplina dei concorsi a Roma, complessivamente, non si può dire abbia portato finora a grandi risultati. Meno della metà i progetti che verosimilmente andranno in porto, pochi i cantieri già aperti, pochissimi i cantieri chiusi sui quali si possa valutare l'effettiva qualità dei manufatti. Ciò nonostante la partecipazione alle competizioni da parte degli architetti è sempre molto alta; l'interesse delle star internazionali nell'operare a Roma è più che evidente; l'attenzione dei media agli "annunci" dei concorsi e dei progetti "del futuro" anch'essa estremamente significativa. In questa arena virtuale dell'architettura, i committenti appaiono spesso tanto paghi del rientro pubblicitario dei progetti quanto distratti nella gestione della loro realizzazione.


La lettura incrociata dei grafici rende inoltre evidenti alcune questioni: a) alla bassa qualità delle istruttorie (vale a dire obiettivi del concorso poco precisi, assenza di verifica preventiva della fattibilità dei progetti nelle aree scelte, scarse garanzie di copertura finanziaria, idecisione sugli interessi reali della committenza) sembra corrispondere una altrettanto bassa probabilità di vedere l'opera realizzata; b) la alta partecipazione degli architetti (in termini di numero ma anche di "fama"), si riflette nel livello di pubblicità del concorso. Ma senza riscontri sulla conclusione dei cantieri; c) il grafico delle realizzazioni, in cui prevale l'opzione 'Forse', non deve trarre in inganno: molti dei concorsi schedati sono stati espletati recentemente e ciò rende più difficile escludere che i relativi manufatti si realizzino. Infatti dei 18 concorsi banditi nel primo quinquennio, ben 11 non hanno avuto ancora seguito in alcun cantiere.
 
SCORE / 2 - I TEMPI DELL'ARCHITETTURA

Il grafico riporta la durata dei progetti, dal bando di concorso all'apertura dei cantieri (in grigio), sino alla durata dei lavori (in nero). Alla già enorme quantità di tempo dedicata esclusivamente alla progettazione e alle procedure amministrative (ma anche alle pause "di riflessione") va aggiunta quella che naturalmente si sovrappone ai tempi del cantiere stesso, come ad esempio è accaduto nel caso dell'Auditorium di Piano (v.).



I tempi delle carte sono dunque quasi sempre molto più lunghi di quelli dei cantieri (con buona pace del regolamento Merloni). Ad allungare le bande grigie e nere lungo l'ascissa degli anni contribuiscono tutti quei fattori che, in ultima istanza, corrispondono implicitamente alle soluzioni dei problemi: la carenza delle istruttorie; l'incertezza sui finanziamenti; il contributo spesso modesto delle giurie, che si limitano a scegliere il vincitore della gara senza fornire alla committenza elementi utili allo sviluppo del progetto; la lentezza delle procedure e la poca collaborazione delle amministrazioni che le gestiscono; la competenza spesso modesta delle committenze nella gestione dei rapporti con tutti i soggetti coinvolti nel processo; la poca competenza tecnica unita ad una scarsa capacità previsionale degli architetti rispetto alla reale fattibilità dei loro progetti; l'incertezza delle fasi dell'appalto e della realizzazione (in particolare per le opere pubbliche) che massacrano "legalmente" i progetti sviluppati durante e dopo il concorso.

Per concludere, l'architetto inglese Chipperfield afferma che i concorsi sono come la democrazia: un pessimo sistema per gestire le cose, ma nessuno ne ha inventato uno migliore. Sarà vero?

Gabriele Mastrigli
gabriele.mastrigli@iol.it

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