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Convegni

 

Infrastrutture e progetto dello spazio quotidiano

Italia

Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano
via Durando 10, Milano
http://www.arch2.polimi.it


aula CT 3, ore 10.00

organizzato da:
Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano

a cura di:
Nicolò Privileggio

partecipano:
Nicolò Privileggio, Marialessandra Secchi
, Pier Vittorio Aureli, Sandra Bonfiglioli, Sandro Balducci, Simone Ferrari, Aimaro Isola, Cesare Macchi Cassia, Cino Zucchi, Martina Orsini



Il paesaggio della quotidianità, in molte parti del territorio europeo, è il luogo nel quale possiamo leggere le principali trasformazioni nei modi d’uso della città, e dunque anche un diverso rapporto tra infrastruttura e condizione urbana.
Negli spazi ordinari e banali del quotidiano l’infrastruttura determina oggi un profondo cambiamento nel definire lo spazio della città, in particolare, un diverso modo di intendere la condizione urbana, svincolata dai luoghi e legata alle relazion . E’, questo, un cambiamento che lascia aperti alcuni interrogativi.
In primo luogo, su quali basi ricostituire i legami tra individuo e città, alla luce della maggiore libertà e autonomia dell’individuo nell’uso dello spazio. Di seguito, come int erpre tare positivamente il diverso significato assunto dal manufatto infrastruttura nello spazio della città: dall’infrastruttura come "monumento", all’infrastruttura come oggetto ordinario. Infine, in che modo il concetto di infrastruttura può essere interpretato dal progetto contemporaneo.

Dopo alcune esperienze e studi condotti nel 2° dopoguerra - Team Ten, L. Kahn, Archigram, C. Buchanan, R. Venturi - il rapporto tra infrastrutture e disegno urbano non è stato più oggetto di una riflessione critica. Oggi i modi e i tempi d’uso dello spazio urbano sono più articolati, si fanno strada nuove ipotesi tecniche, nuovi sistemi di gestione delle reti, mutati rapporti legano individuo e collettività, ma al tempo stesso rimangono aperti alcuni problemi relativi ai costi sociali dell’infrastruttura, al consumo di suolo, allo spreco di energia, tra quelli più pressanti.

Tutto ciò rende forse necessario sottoporre a critica i modelli consolidati, in particolare un eccessivo determinismo che lega i modelli insediativi ad ipotesi e fig u re infrastrutturali predeterminate. Oggetto di discussione è dunque il rapporto tra tecniche infrastrutturali e dispositivi spaziali; come cioè la dimensione tecnica dell’infrastruttura diventa all’interno del progetto fisico occasione di sperimentazione di scenari urbani alternativi. (Nicolò Privileggio)

Immagini tratte da:
C. Macchi Cassia, M. Orsini, N. Privileggio, M. Secchi, X Milano , Hoepli, Milano 2003 (in corso di stampa)

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02dec03

 

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è curata da Francesca Oddo.
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