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Svizzera
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Università della Svizzera italiana
Accademia di architettura
Largo Bernasconi 2, Mendrisio
http://www.arch.unisi.ch
Edificio Canavée - aula C063/64, ore 20.30
organizzato da:
Università
della Svizzera italiana - Accademia di architettura

Conferenza
di Manuel Aires Mateus in lingua italiana all'Accademia di Architettura
di Mendrisio. A partire dalle ore 20.00, prima dell'inizio della serata,
il direttore Josep Acebillo e l'architetto Aires Mateus saranno lieti
d'incontrare i convenuti per un caffè presso il bar dell'Accademia.
Così Gonçalo
Sousa Byrne a proposito dell'opera degli architetti
Manuel e Francisco Aires Mateus: "Noi siamo
abituati a pensare un'architettura che spicca dalla terra, un volume
emergente nello spazio secondo l'idea consacrata da Le Corbusier nella
sua famosa definizione dell'architettura come gioco di forme sotto
la luce; il gioco termina lì assegnando allo spazio esterno, alla
scatola, una connotazione passiva. In opere come questa (la casa Alenquer)
dei Mateus, il vuoto vale quanto il pieno, ed è un valore architettonico
persino più interessante perché nella città contemporanea, esiste
una tipologia dei vuoti. Ritengo che per affrontare la città diffusa
dobbiamo abituarci a comprendere il vuoto, non solo l'oggetto, perché
il sistema dei vuoti riconoscibili nella città tradizionale non esiste
più. Osservando un territorio frammentato e disordinato appare evidente
non solo l'erosione del senso di limite, ma anche un'erosione del
senso dei vuoti. In quest'opera dei Mateus e in altre più complesse,
leggo il desiderio di trasformare lo spazio in cosa concreta; il vuoto
diviene materia prima dell'architettura. Si va oltre la pura contrapposizione
tra pieno e vuoto; attribuire al vuoto la stessa importanza del pieno
genera non una mera sommatoria, ma una terza entità, che ci porta
a superare il raziocinio dialettico. Tutti questi sono temi ai quali
l'architettura si sta accostando e i Mateus non sono soli in questa
ricerca, ma sento che la stanno affrontando in modo diretto, ossessivo,
regolato". (tratto da: Gonçalo Sousa Byrne, Un rudere costruito)
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07jan04 |
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